Atti di interpello. I dipartimenti cercano personale…

Cercasi personaleEcco gli ultimi atti di interpello pubblicati sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Vi segnalo l’atto di interpello n. 33 del Dipartimento della Pesca che richiede personale di tutte le categorie da assegnare presso le sedi periferiche di:

  1. Termini Imerese/Porticello (PA)
  2. Sant’Agata di Militello (ME)
  3. Milazzo (ME)
  4. Messina
  5. Riposto (CT)
  6. Catania
  7. Siracusa
  8. Capo Passero (SR)
  9. Scoglitti (RG)
  10. Licata (AG)
  11. Porto Empedocle (AG)
  12. Sciacca (AG)
  13. Marsala (TP)
  14. Trapani
  15. Castellammare del Golfo (TP)

Atti di interpello

  1. Atto d’interpello n. 36 del 08/08/2014Dipartimento regionale per le attività sanitarie e l’Osservatorio epidemiologico
  2. Atto d’interpello n° 35 dell’ 08/08/2014Ufficio speciale Autorità Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea
  3. Atto d’interpello n. 34 del 05/08/2014Dipartimento delle Infrastrutture Mobilità e Trasporti
  4. Atto d’interpello n. 33 del 05/08/2014Dipartimento della Pesca Mediterranea
  5. Atto d’interpello n. 32 del 30/07/2014Dipartimento della Protezione Civile
  6. Atto d’interpello n. 31 del 22/07/2014Dipartimento della Protezione Civile

Piano giovani e sportelli multifunzionali. Leggi la posizione della Cisl (evidenziata in giallo in fondo all’articolo)

Articolo tratto linkSicilia http://www.linksicilia.it/2014/08/bernava-cisl-la-sicilia-cola-a-picco-nel-disinteresse-di-crocetta-dellars-e-della-burocrazia-il-ciapi-un-imbroglio/

Bernava (Cisl): “La Sicilia cola a picco nel disinteresse di Crocetta, dell’Ars e della burocrazia. Il Ciapi? Un imbroglio”

IL LEADER SINDACALE TRACCIA IL POSSIBILE PERCORSO PER RISALIRE LA CHINA ED EVITARE IL DEFAULT DELL’ISOLA, SENZA LESINARE CRITICHE AL GOVERNATORE ALL’INTERNO DI UNA ANALISI DI POLITICA ECONOMICA PUNTUALE ED EFFICACE. IL FALLIMENTO ANNUNCIATO DELLA YOUTH GUARANTEE

Crolla a picco il clima di fiducia dei siciliani verso il loro governatore. Gli scarsi risultati ottenuti sul versante economico e sociale, la mancata incisività sulla spesa pubblica, il ritardo nell’utilizzo dei fondi comunitari, ed altro ancora hanno generato un effetto boomerang.

Il risultato è che il mondo produttivo e sindacale si allontana sempre piùmaurizio bernava dall’attuale Governo siciliano. Questo è il dato di fondo sul quale occorre interrogarsi. Questo perché i siciliani hanno abbandonato il sogno di una ‘Rivoluzione’ targata Rosario Crocetta, traditi da parole che non si sono trasformate in azioni positive, ma, al contrario, in penalizzazioni per gli stessi cittadini siciliani.

Da un po’ di tempo il mondo sindacale ha preso le distanze dal governatore dell’Isola che, oltre a manifestarsi negativamente, ascolta pure poco le proposte provenienti dal mondo produttivo e sindacale, nonostante si ritrovi bocciato dai siciliani. Il presidente, al rientro dalla pausa estiva, potrebbe ritrovarsi alla deriva, ingabbiato da partner politici che pensano solamente a ‘galleggiare’ il più possibile.

A tornare a parlare della Sicilia, del futuro dell’Isola e del presidente Crocetta è Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl in Sicilia, che nei giorni scorsi non ha risparmiato critiche precise e pungenti verso il governatore, attaccandolo sui temi caldi prima, durante e dopo l’approvazione della terza manovra finanziaria in poco meno di sette mesi (in realtà, quella approvata la scorsa settimana dall’Ars è una legge di assestamento di Bilancio trasformata impropriamente in una legge omnibus).

Dalle pagine del nostro giornale, il segretario generale della Cisl riprende alcune delle grandi questioni non risolte dal Governo regionale, delineando, in maniera chiara e dettagliata, un possibile percorso governativo per salvare la Sicilia.

“Viviamo in una situazione surreale – dichiara Bernava – ed è inconcepibile non guardare al quadro economico che ci consegna la più grave recessione della storia e che ha spinto la disoccupazione giovanile, dai 15 ai 24 anni, al sessanta per cento”.

palazzo d'orleans“Il Governo regionale e la sua maggioranza hanno perso un anno e mezzo a girare a vuoto con una ‘macchina’ con la frizione bruciata per fare solo cassa e pensare a restare a galla – focalizza il segretario generale della Cisl siciliana – lasciando tutto in aria e non toccando nulla. La Sicilia è in mano al nulla ed il cambiamento tanto atteso con Crocetta è fallito prima ancora di iniziare”.

