Il “trucco” nel taglio (da luglio a dicembre) del cuneo fiscale: a pagare un miliardo sui 4 totali sono gli stessi lavoratori (con l’Irpef). Le simulazioni

Estratto da Il Fatto Quotidiano

Altro che il “tesoretto da 4 miliardi” di cui parla Giorgia Meloni nell’ormai famoso video sulle misure varate durante il cdm del Primo Maggio. Le risorse per il taglio del cuneo contributivo a carico dei dipendenti stanziate dal governo (in deficit) si fermano a 2,9 miliardi. Il resto, circa 1,1 miliardi, da dove arriva? Stando all’ultima bozza del decreto Lavoro sono le maggiori imposte che verranno versate dagli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei contributi. I contributi infatti sono deducibili e all’aumentare dell’esonero sale la base imponibile su cui si applica l’Irpef. Risultato: stando alle prime simulazioni della Cgil, chi guadagna intorno a 20mila euro lordi l’anno da luglio avrà un beneficio aggiuntivo di circa 59 euro al mese. Sommando i circa 45 euro previsti dal taglio del cuneo già in vigore, si arriva a oltre 100. Ma il beneficio netto si fermerà a una settantina di euro totali. Per chi ha una retribuzione lorda di 15mila euro il vantaggio complessivo si fermerà invece a 62 euro perché quasi 20 se li mangerà il fisco.

A prima vista è una beffa non da poco. Ma il meccanismo non è certo nuovo: funziona sempre così quando invece che “tagliare le tasse” – come la premier rivendica di aver fatto – si agisce sulla parte di cuneo relativa alla contribuzione che va a finanziare la previdenza.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir