Beni Culturali – Centro Regionale del Restauro – Grazie all’intervento del Cobas/Codir salvi i diritti dei lavoratori

Ricevo dal nostro responsabile dei Beni Culturali (dott. D'Amico) e pubblico.

Seppellito il tentativo di repressione della Mormino

Palermo, 26 settembre 2011

Il maldestro, improvvisato e ridicolo tentativo, denunciato dal COBAS/CODIR, di erodere i diritti e le libertà ai lavoratori che avevano invocato l’attivazione della commissione paritetica, ai sensi dell’art. 107 del CCRL vigente, da parte della Dott.ssa Mormino, dirigente del servizio del centro regionale del restauro, è stato smascherato e rispedito al mittente dal parere emesso dell’Aran Sicilia sul medesimo articolo contrattuale.

Dopo che, infatti, il COBAS/CODIR non aveva sottoscritto l’accordo sulla contrattazione integrativa decentrata del centro regionale di restauro ed i lavoratori sono ricorsi, legittimamente, all’attivazione della “Commissione Paritetica”, la dirigente del servizio del centro restauro ha iniziato una serie di azioni dal sapore intimidatorio culminate con l’avvio di 25 procedimenti disciplinari nei confronti proprio di quei Lavoratori, parecchi iscritti al COBAS/CODIR, che avevano esercitato il libero e sacrosanto diritto di ricorrere alla “Commissione Paritetica”; tale diritto viene sancito, adesso, anche dal parere dall’Aran Sicilia sulla materia che così si è espressa: “La norma in questione, con cui la contrattazione collettiva ha introdotto uno strumento deflattivo del contenzioso, non prescrive particolari formalità per il ricorso alla commissione che pertanto, fatta salva una specifica regolamentazione interna della Commissione stessa, si ritiene possa avvenire direttamente da parte del dipendente.”

IL COBAS/CODIR non ha mai avuto dubbi interpretativi dell’articolo contrattuale, ma la Dott.ssa Adele Mormino, insieme al dirigente generale dei beni culturali, si sono spinti a chiedere un parere, tentando contestualmente di censurare i diritti dei lavoratori che hanno reagito con coraggio “alzando la testa” contro l’accordo che li penalizza.

Finita la “farsa”, chi pagherà il dispendio di tempo e di denaro pubblico per l’incauta azione prodotta dalla dirigente del servizio del Centro regionale del restauro?

Il COBAS/CODIR ha già chiesto al “silente” dirigente generale dei Beni Culturali di rimuovere la dirigente del servizio centro regionale del restauro ed ancora aspetta di conoscere le motivazioni secondo le quali non ha ancora ritenuto di assumere una posizione certa su questa vergognosa vicenda.

www.codir.it

Scarica il comunicato

Scarica il parere Aran Art. 107 CCRL

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir