Dipendenti pubblici, per i ministeriali nelle buste 2022 fino a 10.500 euro in più

Il Sole 24 Ore del 17 febbraio 2022

I 140mila dipendenti dei ministeri italiani avranno buste paga più pesanti. Si parla di aumenti fino 10 mila euro nel 2022. Il motivo è semplice. Da marzo i cedolini dei «ministeriali» vedranno l’effetto combinato di più fattori: l’adeguamento delle indennità ministeriali, tramite apposito decreto predisposto da Mef e ministero per la Pa, e il rinnovo del contratto nazionale che prevede anche il versamento degli arretrati dovuti. Pesano quindi gli aumenti a regime e le indennità una tantum accumulatesi nel tempo.

Lavoratori fragili, smart working fino a fine pandemia per pubblico e privato

Tratto da PAmagazine

I lavoratori fragili, siano essi pubblici o privati, potranno proseguire il lavoro in smart working fino al termine dello stato di emergenza per Covid-19, ovvero fino al 31 marzo 2022. A stabilirlo una norma approvata dal Senato che, inoltre, rifinanzia il fondo necessario per equiparare al ricovero ospedaliero l’assenza dal lavoro per rischio legato al Covid di quei dipendenti fragili le cui mansioni non possono essere svolte da remoto.

La norma

Il decreto 221/2021, con il quale il Governo ha prorogato lo stato d’emergenza Covid al 31 marzo, ha previsto tra le altre cose che i lavoratori fragili potessero continuare a lavorare in smart working fino al 28 febbraio 2022, demandando a un decreto interministeriale l’effettiva individuazione di chi rientrasse nella categoria. L’emendamento approvato al Senato, invece, proroga lo smart working per tutti i lavoratori attualmente riconosciuti come fragili (pazienti oncologici, immunodepressi e disabili con 104) fino alla data del 31 marzo 2021. Ovvero fino alla fine dello stato di emergenza. Lo stesso emendamento precisa che, fermo restando questa proroga, entro un mese il decreto interministeriale di Salute, Lavoro e Pa (in realtà già pronto) individuerà le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali ricorre la condizione di fragilità, e per le quali sarà quindi da prevedere lo smart working o una diversa mansione da poter svolgere da remoto. Il decreto, nella sostanza, ridisegnerà a breve la platea di lavoratori che lavoreranno da remoto fino a fine emergenza. La modifica approvata in Senato fa anche un ulteriore passo in avanti e reintroduce un’ulteriore tutela per i lavoratori fragili: ovvero proroga fino al 31 marzo 2022 (con effetto retroattivo dal 1 gennaio di quest’anno) anche la possibilità per pazienti oncologici, immunodepressi e disabili adibiti a lavori che non possono essere svolti in smart working, di avere riconosciuta l’equiparazione dell’assenza dal lavoro al ricovero ospedaliero. Al momento questa possibilità era scaduta al 31 dicembre 2021. Per assicurare questa proroga si rifinanzia lo stanziamento a carico dello Stato con 16,4 milioni di euro per coprire, fino ad esaurimento, gli oneri a carico dell’Inps.

Chi sono i fragili

Fino ad ora, come detto, sono generalmente considerati lavoratori fragili gli immunodepressi, i pazienti oncologici e i disabili con 104. Il decreto interministeriale che definisce chi è un lavoratore fragile alla luce dell’emergenza Covid è però già pronto (come illustrato da PaMagazine) e da quando sarà ufficialmente in vigore, cambierà di fatto la platea dei lavoratori che avranno diritto ad essere in smart working fino al 31 marzo. Il decreto ritiene fragile a prescindere dallo stato vaccinale chi è in dialisi, in attesa di trapianto o sotto trattamento medico per patologie oncologiche. Ancora, rientrano tra i lavoratori fragili secondo il nuovo decreto coloro che hanno subìto un trapianto o soffrono di immunodeficienze primitive e secondarie a trattamento farmacologico. Fragili sono considerati anche i lavoratori che presentano tre o più condizioni patologiche tra cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, epatite cronica, obesità, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica. Per quanto riguarda i lavoratori esentati della vaccinazione, per esempio gli allergici gravi, per essere considerati fragili dovranno avere un’età pari o superiore a 60 anni e presentare determinate condizioni di salute, come previsto dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero di Roberto Speranza.

