Gli anni 2000 come il dopoguerra. Più poveri dei genitori 9 italiani su 10. È questa la prosperità e il benessere che doveva portare l’UE?

Repubblica del 13 agosto 2016. Più poveri dei genitori 9 italiani su 10
Repubblica del 13 agosto 2016. Per scaricare l’articolo, clicca sopra l’immagine

L’impoverimento generalizzato e l’inversione delle aspettative sono i fenomeni documentati nell’ultimo Rapporto McKinsey. Il titolo è Poorer than their parents? A new perspective on income inequality (Più poveri dei genitori? Una nuova prospettiva sull’ineguaglianza dei redditi). Il fenomeno è di massa e praticamente senza eccezioni nel mondo sviluppato.

Per effetto dell’impoverimento e dello shock generazionale, una quota crescente di cittadini non credono più ai benefici dell’economia di mercato, della globalizzazione, del libero scambio.

Tra il 1993 e il 2005, per esempio, solo una minuscola frazione della popolazione (2%) aveva subito un arretramento nelle condizioni di vita. Ora l’impoverimento è un tema che riguarda la maggioranza.

L’Italia si distingue per il primato negativo. È in assoluto il paese più colpito: il 97% delle famiglie italiane al termine di questi dieci anni è ferma al punto di partenza o si ritrova con un reddito diminuito. 

L’altra conclusione del Rapporto McKinsey riguarda i giovani: la prima generazione, da molto tempo, che sta peggio dei genitori.

Sta decisamente meglio la Svezia (in proposito leggi sul blog l’articolo successivo).

Equità, welfare e Keynes la ricetta della Svezia felice dove solo il 2% è più povero (rifiutò di entrare nell’euro con il referendum del 2003)


Equità, welfare e Keynes la ricetta della Svezia felice dove solo il 2% è più povero (rifiutò di entrare nell’euro con il referendum del 2003)

Repubblica del 15 agosto 2016. La ricetta svedese contro la crisi
Repubblica del 15 agosto 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Il “paradiso svedese” è la conferma della bontà delle ricette keynesiane: in una recessione o in una prolungata stagnazione, lo Stato è l’unico ad avere la capacità di rianimare un’economia esangue.

La Svezia ha più autonomia nel decidere politiche di bilancio neo-keynesiane, in quanto non fa parte dell’Eurozona e quindi non è sottoposta alle stesse rigidità (rifiutò di entrare nell’euro con il referendum del 2003).

Quanto pesa la crescita zero sulla battaglia per le riforme

Repubblica del 13 agosto 2016. Quanto pesa la crescita zero sulla battaglia per le riforme
Repubblica del 13 agosto 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

La miscela fra mancata crescita e debito pubblico, unita alle incognite legate alla crisi bancaria (Monte dei Paschi), rischiano di creare un cortocircuito con l’opinione pubblica a cui si chiede il Sì per la nuova Costituzione. Come è logico, non esiste un nesso diretto fra lo stato dell’economia e la consultazione per la quale si attende di conoscere la data. Ma è altrettanto illusorio immaginare che milioni di italiani si trasformino di qui a novembre in altrettanti costituzionalisti in grado di decidere nel merito della riforma. I più voteranno d’istinto e di sentimento. Sarà necessario convincerli che il rinnovamento delle istituzioni è reale e che da esso verranno conseguenze positive nella vita di tutti i giorni.

Allo stesso modo, il voto coinciderà inevitabilmente con un giudizio sull’efficacia del governo e delle sue politiche.