Assenteismo all’assessorato alla Salute in Sicilia: 42 indagati, 11 sono stati arrestati

Ecco fatto. Un gruppo di “furbetti” ha servito su un piatto d’argento l’alibi per dire che le cose vanno a catafascio in Sicilia non per colpa della “mala politica” ma per colpa dell’assenteismo, generalizzando ed estremizzando un fenomeno che invece è, a mio avviso, contenuto.

Fermo restando che si tratta di comportamenti senza dubbio spregevoli che non trovano giustificazione alcuna perché gettano discredito su un’intera categoria (ovviamente se le accuse verranno provate nelle sedi opportune), la pubblica amministrazione si dovrebbe interrogare sulle modalità con cui è stato selezionato gran parte del personale (dirigente e non), se questo viene periodicamente formato e messo nelle condizioni di progredire in carriera mediante selezioni interne. Invece i dipendenti, una volta reclutati, vengono abbandonati in attesa della pensione.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Assenteismo all’assessorato alla Salute in Sicilia: 42 indagati, 11 sono stati arrestati”

  1. In verità il presidente ha detto: ci sono lavoratori dediti al proprio lavoro. Forse nessuno strumentalizzerà questo accadimento spiacevole.

  2. Ciò che è avvenuto all’Ass.to alla Salute a Palermo non deve affatto destare meraviglia giacché le stesse cose (assenteismo) sono avvenute in altre regioni settentrionali (che si ritengono puritani), centrali e meridionali. Non bisogna dimenticare che in una regione d’Italia (non certo la Sicilia) si è verificato pure che qualcuno timbrava il proprio cartellino in MUTANDE ed altri timbravano più cartellini (all’Arena ne hanno segnalati 7) per i colleghi.
    Quindi non colpevolizziamo la Sicilia, né i Sindacati, etc. E’ solo una questione di mentalità, educazione e rispetto per il prossimo: qualcuno dimentica che chi non ha un lavoro metterebbe in croce… quelle persone che non rispettano i comportamenti civili e mettono in cattiva luce il resto dei dipendenti onesti e lavoratori.

  3. Il paradosso è che i dirigenti fanno finta di niente e poi raggiungono anche tutti gli obiettivi. I primi a essere licenziati dovrebbero essere loro.

  4. @Andrea
    Probabilmente ti sei fermato solo alle prime righe del post.
    Cmq alla politica interessa il consenso immediato che si raggiunge con le “infornate” di dipendenti senza preoccuparsi di selezionare i migliori.
    I concorsi potranno pure essere pilotati ma, quanto meno, ti devi scomodare a presentare una domanda e devi uscire di casa per partecipare alla selezione. Tutto l’opposto di quello che é avvenuto nell’ultimo ventennio. La politica quindi mi pare che c’entri eccome.
    Se oggi assumi analfabeti, non puoi pretendere che domani si trasformino in scienziati dediti al dovere.
    E poi,strade ridotte a groviera, ponti che si sbriciolano, scuole a rischio crolli, evasione fiscale, taglieggiamento da parte di parcheggiatori abusivi, etc., e potrei continuare, sono colpa del lassismo della pubblica amministrazione o della politica che dovrebbe governarla?

  5. L’amministrazione va male soprattutto perché c’è lassismo, approssimazione, e menefreghismo da parte di tanti, tanti regionali che sono convinti, soprattutto grazie a “certe” coperture sindacali, di poter fare e disfare a proprio piacimento. Non può nascondersi dietro il dito della mala politica.

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