Convocazione Aran di venerdì 25 febbraio 2022. Aggiornamenti

Palermo, 25 febbraio 2022

È terminata alle ore 14,00 la riunione sindacale con l’Aran Sicilia.

Nonostante le premesse e le promesse non hanno però portato al tavolo la direttiva della giunta regionale, cercando di dirottare le oo.ss. sul tema delle RSU: su questo punto abbiamo ribadito come per il sindacato la priorità sia assolutamente la riclassificazione e la riqualificazione nonché il rinnovo del CCRL 2019-2021 e che tale punto potrà essere affrontato solo in seguito.

Manderanno cmq la loro ipotesi di regolamento per eventuali modifiche.

Sul tema del contratto di lavoro e della riqualificazione abbiamo ribadito che siamo d’accordo con il modello adottato il 22 dicembre scorso per le Funzioni Centrali, con le modifiche opportune e con lo stesso art.18 (norma di prima applicazione) e che, comunque, nessun lavoratore dovrà essere escluso dalla riclassificazione.

Al fine di potere ripresentare per l’ennesima volta le nostre proposte, abbiamo quindi sottolineato l’assoluta necessità di avere le direttive governative.

Invitiamo quindi l’Aran a svolgere a pieno il proprio ruolo negoziale non trincerandosi dietro defaillançe come quella di oggi, oppure dietro rigidità inaccettabili e controproducenti per il dialogo tra le parti a discapito dei lavoratori.

Quindi l’Aran e il governo si diano una mossa se non vogliono che, oltre alle iniziative giudiziarie per bloccare i concorsi-truffa, si inaspriscano le relazioni sindacali.
Il Cobas/Codir e i lavoratori regionali non hanno più tempo da perdere, pertanto sono pronti ad ogni azione di lotta!
www.codir.it

Dipendenti pubblici, per i ministeriali aumenti di stipendio fino a 10 mila euro nel 2022

Buste paga più pesanti per i dipendenti ministeriali

I 140mila dipendenti dei ministeri italiani avranno buste paga più pesanti. Si parla di aumenti fino 10 mila euro nel 2022. Il motivo è semplice. Da marzo i cedolini dei «ministeriali» vedranno l’effetto combinato di più fattori: l’adeguamento delle indennità ministeriali, tramite apposito decreto predisposto da Mef e ministero per la Pa, e il rinnovo del contratto nazionale che prevede anche il versamento degli arretrati dovuti. Pesano quindi gli aumenti a regime e le indennità una tantum accumulatesi nel tempo.
Ma vediamo cosa cambia del dettaglio.

Intervista al presidente dell’Aran Antonio Naddeo. «Aumenti ad aprile per le funzioni centrali»

Tratto da PAmagazine

di

Arriveranno in busta paga ad aprile gli aumenti previsti dal nuovo contratto delle funzioni centrali. Parola del presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. Ci sono volute lo scorso anno 25 riunioni per portare a termine la trattativa. «Abbiamo regolamentato lo smart woking e introdotto l’area delle alte professionalità, con retribuzioni fino a 70mila euro. Adesso dobbiamo fare lo stesso con sanità ed enti locali»

Quando saranno visibili sui cedolini gli aumenti relativi al nuovo contratto delle Funzioni centrali?

Il nuovo contratto delle funzioni Centrali, il primo dei quattro rinnovi per gli statali, dovrebbe essere licenziato nei prossimi giorni da Mef e Funzione pubblica, dopodiché dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti. Immagino perciò che si possa arrivare alla firma definitiva verso la metà di marzo. A meno di imprevisti, gli aumenti si materializzeranno nelle buste paga dei lavoratori nel mese di aprile

Il contratto è particolarmente innovativo sotto diversi punti di vista, innanzitutto per quanto riguarda lo smart working.

