Beni culturali, ‘bocciati’ 357 nuovi dirigenti

Articolo di Giulio Ambrosetti tratto da LinkSicilia

Dobbiamo chiedere scusa ai nostri lettori per non averli informati, in tutti questi giorni, di un argomento che, invece, avrebbe meritato grande spazio. L’ammettiamo: non ce ne siamo accorti. Nel leggere in fretta e furia bilancio e finanziaria non ci siamo accorti che il Governo e l’Ars hanno nascosto tra le ‘pieghe’ della manovra una nuova ‘infornata’ di dirigenti. Non essendoci accorti all’inizio dell’operazione ‘truffalda’, non abbiamo fatto molto caso a una norma un po’ ‘biricchina’ impugnata dall’ufficio del commissario dello Stato insieme a tante altre norme. Rileggendola meglio abbiamo ‘capito’. Il risultato è che 357 funzionari direttivi dell’assessorato regionale ai Beni culturali e Identità siciliana resteranno quello che sono: funzionari direttivi.

La storia, che ci è sfuggita nei giorni scorsi, merita di essere raccontata. Perché è indicativa di un malcostume amministrativo, politico e sindacale di una certa Sicilia arruffona e truffaldina. E’ la storia di 357 laureati in svariate discipline (lettere classiche, architettura, ingegneria, eccetera) che hanno vinto un concorso per funzionari direttivi della Regione. E che, da anni, provano ad acciuffare la ‘promozione’ a dirigenti regionali in barba alle leggi e ad alcune sentenze pronunciate dai Tribunali del nostro Paese.

Una vicenda incredibile. Perché l’amministrazione regionale dei beni culturali non saprebbe che farsene di 357 nuovi dirigenti. Che cosa dovrebbero andare a dirigere? A questa domanda, nessuno ha mai saputo rispondere. Nemmeno gli ‘intellettuali’ della Cisl siciliana, che da anni si battono come leoni per far passare, di diritto o di rovescio, questa impresentabile clientela parlamentare.

Già, clientela parlamentare. Perché per ‘promuovere’ sul campo 357 funzionari direttivi a dirigenti (del nulla?) ci vuole ovviamente, una legge. E voi, cari lettori di LinkSicilia, pensate veramente che Sala d’Ercole rimanga ‘insensibile’ al grido di dolore che sale dagli ‘animi’ di questi funzionari direttivi che sognano di ‘ammuccarsi’ lo stipendio di dirigenti con annessi e connessi? Giamnai!

E, infatti, l’Ars, in questi anni, ha provato ben quattro volte a far passare questa legge! E per ben quattro volte i vari commissari dello Stato che si sono succeduti hanno impugnato la norma. E voi, cari amici e lettori di LinkSicilia pensate veramente – come sbagliando abbiamo pensato noi – che l’attuale governo regionale dei vari Raffaele Lombardo, Gaetano Armao, in compagnia dei ‘compagni’ Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia non avrebbero provato a portare avanti quello che, in fondo, è un imbroglio incostituzionale? Giammai!

Infatti ci hanno provato. E sono rimasti scottati. O forse lo hanno fatto pur sapendo che sarebbe stato impugnato. Magari hanno acquisito benemerenze. Che in campagna elettorale non guastano.

E dire che, sulla vicenda, ci sono anche sentenze della Cassazione che hanno certificato l’impossibilità, per la Regione siciliana, di trasformare i funzionari direttivi in dirigenti. Ma il governo Lombardo, la Cisl e il Pd, nonostante tutto, come già accennato, ci hanno provato. Inserendo nella manovra il solito ‘codicillo’ truffaldo, rigorosamente incomprensibile per un qualunque cittadino: l’articolo 11, comma 53.

Leggiamo insieme cosa scrive l’ufficio del commissario dello Stato a proposito del ‘codicillo’ in questione: “La disposizione in questione si ritiene anch’essa irragionevole ai sensi degli articoli 3 e 97 della Costituzione. Non può invero ritenersi ragionevole, al fine della disciplina dell’organizzazione degli uffici dell’amministrazione regionale e dei rapporti di lavoro della stessa, il rinvio operato dal legislatore alla norma transitoria del Decreto Leg.vo n. 29 del 1993 attinente all’amministrazione dello Stato. Quest’ultima ha infatti proprie peculiarità ordinamentali riguardanti sia l’assetto organizzativo sia il trattamento giuridico del personale dirigenziale, non omogenee né assimilabili in alcun modo a quelle proprie della Regione siciliana”.

