PRONTI I RICORSI PER IL RISARCIMENTO DANNI PER I MANCATI RINNOVI CONTRATTUALI

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Palermo 31 marzo 2016

Il COBAS/CODIR ha predisposto, attraverso apposito studio legale, un ricorso riservato a tutti gli iscritti per richiedere il giusto indennizzo per il blocco degli stipendi degli ultimi 10 anni (sulla base dell’articolo 1173 del codice civile) nonché un vero e proprio risarcimento per inadempimento dell’obbligo di rinnovo contrattuale relativamente al periodo successivo alla pubblicazione della sentenza della Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità del blocco.

Per effetto della sospensione dei rinnovi contrattuali, infatti, le retribuzioni pro-capite nel pubblico impiego hanno subito una forte contrazione: secondo la Corte dei Conti, un dipendente ministeriale ha perso, in termini di mancato aumento salariale, circa 2.700 euro lordi all’anno.

Con la sentenza n. 178 del 24 giugno 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità sopravvenuta del regime di blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, con decorrenza dal giorno successivo alla pubblicazione. Per effetto di questa sentenza, tutti i pubblici dipendenti hanno acquisito il diritto a ricevere l’aumento stipendiale maturato in base agli indici ISTAT.

Il presupposto dell’azione legale nasce anche per chiedere il risarcimento danni per i pregressi mancati rinnovi contrattuali come già sancito dalle pronunce di due Tribunali (Reggio Emilia e Parma) che hanno già condannato la pubblica amministrazione chiamata in causa da alcuni lavoratori (che in questo caso era il Ministero della Giustizia) a seguito di analoghi ricorsi presentati da gruppi di dipendenti per i mancati rinnovi degli ultimi dieci anni.

A breve saranno comunicate le modalità di raccolta delle adesioni al ricorso che RIGUARDA TUTTE LE CATEGORIE DI LAVORATORI DELLA REGIONE, DEGLI ENTI E SOCIETA’ CHE APPLICANO IL CONTRATTO DEI REGIONALI.

Altro che ripresa. La crisi in Sicilia cancella 1.200 negozi nei primi due mesi dell’anno

La crisi cancella 1.200 negozi
Repubblica del 30 marzo 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

II 2016 inizia nel peggiore dei modi per l’economia siciliana, e per quella palermitana in particolare. Nessuna inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni della grande crisi, anzi continua la moria delle imprese nel settore del commercio. L’osservatorio nazionale della Confesercenti ha appena concluso uno studio sulle iscrizioni e le cessazioni nelle Camere di commercio siciliane. Tra gennaio e febbraio si registra un saldo negativo, cioè imprese scomparse che non sono state sostituite da nuovi ingressi, pari a 1.214 aziende in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I posti perduti nel giro di due mesi si stimano in oltre ottomila. Dati, questi, che sfuggono alle statistiche occupazionali, perché non si tratta per la gran parte dei casi di lavoro dipendente, ma di titolari e soci che smettono di lavorare. La moria di imprese colpisce soprattutto il commercio al dettaglio: questa categoria registra una diminuzione di oltre 900 attività, e 144 riguardano il settore alimentare.

Breve chiosa

Si ostinano a non capire o a fare finta di non capire che che la crisi è indotta da misure imposte dall’Europa come il pareggio di bilancio e l’austerity che stanno determinando una serie di tagli indiscriminati che, senza colpire i veri sprechi e privilegi, stanno sottraendo risorse e impoverendo all’inverosimile il cd. ceto medio.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Quando una medicina somministrata per tanto tempo non funziona, o si cambia o si muore.

Il flop di Garanzia Giovani, costato 1,5 miliardi, è clamoroso: su un milione di iscritti, solo 32 mila hanno trovato un lavoro

Il flop di garanzia giovani
ItaliaOggi del 30 marzo 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Due anni fa, l’Ue lanciava il progetto Youth Guarantee, noto in Italia come Garanzia Giovani. L’obiettivo: aiutare i paesi Ue con una disoccupazione giovanile sopra il 25% ad offrire occasioni di lavoro ai giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, di età compresa fra 15 e 29 anni. Fu perciò stanziato un investimento Ue di 6 mld, di cui 1,5 destinati all’Italia, dove la disoccupazione giovanile superava il 40%. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commentò entusiasta: «È una novità straordinaria: in Italia abbiamo un bacino potenziale di 900 mila giovani, che nell’arco di 24 mesi riceveranno un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro». A distanza di due anni, l’Isfol, ente di ricerca che dipende dal ministero del Lavoro, ha fatto il punto su Garanzia Giovani: su quasi un milione di giovani iscritti al programma, soltanto 32 mila (il 3,7%) hanno trovato un lavoro vero, con retribuzioni per lo più mortificanti.