La trattativa per il rinnovo del contratto ha richiesto 25 riunioni. Ed è la prima volta che lo smart working viene regolamentato attraverso un contratto collettivo. Il testo prevede che il lavoro agile vero e proprio non sia sottoposto a vincoli di orario e di luogo. Mentre il lavoro da remoto, o lavoro a domicilio, sì. Sono saltati tetti e percentuali: il contratto prevede che siano le singole amministrazioni a stabilire in che misura ricorrere allo smart working. Infine il contratto interviene sugli istituti economici. I lavoratori da remoto, chiamati a rispettare gli stessi vincoli di orario dell’ufficio, avranno diritto a straordinari pagati e buoni pasto. Discorso diverso per lo smart working per obiettivi: in questo caso saranno le amministrazioni, in fase di contrattazione integrativa, a decidere se prevedere o meno delle indennità per i lavoratori agili, per esempio per coprire parte dei costi di connessione che questi ultimi dovranno sostenere.

Il contratto prevede l’introduzione di una quarta area, quella delle alte professionalità. Perché è importante?

Il contratto ha aggiunto una quarta area di elevata qualificazione, che nasce vuota: saranno le amministrazioni a stabilire quante persone inserire in questa determinata area mano a mano che assumeranno. In questa area si avrà diritto a uno stipendio fino a 70mila euro complessivi. Prevista una struttura retributiva simile a quella dei dirigenti, formata da una retribuzione di posizione e da una retribuzione di risultato. I soggetti inquadrati in questa area avranno incarichi gestionali o tecnico-professionali. Parliamo di un’area intermedia tra funzionari e dirigenti, alla quale potranno accedere dall’interno, tramite selezione, anche i dipendenti pubblici già in servizio, a patto che abbiano i requisiti richiesti. La quarta area sarà presente pure nei nuovi contratti per sanità ed enti locali.

A proposito, come procedono le trattative su questi due tavoli?

Per quanto riguarda la Sanità siamo a un buon punto, penso che nei prossimi giorni la trattativa subirà un’accelerata. Con gli enti locali dobbiamo ancora confrontarci su ordinamento professionale e parte economica. Nell’arco di un mese, con la disponibilità dei sindacati, potremmo riuscire comunque a definire tutti e due i contratti.

Le elezioni Rsu di aprile stanno facendo molto discutere. Cosa ne pensa?

Le elezioni giungono dopo una proroga di un anno. Quando la curva dei contagi è risalita per effetto di Omicron abbiamo fatto un tentativo in Aran per rinviare di un paio di mesi il voto, nel rispetto di quanto stabilisce la legge sulla durata delle rappresentanze. Ma non è stato possibile trovare un accordo. Dunque adesso le elezioni si devono fare.


Rinnovo contratto statali. Ecco il testo della pre-intesa raggiunta

Intervista al presidente dall’Aran Antonio Naddeo che spiega le principali novità previste dal contratto del comparto Funzioni centrali appena siglato

