In Sicilia un cittadino ogni 25 (compresi vecchi e bambini) prende soldi a vario titolo dalla Regione

In Sicilia un cittadino ogni 25 (compresi vecchi e bambini) prende soldi a vario titolo dalla regione. Che è solo un aspetto di un apparato pubblico elefantiaco.

Il dato, reso noto dal procuratore generale d’appello della Corte dei conti siciliana Giovanni Coppola, è solo parziale ma comunque interessante: alla regione lavorano 20.288 persone (costato nel 2011 poco più di un miliardo di euro) di cui 17.218 a tempo indeterminato e 3.070 a tempo determinato mentre il totale complessivo del personale addetto alla sanità al 31 dicembre del 2011 è di 50.034 unità.

In totale, considerando solo questi due dati, si arriva a 70mila persone cui si possono benissimo aggiungere i 19mila precari degli enti locali in cerca di stabilizzazione, i lavoratori forestali, i dipendenti della formazione professionale, quelli delle società per azioni (che però sono a totale controllo dei comuni), i dipendenti diretti di comuni e province (i cui trasferimenti sono iscritti nel bilancio regionale) si arriva a poco più di 190mila persone che a vario titolo percepiscono risorse che transitano dal bilancio regionale. Leggi l’articolo tratto da Il Sole 24Ore

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “In Sicilia un cittadino ogni 25 (compresi vecchi e bambini) prende soldi a vario titolo dalla Regione”

  1. Osservazioni molto acute.
    Ma non darei la croce solo alla Corte dei Conti.
    Il nostri governanti hanno voluto le mani libere.
    Alcune leggi hanno ridotto il controllo preventivo di legittimità sugli atti.
    La legge 23 agosto 1988 n. 400 ha escluso dal controllo preventivo di legittimità i decreti-legge ed i decreti legislativi delegati (esclusione considerata legittima dalla Corte costituzionale con sentenza n.406/1989).
    La legge 14 gennaio 1994, come modificata dal d.l.23 ottobre 1996 n. 543, convertito dalla legge 20 dicembre 1996 n. 639, ha ulteriormente ridotto il numero di atti dell’esecutivo e di gestione del bilancio, sottoposti al controllo preventivo di legittimità.

  2. 1 ogni 25? Ma siamo proprio sicuri? Io avrei detto molti di più….
    Questo dato non fa che ulteriormente rafforzarmi nel convincimento che i dati che elabora la Corte dei Conti sono sballati e, nella migliore delle ipotesi, parziali e incompleti.
    D’altronde, cosa potrebbe succedere di diverso, quando il “controllore” richiede le informazioni allo stesso soggetto “controllato”?
    La situazione cambierebbe radicalmente (quasi certamente in peggio….), rendendo nel contempo però anche più credibile l’intero resoconto finale, se la Corte fosse in grado di attingere AUTONOMAMENTE i dati e le informazioni necessarie a redigere il giudizio di parificazione annuale.
    E’ come se chiedessimo al ladro se ha rubato….

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