UN PUGNO DI EURO? NO GRAZIE!

Palermo, 6 marzo 2018
Oggi, presso i locali dell’Assessorato Funzione pubblica, a Palermo, sono proseguiti lavori del tavolo tecnico per il rinnovo contrattuale giuridico ed economico dei dipendenti regionali comparto e dirigenza).
Presente l’assessore regionale alla funzione pubblica, Bernadette Grasso, i dirigenti generali del Bilancio e della Funzione Pubblica Giovanni Bologna e Rosalia Pipia.
Anche oggi sembra si sia fato un altro piccolissimo passo verso lo sblocco della inaccettabile situazione di stallo determinata dal duo Baccei-Crocetta del precedente governo, MA CIÒ NON BASTA!
La grave situazione economica delle famiglie dei lavoratori regionali richiede, infatti, maggiore determinazione nella definizione del percorso che, ancora oggi, non sembra concretamente definitivo se non con dichiarazioni d’intenti da parte dei rappresentanti del governo che, seppur apprezzabili rispetto al silenzio assoluto del passato, non sembrano comunque esaustive nella risoluzione dei problemi.
Il COBAS-CODIR ha dichiarato più volte che i dieci milioni di euro, soltanto previsti dal governo Crocetta/Faraone per il rinnovo dei contratti di lavoro, rappresentavano una offesa alla dignità dei regionali dopo oltre 15 anni di vacatio economica che hanno ridotto gli stipendi al di sotto degli statali disattendendo anche le norme costituzionali dello Statuto Siciliano: finalmente, oggi, si è proceduto a una nuova stima del fabbisogno ammontante a circa 46 milioni di euro complessivi (9,2 milioni per la dirigenza e 36,39 milioni per il comparto), con un impegno in più di circa 36 milioni di euro rispetto al precedente governo che, anche se non ritenuto sufficiente dal COBAS-CODIR, rappresenta una migliore base di confronto.
Questo pomeriggio, appena terminata la riunione sindacale, si svolgerà un vertice governativo a Palazzo d’Orleans per una verifica politica sul tema dei contratti di lavoro dei lavoratori regionali, congiuntamente al presidente Nello Musumeci: in questa sede verranno rappresentate le richieste del sindacato.
Il COBAS-CODIR ha, inoltre, rappresentato la necessità, imprescindibile, in sede di Legge di stabilità 2018, di inserire elementi normativi che consentano sostanziali e necessarie modifiche utili al rilancio della macchina amministrativa: a incominciare da una riedizione dell’articolo 5 della legge 10/2000 che consenta una riclassificazione del personale del comparto ma anche della dirigenza, alla modifica degli istituti in tema di legge 104 e di malattia, alla introduzione obbligatoria dell’assicurazione del personale per le mansioni svolte, alla modifica delle norme che hanno segato in modo indiscriminato le strutture dirigenziali, al recupero del salario accessorio che viene cancellato con il pensionamento del personale, al mantenimento del rinnovo dei contratti su base biennale.
IL COBAS-CODIR SI AUGURA CHE L’ASSESSORA BERNADETTE GRASSO, AL DI LÀ DELLE SUE REALI BUONE INTENZIONI, NON VENGA FRENATA NELL’AZIONE SUL RINNOVO DEI CONTRATTI DI LAVORO DA RESISTENZE DI VARI AMBIENTI CHE RISCHIANO DI RISCALDARE IL CLIMA IN MODO IMPRODUTTIVO ED È OVVIO CHE, AL PERDURARE DI ULTERIORI RITARDI, CONFRONTI E RINVII, SI VEDRÀ COSTRETTO AD ADOTTARE TUTTE LE INIZIATIVE SINDACALI RITENUTE UTILI PER RIVENDICARE I LEGITTIMI DIRITTI DEI LAVORATORI IN TEMA DI RINNOVO DEI CONTRATTI DI LAVORO E DI RICLASSIFICAZIONE.
Non aumenti di pochi euro quindi; sappia il Governo che non sarebbero sufficienti a lenire l’amarezza accumulata in anni di mortificazioni portate avanti, ingiustamente, da detrattori della categoria e, incredibilmente, da taluni sindacati che, forse accecati dal ruolo marginale cui sono stati relegati, operano per tentare ostruzionismi strumentali che nulla hanno a che vedere con la difesa dei diritti dei lavoratori.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