Boschi jr, laureato e subito assunto (fonte Il Fatto Quotidiano)

Boschi jr laureato subito assunto
Il Fatto Quotidiano del 30 marzo 2016

Si chiama Pier Francesco Boschi ed è il secondo fratello, quello meno famoso, del ministro delle riforme Maria Elena Boschi.

L’altro fratello, Emanuele Boschi è stato assunto nel 2007 a 25 anni, appena laureato a Firenze, come process analyst, prima che il padre diventasse consigliere della Banca Etruria.

Pure i presidi sul piede di guerra contro Renzi. Organizzato per 13 aprile il cedolino day

Pure i presidi contro Renzi
ItaliaOggi del 29 marzo 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

II governo rischia di mettersi contro anche i dirigenti scolastici.

Se da un lato assegna loro maggiori poteri, attraverso il bonus merito da assegnare ai docenti e la chiamata diretta, dall’altra continua a tagliuzzare loro stipendi. Il 13 aprile prossimo si terrà il cedolino day: una delegazione di presidi iscritti ai sindacati confederali consegnerà al Presidente del Consiglio e ai ministri di Istruzione ed Economia migliaia di cedolini stipendiali, per dimostrare che il Miur, nonostante le assicurazioni di adeguamento delle retribuzioni dei presidi ai nuovi carichi di lavoro e alle crescenti responsabilità sancite dalla legge 107, non sta affatto mantenendo le promesse.

SE ORGANIZZASSIMO UN CEDOLINO DAY ANCHE I DIPENDENTI REGIONALI?

Piano di Micciché per salvare buona parte degli ex sportellisti

Miccichè - sportellisti
Giornale di Sicilia del 29 marzo 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Il piano prevede di salvare un buona parte dei circa 1.700 ex sportellisti della formazione professionale. L’assessore al Lavoro, Gianluca Micciche, lo ha messo per iscritto e costituisce un capitolo importante dell’Avviso 6, il bando che sta per essere pubblicato.

In questo modo non tutti gli ex sportellisti potranno essere salvati ma – nei piani dell’assessore una buona fetta del bacino potrà avere un paracadute. L’iniziativa di Miccichè viaggia parallelamente a un articolo della Finanziaria bis, in discussione all’Ars, che prevede un nuovo contratto per tutti gli ex sportellisti. È una misura che sta molto facendo discutere proprio per la difficoltà di individuare risorse in grado di garantire gli stipendi a questi lavoratori (servirebbero circa 36 milioni all’anno).

Sì alla cumulabilità tra laurea e congedo parentale

ItaliaOggi del 27 marzo 2015. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Cumulabile il riscatto della laurea con quello del congedo parentale fuori rapporto di lavoro. Dal 1° gennaio, infatti, è possibile chiedere all’Inps il riconoscimento di periodi di studio anche se sia stato chiesto il riscatto del periodo di congedo parentale non fruito (massimo sei mesi) e viceversa.Il pagamento del riscatto determina il riconoscimento di questi periodi ai fini del diritto e della misura di una pensione.

Per potere chiedere il riscatto è necessario che il lavoratore abbia conseguito il diploma di laurea o i titoli equiparati; che il periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto; che il richiedente sia titolare di contribuzione. I contributi da riscatto sono utili sia ai fini del diritto sia della misura della pensione.

Studio dell’Ocse. “Le diseguaglianze frenano la crescita”

Economisti tedeschi in subbuglio per uno studio dell’Organizzazione parigina che dimostra come la frattura tra ricchi e poveri freni il Pil.

Se questo vale per la Germania, figuriamoci per l’Italia.

Del resto alcuni illustri economisti, tra cui i premi nobel Nobel Krugman e Stiglitz e l’italiano Mauro Gallegati, sono i sostengono una tesi abbastanza semplice: “per quanto i ricchi possano consumare, non consumeranno mai come il restante 99% della popolazione“.

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Regione. Tagliati seicento uffici ma nessuna poltrona

Tagliati 600 uffici ma nessuna poltrona
Repubblica del 27 marzo 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Nessuna testa salterà, nessun dirigente per ora perderà la poltrona, ma quella approvata qualche giorno fa dalla giunta è comunque una rivoluzione nella mappa della burocrazia e del potere alla Regione. Il taglio di 622 uffici (il 30 per cento di quelli attuali) con annesse postazioni dirigenziali, non farà perdere il ruolo quasi a nessuno, considerando sia il fatto che molte di queste scrivanie erano vacanti sia la fuga verso la pensione tra l’esercito di graduati di Palazzo d’Orleans con le regole pre-Fornero fino al 2020. Il rapporto tra dirigenti e impiegati rimarrà sempre intorno a uno a 10, contro una media nello Stato di uno a 19. Ma con questa delibera Palazzo d’Orleans ridisegna la geografia della burocrazia, con nuove tolde di comando, come i Poli museali, a discapito di altri posti di potere, come le Soprintendenze, e con uffici che scompaiono nel territorio, come quelli dell’Ambiente che saranno raggruppati in un unica sede.