L’inflazione ai livelli record e i maxi rincari sull’energia, la guerra in Ucraina e i riflessi del conflitto sul costo della vita, potrebbero presentare un conto salato per le famiglie italiane, che nel 2022 rischiano di spendere 1668 euro in più rispetto all’anno scorso. A lanciare l’allarme è l’Unione nazionale dei consumatori. Più nel dettaglio, una coppia con due figli spenderà per bollette, alimenti, trasporti, abbigliamenti e viaggi, ben 2051 euro in più rispetto al 2021. Una coppia con un figlio: 1931 euro in più. Conseguenze anche per gli statali: di fatto i rincari annullano gli aumenti di stipendio in arrivo ad aprile per i dipendenti delle funzioni centrali (117 euro al mese in media che in un anno fanno appunto 1521 euro al lordo della tredicesima). L’inflazione nella zona Ocse è continuata ad aumentare per raggiungere il 7,2% nel gennaio 2022, il tasso più elevato dal 1991, mentre in Italia ha toccato quota 4,8%. Si stima che il maggior costo delle materie prime importate e dell’energia potrebbe portare il tasso di inflazione a toccare il 6% nel 2022.
Consumi
Secondo Confesercenti i prezzi dell’energia hanno registrato un ulteriore rimbalzo, con quotazioni che, rispetto a inizio d’anno, segnano ora aumenti del 27% per il petrolio e del 52,4% per il gas. Notevole l’impatto sui consumi, il cui recupero è già sotto le attese a causa dell’effetto della quarta ondata: a fine 2022 saremo ancora 62 miliardi di euro sotto i livelli pre-covid (che non erano eccezionali) e la corsa dell’inflazione rischia di costarci 4 miliardi di minore crescita della spesa delle famiglie quest’anno e 11 miliardi nel triennio, ovviamente al netto delle spese energetiche, che tra bollette e carburanti sono sostanzialmente non comprimibili.
Beni alimentari
La prima settimana di crisi in Ucraina ha portato a un aumento dei costi dei prodotti agricoli pari al 13% per il grano tenero e al 29% per il mais a livello nazionale. È quanto afferma Cai, Consorzi Agrari d’Italia. Rispetto alla chiusura di lunedì scorso, alla vigilia dell’attacco russo, il grano tenero è passato da 274 euro a tonnellata agli attuali 310 euro a tonnellata (+13%), mentre il mais è passato da 247 euro a tonnellata agli odierni 320 euro (+29%).
Carburanti
I nuovi rialzi alla pompa determinano maggiori costi per le famiglie italiane. Secondo Assoutenti il costo per i rifornimenti aumenterà di 400 euro annui a famiglia. Adesso un pieno costa in media 16,6 euro in più rispetto al 2021. A tali effetti diretti occorre aggiungere quelli indiretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma.
Turismo
Anche questo settore rischia di soffrire: nel 2019, prima della crisi Covid, il turismo russo in Italia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze, con una spesa stimabile sui 2,5 miliardi di euro. Una fetta importante del nostro incoming che, con l’apertura delle frontiere anche ai viaggiatori dotati di solo green pass di base, si sperava di recuperare.
Banche
L’accelerazione dell’inflazione non mancherà di avere un impatto anche sui tassi bancari, con un aggravio che potrebbe arrivare a costare alle imprese 5 miliardi di euro già il prossimo anno.
Esportazioni
Il conflitto in Ucraina e le inevitabili sanzioni alla Russia si ripercuoteranno molto pesantemente sulle imprese italiane. Per Confartigianato rischiano di ripetersi le gravi conseguenze economiche derivanti dal conflitto russo-ucraino scoppiato nel 2014 con la crisi di Crimea. In 8 anni le nostre vendite sul mercato russo hanno accumulato perdite per 24.712 milioni di euro, pari a 3.089 milioni di euro medi all’anno.