7 Risposte a “UN PUGNO DI EURO? NO GRAZIE!”

  1. La strada è una sola paralizzare tutta l’amministrazione regionale con assemblee permanenti altrimenti con lo scioperino o con i vari sit in non otteniamo nulla solo prese in giro e interminabili convocazioni sei sindacati o ci svegliamo o stiamo tutti zitti e subiamo

  2. @Giovanni
    È scaduto il precedente contratto e questo si dovuto perfezionare con la Consip. Trattandosi di un nuovo contratto e di un nuovo lotto, é stato necessario stampare le nuove card che dovrebbero essere distribuite entro questo mese. Dopo la distribuzione delle card partiranno gli ordinativi per le ricariche.

  3. Un tempo la sicilia dettava legge in campo nazionale , sugli anticipi dei contratti dei propri dipendenti, in materia pensionistica, sin’anche sull’andamento delle elezioni in campo nazionale.
    Oggi che si dicono tutti puri, casti, incorruttibili, decisionisti, non riescono a fare una mazza.
    Il Governo regionale è da tempo che si è insediato, l’unica cosa che hanno discusso è la spartizione degli assessorati, gli stipendi dell’Ars.
    Il contratto dei regionali è in ritardo di due anni rispetto a quello nazionale prima del blocco.
    Oggi , dopo credo 12 anni ,se continua cosi ne perdiamo un’altro atteso che gli statali hanno ,se pur una elemosina, il contratto rinnovato.
    C’e’ tempo , tanto ora bisogna discutere dei nuovi assetti atteso le indicazioni delle elezioni nazionali, che sanciscono una vittoria di salvini che pretende un assessorato ed i cinque stelle che non staranno a guardare,.

  4. Fenicottero – hai ragione ma la colpa è dei Siciliani perche’ fanno sempre il giuoco di alfano, casini, ecc…”.un corpu a vutti un corpu o timpagnu ”
    In sicilia ha vinto Musumeci alle elezioni Regionali recentissime.
    Subito dopo i siciliani hanno votato cinque stelle alle nazionali.
    Questo non è un segnale è una abitudine incacellabile che abbiamo noi siciliani.
    Ricordi alle europee quanti voti ha preso Renzi? Ricordi quanti ne ha presi per il referendum?

  5. scusami tanto benedetto oltre a questo “pugno” bisogna aggiungere la STRATOSFERICA lentezza dei buoni pasto, ed a tal proposito ti chiedo di raccontare, in poche righe cosa è successo GRAZIE

  6. nonostante la sconfitta il governo di centrodestra musumeci, continua a tergiversare, credo che fra i tanti che non hanno votato il centrodestra, ci sono molti dipendenti regionali, che delusi da questo nuovo governo regionale, sul rinnovo dei contratti hanno voluto mandare un messaggio chiaro, non si gioca con la pelle delle persone, nonostante ciò ancora non si sa di quanto sarà l’aumento mensile a regime, si buttano cifre solo forse per confondere le idee e si continua a fare incontri e riunioni, quando si sa che l’aumento minimo non può essere inferiore agli 85 euro come per gli altri comparti della pubblica amministrazione. Sembra che in Sicilia tutto va a rilento, inoltre alcuni comunicati di alcune sigle sindacali suscitano ilarità, in quanto sembra che si è raggiunto l’obiettivo massimo, quando ancora la trattativa è in alto mare. Spero che il buon senso prevalga, e si smetta di trattare i lavoratori regionali come l’ultima ruota del carro.

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