COMUNICATO STAMPA – COSTITUITO IL COORDINAMENTO REGIONALE COBAS/CODIR SU RICLASSIFICAZIONE, RIQUALIFICAZIONE E CARRIERE

Palermo, 22 febbraio 2022
Costituito il coordinamento regionale COBAS/CODIR sui temi della riclassificazione, riqualificazione e carriere cui possono partecipare tutti i lavoratori iscritti al sindacato: per essere coinvolti nelle prossime riunioni (in presenza e online) fare una mail a [email protected] indicando in oggetto “coordinamento riclassificazione, riqualificazione, carriera”, inserendo nel messaggio: nome, cognome, ufficio e luogo, telefono, categoria di appartenenza e mansioni svolte.
Durante la prima riunione è stata condivisa l’azione strategica messa in atto dalla segreteria generale del sindacato che ha consentito di sbloccare la vertenza, sfruttando la pessima gestione politica del reclutamento di nuove risorse umane messa in atto calpestando i legittimi diritti dei dipendenti in servizio. E’ stato anche fatto il punto sui ricorsi che il COBAS/CODIR sta portando avanti a nome degli iscritti per l’annullamento dei concorsi banditi in modo illegittimo.
I numerosi presenti alla riunione hanno espresso apprezzamento per la linea sindacale del COBAS/CODIR, evidenziando come l’azione portata avanti abbia messo al riparo il personale dalle speculazioni di tanti politici e dai loro complici “galoppini” che continuano a prendere in giro i lavoratori con promesse ed emendamenti palesemente incostituzionali.
Continuiamo con forza, quindi, l’azione sindacale chiedendo ai lavoratori di partecipare con attenzione a questo momento storico che potrebbe segnare il cambiamento della Regione Siciliana e invitiamo a dare forza a chi vuole portare avanti il mandato dei lavoratori che rivendicano il sacrosanto diritto alla riclassificazione, alla riqualificazione e alle carriere e non solo, ma anche:
– il diritto a stipendi più equi in cui vengano inseriti elementi aggiuntivi di perequazione con ulteriori risorse, considerato che abbiamo stipendi in molti casi inferiori al reddito di cittadinanza;
– il diritto al pagamento del FORD e del salario accessorio in tempi onesti essendo inaccettabile che ancora si debba approvare il pagamento dell’anno 2020;
– il pagamento della PEO a tutto il personale, motivo per cui non abbiamo firmato gli accordi che sono diventati discriminatori per il personale escluso e per gli stessi percettori che non si sono visti attribuire gli arretrati nei termini dovuti a causa dei tempi dell’amministrazione (dopo più di 10 anni sarebbe stato giusto, fra l’altro, fare una prima applicazione a tutti i lavoratori !);
– la necessità di riconoscere a tutti coloro che hanno svolto lavoro in nero per l’amministrazione (ex LSU) il diritto a una pensione equa attraverso il versamento dei dovuti contributi previdenziali;
– il diritto al ricambio generazionale nella dirigenza con i concorsi riservati ai sensi di Legge;
– il diritto all’anticipazione della buonuscita a chi è in regime di TFR.
IL COBAS/CODIR continua e continuerà, quindi, la battaglia sempre con maggiore forza,sollecitando tutti i lavoratori a partecipare alla battaglia per adottare il CCNL delle Funzionicentrali, applicando subito l’art. 18 che consenta la norma transitoria di prima applicazione per superare tutte le problematiche di incostituzionalità delle progressioni a regime.
Il COBAS/CODIR INVITA a essere pronti a eventuali iniziative di lotta che non escludiamo siano necessarie per spronare il governo regionale nel caso in cui non vengano mantenuti gli impegni assunti a cominciare dall’emanazione a breve delle direttive all’ARAN.
www.codir.it

UNA TASK FORCE COBAS/CODIR PER LA TUTELA DEL PERSONALE IN QUIESCENZA

Pensionati Comparto Regione Siciliana
Ricevimento degli iscritti il lunedì e il venerdì


