Incontro in prefettura

A seguito dell’incontro odierno in prefettura per l’avvio delle procedure di raffreddamento e di conciliazione amministrativa il Prefetto ha ottenuto un dialogo tra OO.SS. e governo regionale fissando un incontro con il neo assessore alla Funzione Pubblica per oggi alle 17:00.

L’incontro è, al momento (ore 18,30), in corso.

Resta fermo intanto stato di agitazione.

In serata altri aggiornamenti.

A Presa Diretta del 1° febbraio si parla di pensioni e non potevano mancare i dipendenti regionali

(In fondo alla pagina troverete il video della puntata che vi consiglio di vedere)

Lo stato dei conti dell’Inps, il buco causato dall’evasione dei contributi da parte dello stato, le pensioni d’oro e i vitalizi dei politici, il sistema pensionistico dei dipendenti della Regione Siciliana.Sono questi gli argomenti della puntata di Presa Diretta del 1° febbraio 2015.

Nel 2013, Renzi in epoca di primarie, parlava di pensioni retributive e di pensionati d’oro che avrebbero meritato dei tagli.

Ma nel 9 settembre 2014, sempre da Vespa, si è rimangiato la parola data: niente tagli alle pensioni superiori ai 2000 euro. Ma nemmeno su quelle più alte:“per non suscitare panico”.

Il taglio alle pensioni alte è stato pure bocciato dalla Corte Costituzionale, altri pensionati d’oro.

Dal minuto 23 si parla della Sicilia e dell’Ars.

Dal minuto 27 si parla dei dipendenti regionali.

L’autonomia regionale ha permesso di non applicare subito la riforma Dini: la Sicilia l’ha applicata 11 anni dopo, così i centomila assunti in regione vanno in pensione con un assegno più favorevole rispetto agli altri italiani.

Ora i conti in Sicilia non sono sostenibili: sono 600 ml di euro spesi all’anno, di fronte ad un incasso di 40 ml di euro.

Obama si schiera con Alexis Tsipras. “Basta spremere Paesi in crisi economica”

“La Grecia aveva bisogno di riforme profonde – ha spiegato il presidente Usa alla Cnn – ma è molto difficile riformare quando gli standard di vita della popolazione crollano del 25%”.

Dal presidente americano arriva dunque un forte appoggio a chi in Europa ritiene che dalla crisi si esca con un piano diinvestimenti e di intervento dello Stato, e non con l’ossessione per il pareggio di bilancio.