Fermiamo il taglio degli stipendi pubblici: aboliamo la scala ignobile! FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG!

“Rivolgiamo un appello a tutti i dipendenti pubblici per una mobilitazione che fermi il programmato e progressivo impoverimento degli stipendi dei lavoratori dei servizi pubblici”. Questo il contenuto della richiesta avanzata dalla Cosmed in una petizione che giudica come “del tutto insoddisfacenti le previsioni contenute nei decreti leggi ‘Calabria’ e ‘Crescita’ che vanno a precostituire un nuovo tetto individuale senza il recupero delle risorse retributive rese disponibili dai pensionamenti”.

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

8 Risposte a “Fermiamo il taglio degli stipendi pubblici: aboliamo la scala ignobile! FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG!”

  1. vorrei anche precisare che i sindacati di allora avrebbero dovuto difendere un provvedimento che tutelava lo stipendio dei lavoratori e che al massimo avrebbe dovuto essere aggiustato proprio per evitare i sopprusi dei vari craxi. se anche barak obama per tutelare i diritti dei lavoratori aveva pensato di introdurre un sistema molto simile alla ns. scala mobile un motivo ci sarà stato. il problema serio è che la riintroduzione della scala mobile leverebbe potere ai sindacati

  2. Benedetto hai fatto bene a riportare tutto la porcata dell’ abrogazione della SCALA MOBILE.Gaspare Barraco.Marsala.

  3. @Rosario
    La tua affermazione necessita di qualche precisazione.

    In Italia, il 14 febbraio 1984 un decreto (detto per questo decreto di San Valentino) – approvato dal governo Craxi – tagliò 4 punti percentuali della scala mobile, adottando parzialmente la proposta avanzata da Ezio Tarantelli nell’aprile del 1981 sul quotidiano La Repubblica, convertendo un accordo delle associazioni imprenditoriali con Cisl e Uil. Al decreto farà seguito la conversione nella legge 219 del 12 giugno 1984.

    Contro questo provvedimento il solo PCI di Enrico Berlinguer propose un referendum abrogativo.

    La consultazione si tenne il 9 e 10 giugno 1985 con un’affluenza alle urne del 77,9% degli aventi diritto. Il risultato fu di 45,7% SI all’abrogazione della norma e 54,3% NO all’abrogazione della norma, il taglio pertanto rimase.

    Il Governo, incoraggiato da questo risultato referendario propose l’anno successivo l’abrogazione della scala mobile. La scala mobile venne definitivamente soppressa con la firma del protocollo triangolare di intesa tra il Governo Amato I e le parti sociali avvenuta il 31 luglio 1992.

    SE IL REFERENDUM FOSSE ANDATO DIVERSAMENTE NON RITIENI CHE MAGARI OGGI STAREMMO PALANDO D’ALTRO?

  4. Ma magari potesse tornare la scala mobile. Potremmo avere la certezza di un misero e regolare aumento di stipendio annuo. Grazie ai sindacati ci hanno scippato pure quello ( oltre alla speranza)

  5. SCALA MOBILE? Da alcuni scrivo sui mass media per il ritorno della SCALA MOBILE, per poter conservare il potere d’ acquisto.Gaspare Barraco ( ing) Marsala.

  6. Egregio Dott. Mineo concordo con lei sul fatto che i regionali sono restii a scioperare, però uno si dovrebbe chiedere anche il perchè, se c’è sfiducia, verso i sindacati, forse è questo uno dei motivi della scarsa partecipazione, non mi risulta che negli anni scorsi i sindacati tutti hanno proposto un’azione di forza bloccando tutti dico tutti gli uffici della Regione, per ottenere i propri diritti, forse è più facile ammiccare al politico di turno, e non disturbare il manovratore con atti di forza, salvo poi presentare come una vittoria la firma di un contratto palesamente ingiusto verso una categoria di lavoratori che nella stragrande maggioranza fra il proprio dovere, mi dispiace la critica e rivolta a tutti i sindacati sopratutto i confederali, che hanno perso di vista il loro ruolo principale, difendere i lavoratori, non se stessi!

  7. @indiscreto.. poco speranzoso
    Già il tuo commento è la prova provata che non hai mai partecipato a scioperi regionali che hanno visto una partecipazione mortificante. Noi siamo quelli che pur di non scioperare ce le inventiamo tutte. Noi siamo quelli che un giorno è poco e due sono troppi. Quando scendono in piazza quattro gatti, è la dimostrazione per il governo che i regionali non se la passano tanto male.
    La partecipazione è un po’ più alta solo in assemblea retribuita e solo se c’è la bella giornata….e dopo mezz’ora cerchiamo l’attestato per scappare via.
    Quindi, suvvia, evitiamo questi commenti e guardiamoci allo specchio, perché sappiamo benissimo come stanno le cose e ci giriamo dall’altra parte fingendo di avere la coscienza a posto cercando di dare ad altri colpe che sono principalmente e personalmente nostre.

  8. E siamo proprio messi male, se per rivendicare i nostri diritti bisogna firmare una petizione, e le parole sciopero, blocco delle attività lavorative a tempo indeterminato che fine hanno fatto? i sindacati ormai hanno assunto il ruolo di una cornice di un quadro, se c’e bene se non c’e non si nota la differenza!!

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