Palermo, 22 febbraio 2022
I dipendenti regionali siciliani, di Enti e Società (che ne applicano il CCRL) in quiescenza, aderenti al sindacato maggiormente rappresentativo COBAS/CODIR, hanno costituito una TASK FORCE del Comparto Pensionati dedicata alle problematiche di tutti i dipendenti in pensione, ovvero:
IL RICEVIMENTO DEI PENSIONATI ISCRITTI
Ogni LUNEDÌ, presso la sede sindacale di Palermo, la dirigente sindacale Francesca Profeta, della segreteria del comparto Pensionati, sarà disponibile (in presenza e telefonicamente) per tutti coloro che hanno bisogno di entrare in contatto con l’Amministrazione e/o che hanno “pendenze amministrative” con il Fondo pensioni e con la stessa amministrazione centrale.
Possibile prenotare un appuntamento o parlare con Francesca Profeta chiamando lo 091/6824399. Allo stesso numero telefonico gli iscritti potranno prenotare, con un tecnico esperto sui sistemi di calcolo, il VENERDÌ di ogni settimana, una consulenza tecnica in presenza o telefonica sulla verifica del calcolo della pensione percepita o da percepire: il servizio è destinato anche agli iscritti in servizio per verificare proiezione su importi e regime pensionistico spettante.
LA RIFORMA DEL FONDO PENSIONI
Il coordinamento dei pensionati procederà allo studio di una proposta di modifica del sistema di gestione del Fondo pensioni per chiedere che gli organi di indirizzo – così come in altri fondi pensione italiani ed europei – siano espressione dei lavoratori iscritti all’istituto di previdenza e non (come avviene adesso) espressione degli interessi esclusivi della politica.
LA DENUNCIA SUGLI ORGANI DI GESTIONE E DI CONTROLLO COMMISSARIATI
Il Coordinamento ha oggi preso atto del risultato dell’azione portata avanti dal sindacato COBAS/CODIR per l’azione di denuncia sugli organi di stampa sul commissariamento perpetuo di tutti gli organi di indirizzo e di vigilanza del Fondo Pensioni che hanno portato anche all’emissione di due atti ispettivi della Camera dei Deputati e dell’ARS sulla situazione segnalata dal sindacato.
TFR E TFS
La Task force del COBAS/CODIR sta anche lavorando per verificare ogni possibile percorso che possa consentire ai pensionati di venire in possesso dei propri soldi del TFS e del TFR accantonati in tanti anni di lavoro e adesso ingiustamente bloccati dal governo regionale.
Ci sono, inoltre, altre innumerevoli vertenze aperte che saranno oggetto di aggiornamenti informativi periodici e che sono effetto di una politica scellerata e fortemente discriminatoria nei confronti dei dipendenti e dei pensionati regionali e sulle quali il COBAS/CODIR – anche attraverso i propri legali – ha messo in campo iniziative a 360°: QUOTA 100 E QUOTA 102; DIRITTO DELLA PENSIONE A 60 ANNI PER I DIPENDENTI CON INVALIDITÀ CIVILE ALL’80%; RICONOSCIMENTO DEL SERVIZIO AI FINI PENSIONISTICI PRESTATO DAGLI LSU; “CRISTALLIZZAZIONE” DEL DIRITTO ALLA PENSIONE; VELOCIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI PAGAMENTO DELLE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE, nonché ogni altra azione ritenuta utile al ripristino dei diritti di una categoria su cui la politica si è accanita a fini demagogici e per beceri interessi elettorali.
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Requisiti pensionamento 2022 e 2023: nessun adeguamento alla speranza di vita

L’INPS, nella circolare n. 28 del 2022, rende noto che, a decorrere dal 1  gennaio 2023, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi alla speranza di vita non sono ulteriormente incrementati. Sono confermati dunque tutti i valori di riferimento per la pensione di vecchiaia, di anzianità e anticipata.

Con la circolare n. 28 del 18 febbraio 2022, l’INPS provvede all’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.
La legge prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2023, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati.
L’INPS riepiloga quindi i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata e alla pensione di anzianità con il sistema delle c.d. quote, adeguati agli incrementi della speranza di vita, valevoli per il biennio 2023/2024.

Pensione di vecchiaia

Il requisito per la pensione di vecchiaia per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata è di 67 anni per il 2023 e 2024, mentre dal
2025 riprenderà l’adeguamento alla speranza di vita.

Pensione anticipata

Il requisito per la pensione anticipata è di 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne, fimo al 2026. Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico anticipato si perfeziona trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti.

Pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 8 del 18 febbraio 2022 il Contratto collettivo regionale di lavoro dell’area della dirigenza

È stato pubblicato pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 8 del 18 febbraio 2022 il Contratto collettivo regionale di lavoro dell’area della dirigenza della Regione siciliana e degli enti di cui all’art. 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 – triennio giuridico-economico 2016-2018.