Scade oggi il termine per l’assegnazione di 2 postazioni dirigenziali vacanti di “peso”

Cercasi personalePubblicità postazioni dirigenziali vacanti

Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale:

  • Servizio 2 “Attività di indirizzo della gestione economica del personale”;
  • Servizio 3 “Servizio prevenzione e protezione – coordinamento regionale adempimenti decreto legislativo 81/2008″

http://rud.regione.sicilia.it/personale/Sito/Rud/PostiVacanti/2014-12-29

Pensioni. Novità e requisiti per il 2015 e 2016. Stop alla penalizzazione fino al 2017

PensionePrepensionamenti, stop alla penalizzazione fino al 2017

Per la pensione anticipata da gennaio 2014, per effetto della riforma Fornero (legge n. 214/2011) servono 41 anni e 6 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini.

Tuttavia, qualora il lavoratore dovesse avere un’età inferiore a 62 anni si vedrà applicare le penalizzazioni previste dalla Riforma pensionistica (-1% per ogni anno di anticipo prima dei 62 anni di età).

La legge di stabilità 2015 ha introdotto una novità in materia di previdenza.

Per chi sceglie di pensionarsi anticipatamente la penalizzazione prevista dalla riforma Fornero viene rimossa fino al 31 dicembre 2017: chi accede alla pensione prima dei 62 anni d’età entro quella data non subirà l’applicazione sulla quota di pensione «retributiva» della riduzione dell’1% per ogni anno di anticipo della pensione rispetto ai 62 anni di età e la riduzione del 2% per ogni anno ulteriore d’anticipo rispetto ai 60 anni.

Requisiti pensione, cosa cambia dal 2016

Per gli uomini dunque le pensioni di vecchiaia scatteranno dall’anno prossimo a 66 anni e sette mesi, dai 66 anni e tre mesi di oggi, stessa cosa per le donne che lavorano nella pubblica amministrazione. Per le dipendenti del privato invece l’eta pensionabile aumenta fino a 65 anni e sette mesi, da 65 anni e tre mesi di oggi, e per le autonome il nuovo limite sarà di 66 anni e un mese, dai 65 anni e 9 mesi di oggi.

Come potrebbe cambiare la pensione nel 2015 a prescindere dalla Corte Costituzionale

Tra le altre scelte che il Governo si accinge a compiere nelle prossime settimane c’è quella sull’attuale sistema di uscite verso la pensione che secondo molti all’interno dell’esecutivo dovrebbe essere reso più flessibile. La stessa recente nomina di Tito Boeri alla presidenza dell’Inps potrebbe favorire un restyling pensionistico.

Leggi Tutto: http://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/riforma-pensioni-ecco-le-ipotesi-di-modifica-per-il-2015-666544#ixzz3OAsEMTUl

In pensione a 61 anni se la Consulta darà l’ok al referendum?

Dovrebbe iniziare mercoledì 14 gennaio alle 9,30 la camera di consiglio della Corte costituzionale sull’ammissibilità del referendum che intende abrogare la Legge Fornero.

Se ci sarà il via libera dei giudici costituzionali, il Governo Renzi dovrà stabilire una data per il voto in una domenica compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno.

Qualora passasse il referendum le prestazioni potrebbero essere conseguite a 61 anni e 3 mesi oppure con 40 anni di contributi. Verrebbe abolito anche il sistema contributivo dal 1° gennaio 2012.

Pensionioggi – Riforma Pensioni, a 61 anni in pensione se la Consulta darà l’ok

Fate ciò che vi dico ma non fate quello che faccio!! Il Crocetta “consulente” non badava a spese

Secondo quanto riporta LiveSicilia, il governatore che non ama i consulenti, una volta fu consulente.

Ora attacca sulle spese e sui viaggi, ma spese e viaggiò parecchio. Tra il 1999 e il 2000, per l’esattezza, quando Rosario Crocetta faceva parte dell’ufficio di gabinetto dell’allora assessore ai Beni culturali Salvatore Morinello. In un governo guidato da Angelo Capodicasa. In quegli anni, la presenza in uno degli uffici di staff dell’esecutivo, “costrinse” il futuro governatore, in meno di un anno, a spostamenti continui e in tutto il mondo. Dal nordafrica alla repubblica moldava. A spese dei siciliani.

Sicilia sotto scacco. Ecco i veri dati che Crocetta forse non conosce (tratto da liberoreporter)

Da molto tempo i media additano la Sicilia come Regione con personale numericamente più alto d’Italia; nessuno aggiunge però che in altre Regioni d’Italia ci sono dipendenti regionali e statali, mentre in Sicilia, regione a Statuto speciale autonomo, gli statali rappresentano una piccola minoranza, perché le competenze sono passate dallo Stato alla Regione, ed è normale che ci siano più dipendenti di altre regioni, mentre ad esempio la Lombardia ha il più alto numero di dipendenti pubblici.

Nessuno ricorda mai che la maggiore industrializzazione è stata apportata alle Regioni del settentrione e che in Sicilia non si è mai pensato ad investimenti di questo tipo, si è sempre e solo “campato” con l’agricoltura e l’impiego pubblico… altre alternative? LA FAME.

L’unica industrializzazione che si è fatta in Sicilia, perchè nelle case proprie non si è mai voluto sporcare, sono le raffinerie di petrolio di Gela, Augusta e Priolo che ci hanno ripagato con morti di tumore e malformazioni genetiche oltre che la matrice ambientale per non parlare della devastazione che ha prodotto la Fiat nella bellissima costa di Termini Imerese per trent’anni, finché lo Stato elargiva grossi contributi, quando questi contributi lo Stato non li ha più elargiti, la Fiat ha smobilitato gli impianti lasciando migliaia di famiglie allo sbando.

E sì: sfruttati, inquinati e poi abbandonati. Ma l’opinione pubblica punta il dito sui forestali, diventati il vero marchio d’infamia della Sicilia.

Il caro Presidente Crocetta si vergogna di questo, come fare con l’opinione pubblica che lo attacca ed evitare questo sconcio e dimostrare a tutti che sa fare tornare i conti di una Regione che ha un buco di 5 miliardi, come?

Non cercando nuove infrastrutture, non cercando di incentivare l’unica fonte di reddito che sarebbe il turismo con le nostre meravigliose coste, non con le nostre meraviglie architettoniche, le imponenti vestigia architettoniche di templi, teatri, acquedotti che ancora si elevano maestose nel contesto dei resti urbanistici di grandi città nonché la quantità e qualità di sculture, parti decorative di antichi edifici, oggetti preziosi che sono in mostra nei principali musei archeologici siciliani che testimoniano dei secoli di grande civiltà greco, araba, romana e bizantina e costituiscono uno dei maggiori tesori archeologici dell’Umanità intera. I templi di Segesta, Selinunte e Agrigento, i teatri di Taormina, Siracusa e Selinunte, gli acquedotti di Termini ed Agrigento, le fortificazioni di Siracusa (Castello Eurialo), i musei archeologici di Siracusa, Palermo, Trapani, le vaste aree archeologiche di città antiche come Agrigento, Eraclea Minoa, Imera, Segesta, Selinunte, etc. continua a leggere