Mi manda Matteo. Il sottosegretario all’istruzione sempre in missione (fonte Panorama)

Panorama. Le missioni di Faraone
Panorama del 15 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

“Davide Faraone, plenipotenziario renziano in Sicilia, è il recordman dei viaggi di servizio (nel 2015 ben 53 verso l’isola) rimborsati con oltre 30 mila euro.

In corrispondenza di fine settimana, di eventi di partito, delle votazioni in Parlamento a cui non partecipa quasi mai e perfino di un esame universitario. Da poco si è laureato senza la lode, nonostante l’incarico..”. Così scrive ‘Panorama’ che racconta in un articolo, nel numero da oggi in edicola, dei viaggi del sottosegretario siciliano all’Istruzione.

Scrive Antonio Rossitto: “Da gennaio a novembre 2015, Faraone ha stabilito un record assoluto tra i 43 sottosegretari del Governo: 74 missioni. In particolare, il deputato democratico ne ha fatte 53 in Sicilia: 31 in corrispondenza di un fine settimana”.

Permessi retribuiti. La Funzione Pubblica chiarisce che per il lutto nulla è cambiato dando ragione al Cobas/Codir

Scarica la nota F.P. n. 83417 del 10.06.2016 – nota di coordinamento n. 62638 del 27.04.2016Il Dirigente Generale della Funzione Pubblica risponde alla nota del Cobas/Codir chiarendo i contenuti  della circolare sui permessi retribuiti che alcuni Uffici regionali avevano erroneamente interpretato ricomprendendo il lutto all’interno delle 18 ore. In sostanza qualche ufficio regionale ha negato il permesso retribuito per lutto a lavoratori che avevano già usufruito del budget delle 18 ore di permesso retribuito.

La Cassazione: per gli statali l’articolo 18 resta

Il Sole 24 Ore del 10 giugno 2016 - Art. 18 resta per gli statali 2
Il Sole 24 Ore del 10 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

L’articolo 18 rimane quello scritto nel 1970, e la legge Fornero del 2012 (cosi come il Jobs Act del 2014) restano confinati al mondo privato. Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza 11868/2016 depositata ieri dalla sezione lavoro.

Viene così confermata l’esistenza di un doppio binario tra pubblico e privato per le regole sui licenziamenti. La riforma Fornero del mercato del lavoro aveva limato l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che prevede la possibilità di reintegro del dipendente in caso di licenziamento illegittimo. Con il Jobs act, poi, il reintegro è stato di fatto limitato ai casi di licenziamento discriminatorio, quello basato su motivi di razza o religione ad esempio, sostituendolo in quasi tutti gli altri casi con un indennizzo in denaro. Ma da tutte queste modifiche restano fuori i dipendenti pubblici, come confermato oggi dalla Cassazione. Per loro in caso di licenziamento illegittimo, scatta sempre il reintegro nel posto di lavoro.