Precari, foresta, sportllisti. I clientes delusi presentano il conto

Repubblica del 30 marzo 2018

Scrive Repubblica: Chi durante la campagna elettorale semina promesse impossibili, una volta eletto raccoglie proteste. Così dopo aver assicurato stabilizzazioni, assunzioni, promozioni e aumenti di stipendio a Pip, forestali, sportellisti e dipendenti degli enti di formazione, il centrodestra e il governo Musumeci si trovano già sotto i palazzi del potere, o si troveranno a breve, le proteste di almeno 30mila persone che chiedono quello che era stato assicurato loro in barba ai reali fondi in bilancio e alla lotta agli sprechi e agli stipendi inutili. Tutto per di ottenere un po’ di consenso. Ma se poi si viene eletti, ecco che arriva il conto.

Arriva il diktat della Bce: “Aumentate ancora l’età della pensione”

Il Giornale del 26 marzo 2018

Nel bollettino economico, l’istituto centrale di Francoforte chiede che i governi dell’area Euro non facciano passi indietro sulle riforme e si appella perché si intraprendano ulteriori interventi per innalzare, l’età evitando di frenare l’attuazione delle riforme già approvate. Secondo la Bce l’invecchiamento demografico comporta «pressioni al rialzo sulla spesa pubblica per pensioni, assistenza sanitaria e cure a lungo termine. Ciò renderà problematico per i paesi dell’area ridurre il consistente onere del loro debito e assicurare la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo».


Pensioni, emergenza spesa L’Europa chiederà una stretta (Fonte Repubblica)

Repubblica del 26 marzo 2018

Per Commissione Ue e Fondo Monetario serve un intervento sui costi entro il 2020 Più che abolire o allentare le leggi attuali si rischia una Fornero-bis o tagli all’assistenza.

Sicilia, bocciata la manovra Musumeci invoca già le urne

Il Fatto Quotidiano del 28 marzo 2018

La nuova giunta di Nello Musumeci, in Sicilia, cade già alla prima votazione def della Regione. Trentadue voti contro trentadue. LA SICILIA indebitata per miliardi di euro ricorre ancora una volta all’esercizio provvisorio e il governatore Nello Musumeci, a quattro mesi dalle e- lezioni, avverte i primi scricchiolii della sua giunta, appesa corn’è a uno, due voti, che ieri sono mancati. L’ipotesi proposta dal centro destra prevedeva i 5 stelle fuori dall’aula, il Pd astenuto e il governo avrebbe avuto i numeri per approvare le norme. Ma i grillini hanno risposto picche e con Forza Italia spaccata il centro destra è affondato.

Finanziaria. Abolite le Soprintendenze. Ma è un refuso

Gazzetta del Sud del 27 marzo 2018

Addio alle Soprintendenze ai Beni culturali in Sicilia. Anzi, no. Un refuso all’articolo 14 della legge di stabilità regionale, approvata dal governo di Nello Musumeci, ma che ancora deve essere esaminata dalle commissioni parlamentari prima di arrivare nell’aula dell’Assemblea, ieri ha creato il panico a Palazzo dei Normanni. Lettalanorma, il Pd aveva subito annunciato barricate, col capogruppo Giuseppe Lupo che ha chiamato in ballo l’assessore Vittorio Sgarbi.

Intanto c’è un altro mese di esercizio provvisorio

Sarà predisposto in giunta il ddl per la proroga. Il presidente: “Questo sarà il governo delle riforme. Ma non sono attaccato allo sgabello…”.

E a proposito di riforme, Musumeci lancia la sua proposta: “Questo deve essere il governo delle riforme, con quattro-cinque priorità, tra cui la modifica della legge elettorale. Poi, se vogliamo, possiamo anche discutere di andare a votare, io non sono attaccato allo sgabello. Come ho sempre detto sono il presidente della semina e non della raccolta”. Non ne fa parola, ma è evidente che il presidente faccia riferimento anche ai problemi della sua coalizione: lo stesso Musumeci ha più volte ribadito di non avere più la maggioranza in Aula.

Deliberazione n. 134 del 22 marzo 2018. Approvazione disegno di legge: Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2018. Legge di stabilità regionale

Ecco la delibera di Giunta n. 134 del 22 marzo 2018 di approvazione del disegno di legge: Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2018. Legge di stabilità regionale. Allegato alla delibera il disegno di legge integrale.

Se la Finanziaria è questa…

Stabilizzazione dei precari, soppressione di Enti e cooptazione del relativo personale alla Regione Siciliana.

Se è questa la finanziaria di Musumeci

….allora sarebbe cambiato il maestro ma non la musica!

Palermo, 26 marzo 2018

Il nefasto governo Crocetta, con l’appoggio prioritario del PD, verrà ricordato per avere massacrato, non solo mediaticamente, i dipendenti regionali.

Tutti ricordiamo le inutili deportazioni selvagge di personale messe in atto dopo roboanti conferenze stampa che davano un’immagine dei lavoratori regionali come dediti al malaffare.

E che dire del taglio dell’assegno pensionistico, con effetto retroattivo, attraverso un nuovo e perverso sistema di calcolo, applicabile non solo a coloro che, avendo i requisiti pre-Fornero, avevano deciso di aderire volontariamente al prepensionamento, ma anche a coloro che erano costretti a rimanere in servizio creando, così, una disparità di trattamento?

Abbiamo, poi, salutato con favore l’elezione del nuovo esecutivo di governo, auspicando esclusivamente l’apertura di una nuova fase. Tuttavia, a distanza di 5 mesi, pur riconoscendo una certa sensibilità dimostrata nel volere risolvere problematiche improcrastinabili a cominciare dai rinnovi contrattuali (anche se riteniamo insufficienti i 35 milioni di cui si parla), poco o nulla sembra essere cambiato in merito alla cattiva abitudine di fornire in anteprima alla stampa misure e provvedimenti inseriti in finanziaria relativi al personale, senza il preventivo confronto con le parti sociali.

Sembrerebbe, infatti, da gli annunci alla stampa, che anche questo governo voglia seguire la falsariga dei predecessori, creando illegittime aspettative di stabilizzazione di precari, cooptazione di personale di Enti (ESA, IIAACCPP, etc.) all’interno della Regione scatenando, così, vere e proprie guerre tra poveri. Ribadiamo, in proposito, che tali operazioni vanno condotte nel pieno rispetto dei diritti dei soggetti interessati ma anche nel pieno rispetto dei principi costituzionali e contabili nonché, prima di nuove immissioni di personale negli organici (DEI QUALI COLPEVOLMENTE MANCANO ANCORA PIANTE E DOTAZIONI ORGANICHE) che logica e norma vorrebbero che si valorizzasse il personale che già c’è. E’ IL CASO DI TUTTI I DIPENDENTI REGIONALI DI RUOLO DEL COMPARTO NON DIRIGENZIALE DELLA REGIONE SICILIANA CHE ATTENDONO UN A INDISPENSABILE RICLASSIFICAZIONE PER UNA PIÙ MODERNA UTILIZZAZIONE E UN RICONOSCIMENTO ALLA CARRIERA BLOCCATA DA QUASI 30 ANNI.

Nonostante tutto vogliamo continuare a credere in questa azione di governo e vogliamo pensare che gli scoop giornalistici siano supposizioni prive di fondamento e che a stabilizzazioni o ad altre misure che possano interessare il personale si arrivi attraverso percorsi condivisi nel pieno rispetto della legge che prevede selezioni pubbliche cui dovranno sottoporsi coloro che non “dimostrino di essere stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche di verse da quelle che procede all’assunzione”.

A QUESTE SELEZIONI POTRANNO PARTECIPARE CON VARI E RISERVE DI LEGGE ANCHE SEMPLICI CITTADINI O DIPENDENTI DI RUOLO. Il COBAS-CODIR vigilerà affinché ai dipendenti regionali sia riconosciuta la professionalità acquisita sul campo attraverso titoli ed esperienza, non tralasciando anche che, queste stabilizzazioni, vadano in porto PRIORITARIAMENTE per 58 precari, già regionali, di categoria A e B evitando, così, ogni possibile sperequazione oltreché il certo innescarsi di innumerevoli ricorsi.

Si al taglio dei dirigenti per assumere più dipendenti semplici

Giornale di Sicilia del 25 marzo 2018

Le amministrazioni che vorranno potranno ridurre le posizioni dirigenziali in favore di ruoli semplici. Uno scambio a costo zero: meno poltrone e più sedie. D’altra parte un capo pesa economicamente come, magari, due, tre o più travet non graduati. Il via libera all’operazione è contenuto nelle linee guida sui fabbisogni di personale.

Parenti-consulenti la politica tiene famiglia

Repubblica del 25 marzo 2018

Anche i politici tengono famiglia, si sa. E nel grande sottobosco della Regione e dell’Assemblea regionale, ecco che la politica in carica tende una mano agli ex colleghi, in alcuni casi, e ai parenti anche eccellenti di politici. Puntuale come sempre all’indomani di ogni tornata elettorale scatta la corsa ad un incarico negli staff di presidente di Regione, assessori e deputati. E in questa corsa si distinguono cognomi che con la politica hanno da sempre a che fare, tutti piazzati con contratti di consulenza o di collaborazione grazie al collega di turno. Tutto legittimo, per carità, considerando che in molti casi si tratta di incarichi fiduciari. Ma a scorrere i nomi dei contrattualizzati tra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, i cognomi ricorrenti della politica di Sicilia sono davvero tanti, a decine.