Basta doppi incarichi e “conflitto d’interessi” dei dipendenti regionali. Ma varrà per tutti?

conflitto di interessi“Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale, devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto anche potenziale”.

“Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi personali, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali”.

Le norme non sono nuove. Ma proprio in questi giorni, il governo è tornato alla carica sui casi di “conflitto d’interessi” dei regionali. Crocetta: “E’ l’ultima volta che lo chiediamo. Poi procederemo con i nostri controlli”.

Un paio di considerazioni.

  1. Il conflitto di interessi riguarderà solo gli interni o verrà esteso anche agli esterni?
  2. Uscendo dalla casa dei propri genitori, capita spesso di non sapere che attività svolga il proprio fratello o sorella (parente di 2° grado). Come si farà a sapere che affari tratta il cognato o la cognata (affine di 2° grado) specie se non si è in buoni rapporti?
  3. Siamo sicuri che il ruolo dell’attuale responsabile dell’anticorruzione regionale non confligga con il suo ruolo di dirigente generale o non sarebbe opportuno prevedere una vera e propria autorithy indipendente (costituita dallo stesso servizio che oggi svolge queste funzioni nel dipartimento senza una moltiplicazione di poltrone)?

La curiosità. Sempre più dipendenti regionali dallo psicologo

Da quasi un anno, presso gli uffici della Funzione pubblica, è aperto per uno sportello di ascolto con tanto di psicologo: in undici mesi sono stati oltre 150 gli utenti accolti, praticamente in media, ogni giorno lavorativo, un dipendente regionale ha chiesto il conforto dell’esperto.

L’esperto: «Non sono fannulloni, ma demotivati», talvolta in rotta con dirigenti e colleghi.

Tanti sono insoddisfatti per il mancato riconoscimento delle proprie attitudini, o per un’attribuzione del carico del lavoro ritenuta non congrua. Sanno di poter fare di più e non si sentono valorizzati.

La presa in giro del bancomat obbligatorio. Per gli inadempienti non è prevista alcuna sanzione

Scatta il bancomat obbligatorio per le spese sopra i 30 euro per imprese e lavoratori autonomi. Dal dentista al notaio, fino a idraulici e artigiani: tutti sono tenuti ad accettare la moneta elettronica. L’unico limite è che l’importo deve essere superiore ai 30 euro. Polemiche sui costi per i lavoratori autonomi, ma per gli inadempienti non è prevista alcuna sanzione.

Così la norma nata per esigenze di tracciabilità e di lotta all’evasione si rivela come un’arma spuntata che la dice lunga sulla volontà dell’attuale governo di volere contrastare l’evasione fiscale.

Bernava (Cisl). “Bisogna avere il coraggio di intervenire con scelte coraggiose ed impopolari”

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“La Corte dei Conti, nella sua relazione in commissione Bilancio – ha affermato Bernava – ha detto chiaramente quali sono i problemi. Il costo del personale pubblico ingessa la macchina e non è più sostenibile. Bisogna riequilibrare la spesa con le reali possibilità della Regione e questo non si può fare lasciando le cose come stanno. Bisogna avere il coraggio di intervenire con scelte coraggiose ed impopolari”. Per il leader della Cisl siciliana, infatti, “non è più tempo di mantenere in vita rendite di posizione.