Statali. Dal 1° settembre le visite fiscali passano all’Inps. Si va verso i controlli ripetuti

La riforma Madia istituisce il polo unico Inps, che si occuperà delle visite fiscali dei dipendenti pubblici in malattia.

«Dal primo settembre», ha spiegato il ministro, ci sarà un polo unico per le visite fiscali, con le competenze sui controlli che passeranno dalle Asl all’Inps, omologando il settore pubblico a quello privato.

L’Inps diviene così l’organo di controllo incaricato di effettuare gli accertamenti medico-legali su tutti i dipendenti assenti dal servizio per motivi di malattia. Questa misura punta a massimizzare l’efficacia dei controlli.

Cambieranno presto anche le fasce orarie di reperibilità: in vista di una omologazione dei settori privato e pubblico, l’Inps dovrà creare un sistema di visite uniforme. Attualmente la normativa vigente nel pubblico fissa gli orari di visita dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, con obbligo di reperibilità anche nei giorni festivi. Nel privato, invece, le fasce previste sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Il cervellone dell’Inps possiederà le storie di ogni dipendente pubblico e privato. Ci si aspettano quindi visite «mirate» e, da quanto si apprende, sarà possibile anche ripeterle se è il caso.

Invece di lavorare per il rinnovo del contratto, il Governo prepara un’altra porcata

Palermo, 23 maggio 2017
E’ accaduto che l’assessore Luisa Lantieri ha convocato, per giovedì mattina scorso, le organizzazioni sindacali e ciò nonostante lo stesso dipartimento regionale alla Funzione pubblica avesse emanato una direttiva (n. 45374 del 14 aprile 2017) con la quale disponeva che, in tutti gli uffici regionali sede di contrattazione, le convocazioni dovessero avvenire “esclusivamente” in orario pomeridiano: infatti, ancora oggi, non è stato reso esecutivo l’accordo regionale quadro sulle agibilità sindacali, esitato positivamente con osservazioni più di un anno fa dalla Corte dei Conti, apprezzato dalla giunta regionale ma ancora fermo nei cassetti dell’assessorato Funzione pubblica che, così facendo, non consente l’utilizzo delle prerogative sindacali per partecipare alle stesse contrattazioni convocate dall’amministrazione regionale.

Proprio per questo motivo il COBAS-CODIR, richiamando la direttiva suddetta, ha invitato formalmente l’assessore Lantieri a rinviare la convocazione in orario pomeridiano al fine di consentire la partecipazione a tutte le organizzazioni sindacali (prive, appunto, di permessi sindacali); ma la Lantieri, disattendendo incredibilmente le stesse disposizioni del suo Assessorato ha dato seguito egualmente alla seduta sindacale nelle ore di lavoro mattutine palesando un manifesto comportamento antisindacale contro il quale ci si rivolgerà al Giudice per ripristinare il rispetto della rappresentanza e delle prerogative sindacali costituzionalmente garantite.

Ma cosa si può nascondere dietro la bramosia di questa convocazione mattutina dopo il torpore che ha contraddistinto questo esecutivo regionale? Potrebbe trattarsi dell’ennesimo tentativo pre-elettorale per procedere all’assunzione, come funzionari e istruttori direttivi, senza procedure a evidenza pubblica, di circa 400 persone, magari con la copertura di qualche sindacato amico pronto a “scaricare” la storia di 4.800 persone già stabilizzate nelle categorie A e B, del personale che da più di 30 anni aspetta di vedere riconosciuti i propri titoli e degli stessi disoccupati siciliani gabbati, ancora una volta, dalla politica degli amici e dei protetti, mentre questi 400 lavoratori, un lavoro già ce l’hanno essendo assunti a tempo indeterminato della SAS.

Intanto, forse preoccupati dalla nostra reazione, i presenti all’incontro hanno deciso di non approvare, al momento, improbabili procedure clientelari preferendo l’invio di una semplice richiesta di parere all’Ufficio Legislativo e legale. Ci auguriamo che, come accaduto con il Commissario dello Stato nel passato, anche l’ufficio interpellato si faccia garante di legalità e sottolinei il principio costituzionale che per essere assunti nella pubblica amministrazione, non bastano padrini politici o sindacali ma occorre il “concorso pubblico”.

Il COBAS-CODIR, intanto ha dato mandato ai propri legali di chiedere l’annullamento della seduta di giovedì scorso (che, a seguire, ha visto – fra l’altro – anche un’ulteriore delicata riunione relativa all’adeguamento dei criteri generali per la valutazione del personale con qualifica dirigenziale e del personale del comparto non dirigenziale) per violazione delle disposizioni dell’amministrazione regionale sulle convocazioni sindacali e violazione del sistema della partecipazione sindacale.

L’Europa ci chiede di reintrodurre l’imu per le case dei ricchi

La Stampa del 22 maggio 2017

L’Europa chiede all’Italia di reintrodurre la tassa sulla prima casa per i proprietari ad alto reddito.

Secondo Bruxelles la manovra dell’Italia per il prossimo anno dovrà portare a uno sforzo di bilancio «robusto», senza però entrare nel merito delle cifre.

Oltre alla reintroduzione dell’Imu sulla prima casa (ma solo per le famiglie sopra un certo reddito), Bruxelles ci chiede la riforma del catasto, ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamento elettronici.

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Renzi vuole abolire un po’ di IMU e un po’ di TASI. Aumentando “un po’” le altre tasse (Fonte Ibtimes)