Indennità nascoste. Massaggi e viaggi gratis. Infermieri a disposizione anche per i genitori. Abusi di portaborse. E al lavoro solo tre giorni alla settimana.
I senatori e i loro familiari non hanno mai paura di sedersi sulla sedia del dentista. Non perché più coraggiosi degli altri mortali, ma perché il conto, loro, non lo pagano mai. Come rivela l’inchiesta de “L’Espresso”.
Grazie all’assistenza sanitaria integrativa ogni parlamentare può avere rimborsi fino a 25 mila euro nell’arco di un quinquennio. Un plafond che comprende anche «lo sbiancamento di denti non vitali (250 euro per dente)» e «corone in oro e porcellana» a 1.150 euro l’una.
Loro non hanno nessuna colpa. Siamo noi i colpevoli che li votiamo. Per esempio. la legge anticorruzione è una truffa perchè è stata modellata a loro immagine e somiglianza. Sapendo di essere dei ladri di regime non approvano mai una legge penale severa che condanni in modo esemplare il politico ladro e corrotto. Vi è poi una disparità di trattamento (art. 3 Cost.) tra il politico ladro che viene condannato e il poveraccio qualunque condannato pure lui per aver rubato magari forse in stato di necessità. Il primo cioè il politico ladro scontata la pena ritorna al suo posto in Parlamento. Il secondo cioè il poveraccio scontata la pena non può partecipare ai concorsi nella Pubblica Amministrazione. Quello che sorprende è che nessun magistrato abbia sollevato la questione di leggittimità costituzionale.
E qualche anno fà a Palermo è morta una ragazza di 27 anni per un ascesso in bocca che non ha potuto curare per i tempi lunghi delle prenotazioni, purtroppo non aveva i soldi per curarsi a pagamento. Se queste cose indignassero veramente dovremo prendere a calci nel sedere tutta la classe politica italiana.