“Occorre mettere mano al risparmio strutturale della spesa pubblica – rilancia il leader della Cisl siciliana – stipulando un accordo con i sindacati per stilare un piano di riordino e riequilibro dei settori quali: sanità, appalti pubblici, partecipate degli enti locali, rifiuti, trasporto pubblico locale, Servizi del Lavoro, Formazione professionale, forestali, fondi comunitari, servizio socio-sanitario”.

“Il sindacato è pronto a ridiscutere sugli esuberi – dice Bernava – intervenendo con un patto sociale supportato da misure di accompagnamento alla fuoriuscita. Sono tanti i settori strategici dove è mancata la presenza del Governo regionale ed il presidente Crocetta, rispetto a questi problemi, ha inciso davvero poco, per non dire nulla”.

“La parola d’ordine per il 2014 deve essere ed è ‘ristrutturazione su tutto’ – sottolinea Bernava -. Siamo pronti su questo a scommettere e fare la nostra parte. Siamo disponibili ad un accordo per la ristrutturazione delle filiere, a rendere produttivi i servizi ed i lavoratori, a ridurre le esternalizzazioni in presenza di lavoratori che hanno la stessa qualifica, ad aumentare la produttività, anche in settori complessi come quello forestale, o della Formazione professionale”.

“Il comparto dell’obbligo formativo – propone l’esponente sindacale – va ristrutturato collegandolo in maniera forte con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio. Per una Formazione professionale di qualità è indispensabile puntare su strumenti come apprendistato, tirocini, tutoraggio ed anche per questo settore gli esuberi si discutono con misure di accompagnamento e non con annunci e sterili comunicati stampa”.

“Abbiamo chiesto uno sforzo comune per un accordo con Governo regionale, Ars, Associazione nazionale comuni italiani (Anci) della Sicilia e partecipate – sottolinea Bernava -. Un’intesa che possa incidere intervenendo nella gestione degli uffici per ottenere un cospicuo risparmio nel funzionamento (spesa pubblica allargata). Il che significa spostare risorse dalla spesa improduttiva alla creazione di lavoro e occupazione produttiva, riducendo i costi di servizio nelle partecipate sociali, nel trasporto locale, nella catena dei rifiuti, gestendo meglio i servizi a carico dei contribuenti e delle aziende”.

“Serve un patto di governo per contrastare la più grande crisi della storia in Sicilia. Invece la classe politica e tanta imprenditoria non guardano ai problemi e ai drammi economici. Tirano dritto puntando a un patto di gestione scellerato tra rais della vecchia politica, notabili e burocrati che, povertàincuranti del dramma economico e sociale, puntano solo a tenere a galla se stessi. La vergognosa premura di fare la finanziaria come un compitino da svolgere ne è l’emblematico esempio”.

Insomma, di fronte ad un’autentica emergenza economica e sociale la ricetta della Cisl passa dalla celerità degli interventi che dovrebbero concentrarsi da subito nel ristrutturazione profonda della spesa pubblica, attraverso un patto fra tutti gli attori istituzionali e non. Solo così, secondo il sindacato, si potrà risalire la china, garantendo risparmi strutturali che libererebbero risorse ingessate ad oggi nella spesa corrente.

“Maggiori risorse, liberate dall’eliminazione di sprechi – ritorna sugli spunti di politica economica il numero uno della Cisl dell’Isola – attuerebbero una politica anticiclica per attrarre investimenti e sostenere consumi, creando posti di lavoro produttivo”.

“Cosa aspetta il Governo Crocetta a imbastire un piano – si chiede Bernava – per favorire e orientare le imprese produttive, attrezzare le aree di insediamento industriale, implementare il cablaggio, puntare su operazioni di marketing, partendo dalle eccellenze agroindustriali, dal turismo, dai beni culturali e dall’ambiente”.

“Non ci sono altre vie e non ci sono altre risorse” insiste Bernava. E aggiunge: “Youth Guarantee è fallita, il lavoro non si crea per legge. Il piano della Garanzia giovani doveva servire a favorire l’accesso in tutti i modi dei giovani al lavoro collegato alle aziende produttive e a salvaguardare il posto di lavoro a circa 1800 professionisti provenienti dagli ex Sportelli multifunzionali. Non a caso avevamo chiesto le dimissioni del dirigente generale al Lavoro, Anna Rosa Corsello”.

“Su questo versante l’esecutivo regionale anziché accompagnare con strategia di sviluppo il mercato del Lavoro, non fa neanche le azioni ciapi 2minime – tuona il segretario generale cislino -. È un delitto che non si faccia l’ordinario come la strutturazione dei Servizi per il lavoro, come previsto per legge. Sulla base di questo presupposto fallirà qualunque riforma della formazione professionale”.

“I Servizi per l’impiego dovrebbero essere gestiti per bando – conclude Bernava – superando gli schemi rigidi, in un sistema misto con la compresenza della parte pubblica e dei soggetti privati accreditati con regole rigorosi e delle agenzie per il lavoro. La grande risorsa sono gli sportellisti che vanno valorizzati, il Ciapi è un grande imbroglio”.

Piano giovani. Annullate le selezioni. Spunta l’ombra della parentopoli?

Attorno alle società che hanno lavorato per la Regione saltano fuori contratti fatti a parenti di dirigenti dei Centri per l’impiego e alla figlia della Corsello, che attacca: “Schizzi di veleno per un lavoro a progetto di  poco più di un mese in una società che nulla ha a che fare con il Piano giovani”.