Boom di imboscati nei centri per l’impiego? (Inchiesta di “Repubblica”)

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

UN ESERCITO di regionali che lavorano sotto casa, grazie a richieste di trasferimento prontamente esaudite. Il risultato? Interi uffici imbottiti di personale senza alcun motivo.

Ecco lo spreco dei Centri per l’impiego di Sicilia, 1.968 dipendenti dislocati sul territorio che costano 70 milioni di euro all’anno, nell’Isola che vanta sempre il record di disoccupazione.

Interessante intervista a Bernava, segretario regionale della Cisl su mobilità e deroghe su riduzioni salariali e flessibilità di turni

Intervista a Bernava copia
Per leggere l’articolo cliccaci sopra

Nel settore pubblico è necessario un piano di rientro economico-finanziario.

In quello privato, per attrarre nuovi investitori, siamo pronti a offrire deroghe
su riduzioni salariali e flessibilità di turni e orari.

Il personale deve andare dove serve e non deve potersi rifiutare.

Bisogna avere il coraggio di intervenire con scelte anche impopolari, sia nel settore pubblico che in quello privato (Per leggere integralmente l’articolo cliccaci sopra).

Le spese e gli organici lievitati di venti piccoli Stati indipendenti (di Sergio Rizzo)

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

La riforma del Titolo V ha scatenato un terremoto molto più dirompente di quanto non fosse prevedibile a causa della maggiore autonomia concessa alle Regioni.

Queste hanno cominciato subito a comportarsi come piccoli Stati indipendenti i cui amministratori, ribattezzati pomposamente «governatori».

Una sindrome dagli effetti sconcertanti, come dimostra la costosissima proliferazione di sedi estere, da Bruxelles al Sudamerica alla Cina: come se ogni Regione dovesse avere una sua politica internazionale. Si è arrivati perfino a creare strutture come il Centro estero per l’internazionalizzazione piemontese che ha come obiettivo quello di «rafforzare il made in Piemonte». Mentre la vicina Regione Lombardia lanciava il progetto «made in Lombardy».

Le conseguenze sono state nefaste. Al Nord come al Sud. I rigagnoli di spesa si sono moltiplicati, diventando fiumi in piena.

I governatori “virtuosi” contro la Sicilia spendacciona. Crocetta: forestali e soprintendenze? Se li riprenda lo Stato

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

Da Lombardia, Veneto e Marche accuse su privilegi e maxi-organici.

«Bisogna fare i tagli selettivi, perché quelli lineari penalizzano le Regioni virtuose come Veneto e Lombardia. La Lombardia ha dieci milioni di abitanti e tremila dipendenti. La Sicilia ha la metà degli abitanti e 20 mila dipendenti.

Ma Crocetta stavolta non ci sta. Davanti al nuovo attacco alle guarentigie e ai privilegi legati allo Statuto speciale, il governatore lancia una provocazione: «Ora basta, non voglio sentir più parlare di forestali. Se li prenda lo Stato, se vuole, e si prenda anche le soprintendenze, che solo nell’Isola dipendono dalla Regione.