Domanda del giornalista: I dipendenti regionali sono contrariati dalla decisione di equipararli ai dipendenti statali, con un taglio considerevole di stipendi e pensioni.
Crocetta: «Abbiamo introdotto un principio di eguaglianza che non è un taglio: in nessuna pubblica amministrazione italiana si guadagna il 15% in più, com’è avvenuto finora in Sicilia.
E’ stato solo ripristinato un principio paritario.
Una decisione in linea con la revisione al ribasso del tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti generali e la tassazione delle pensioni più alte. La Sicilia non è più l’isola dei privilegi e questo ci darà maggiore credibilità nei rapporti con Roma. Mi sembra giusto, però, che ora si trovino le risorse per il rinnovo contrattuale».
E’ quello che si deve pretendere che si faccia e subito anche loro paragonati agli statali con effetto retroattivo anzi le darei uno stipendio normale come noi o forse meno.
Visto che ci siamo,se l’Ars uniformasse le indennità dei deputati regionali a quelle dei consiglieri regionali delle altre regioni, sarebbe coerente ed eliminerebbe i veri privilegi che il presidente finge di ignorare, ma con effetto retroattivo come per dipendenti regionali. Ormai le leggi possono avere efficacia retroattiva e la Costituzione dello Stato Italiano può essere usata a convenienza dal legislatore di turno. Baccei docet. Ovviamente l’ARS è il principale responsabile.