Insomma, Governo e Ars hanno tentato di creare 357 nuovi dirigenti – a spese, ovviamente, degli ignari contribuenti siciliani – utilizzando il celebre decreto che porta la firma del giurista Sabino Cassese.

“La norma di asserita natura interpretativa – scrivono nell’impugnativa gli uffici del commissario dello Stato – appare piuttosto uno strumento surrettizio per ritenere i concorsi espletati dall’amministrazione per qualifiche professionali non dirigenziali idonei all’inquadramento dei relativi vincitori quali dirigenti, in palese violazione degli articoli 3, 97 e 81 della Costituzione. Dall’eventuale applicazione della norma deriverebbe l’inquadramento nei ruoli regionali di un non precisato numero di dirigenti in sovrannumero rispetto alle esigenze dell’amministrazione con conseguente aggravio degli oneri a carico del bilancio, peraltro non quantificati e privi di idonea copertura”.

Presidente Lombardo, assessore Armao, parlamentari dell’Ars: ma la manovra non avrebbe dovuto essere di ‘contenimento’? E come la volevate contenere questa spesa, creando altri 357 dirigenti, che non avrebbero diretto un tubo, ma che si sarebbero messi in tasca aumenti di stipendio statosferici?

Signor comissario dello Stato: quando li manda a casa questi signori?

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Beni culturali, ‘bocciati’ 357 nuovi dirigenti”

  1. Le liste che appoggiano i candidati a sindaco (ma il ragionamento può essere esteso anche a tutte le tornate elettorali) sono fatte apposta per raccogliere i voti anche all’interno dei nuclei familiare e portarli alla lista, una sorta di raccolta porta a porta.
    Faccio un esempio: se mettono in lista tuo fratello o tuo cognato o un tuo amico pur senza velleità di essere eletto, tu saresti disposto a fare nascere una questione familiare se nelle tua sezione non dovesse trovarsi neppure il tuo voto?

  2. Gira e rigira la colpa è nostra che in ogni appuntamento elettorale dovremmo uscire, tutti ma dico tutti i cosiddetti attributi, bisognerebbe dare un segnale forte, non se ne può piu’ di questa politica schifosa fatta della solita casta con i soliti truffaldini e che puntualmente si presentano. Bella ideologia politica……..ancora qualcuno ci crede!!!!!
    Ora per esempio vediamo con il futuro sindaco, bei discorsi e promesse come al solito parole, parole etc; avrei un idea dopo mesi o dopo qualche anno, qualcuno di loro verrà eletto no? Su un mega-schermo in piazza farei riascoltare ciò che hanno promesso, detto e………. poi ????

  3. Un momento, mi sembra però che nessuno di quei dirigenti (o funzionari….) sia stato mai costretto ad accettare quel posto…..

  4. Su questa vicenda sono assolutamente d’accordo con te.
    Vi è una precisa responsabilità da parte dell’amministrazione che non ha provveduto a revocare o rimodulare il bando. Le solite porcherie in salsa siciliana.
    E, come giustamente dici tu, alla fine pagano solo i dipendenti…….

  5. Le motivazioni generali che hai dato sono condivisibili, però nel caso in questione i dipendenti assunti hanno partecipato ad una selezione (se non ricordo male solo per titoli) per dirigenti . Bando che è stato pubblicato ed esperito a cavallo tra la vecchia normativa e la legge di riforma della P.A. , la l.r.10 del 2000. La classe politica, attraverso i propri Direttori Generali, a mio avviso, proprio per l’aspetto introduttivo nuovo avrebbe dovuto apportare delle modifiche al bando o addirittura revocarlo. Cosa che mi sembra non abbia fatto. Quindi si tratta di una questione parecchio complessa, sicuramente non addebitabile ai colleghi che “legittimamente” aspirano ad un inquadramentio diverso, data l’inerzia dei principali responsabili che hanno sottovalutato il problema. Come vedi, è sempre il dipendente regionale che paga per gli errori e le omissioni di altri.

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