Il Tfr dei dipendenti pubblici va pagato subito: addio alle norme introdotte da Monti? L’ultima parola spetta alla Corte costituzionale

Ripropongo un articolo che ho pubblicato il 18 aprile scorso letto solo da poche persone (ha collezionato solo 4 “MI PIACE”) che torna prepotentemente alla ribalta.

Il TFR è una retribuzione differita: si tratta infatti di una somma accantonata dal datore di lavoro che viene corrisposta al dipendente alla conclusione del rapporto di lavoro.

Secondo il Tribunale del Lavoro di Roma non è manifestamente infondata la questione di costituzionalità in merito al caso dei maxi-ritardi con i quali lo Stato paga la liquidazione agli statali (e se al Tribunale del Lavoro di Roma sembrano assai 24 mesi, figuriamoci dovere attendere anche 6 e più anni).

Premesso che l’art. 22 della legge n.8/18 (in particolare i commi 3 e 4) è attualmente in vigore e resterà in vigore fino alla sua eventuale abrogazione, ritengo che la regione avrà i suoi bei problemi ad abrogare un articolo che equipara i tempi di erogazione della buonuscita agli statali. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha impugnato non nel merito ma per mancanza di copertura finanziaria.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Il Tfr dei dipendenti pubblici va pagato subito: addio alle norme introdotte da Monti? L’ultima parola spetta alla Corte costituzionale”

  1. Per dichiarare incostituzionale una legge occorrono tempi biblici! Non è per niente una consolazione aspettare che la norma venga abrogata, passeranno anni, e chissà quando vedremo il nostro TFR.

  2. Commi 3 e 4 dell’ art.22 della Finanziaria in vigore e la Funzione pubblica continua a restare sul NI! Gaspare Barraco (ing)Marsala.

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