“Irresponsabili”!!! Ecco come Sunseri definisce i sindacati che difendono la categoria di appartenenza

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Difendere la categoria di appartenenza, confutare tutte le falsità sui presunti privilegi o stipendi da nababbi dei dipendenti regionali significa essere irresponsabili?

Se così fosse, sono orgoglioso di appartenere a un sindacato irresponsabile.

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Ecco cosa scrive Sunseri nel suo editoriale dal titolo “Manovra, con quale faccia?

Come giudicare altrimenti la protesta dei sindacati contro il tentativo di bonifica dei criteri di assegnazione dei premi di produzione per i dipendenti della Regione? I sindacati, nei comizi, chiedono più efficienza e denunciano gli inquinamenti che inceppano la macchina burocratica. Poi, però, scendono in piazza se vengono toccati i privilegi della loro rappresentanza. Già oggi i ventimila dipendenti della Regione, come emerge da tutte le statistiche, sono in cima alle classifiche nazionali delle retribuzioni. Come se non bastasse, chiedono la distribuzione generalizzata dei premi di produzione. Pagamento che sta tardando. C’è uno sciopero proclamato. Ma occorre dire con forza che, senza criteri di merito, incassare questi soldi è solo una forma mascherata per giustificare un aumento di stipendio. Anche qui vale la definizione di Ardizzone: «Irresponsabili».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a ““Irresponsabili”!!! Ecco come Sunseri definisce i sindacati che difendono la categoria di appartenenza”

  1. Infatti…che cosa dovrebbe difendere un sindacato se non gli interessi dei lavoratori? Forse ormai tale prerogativa è fuori moda, visto che molti sindacati hanno altri “interessi”…e quelli che continuano a fare quello per cui sono nati sono irresponsabili!! E invece questi giornalisti che si permettono di scrivere quotidianamente delle falsità sulle condizioni economiche dei dipendenti regionali, alimentando (in un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo) un ostilità sociale verso la categoria, come si definiscono, responsabili?

  2. Chi potrebbe non condividere le tue osservazioni?
    Per quanto riguarda la possibilità di sporgere querela, nelle prossime ore verificheremo tramite i legali del Cobas. Gli “irresponsabili” sono, infatti, facilmente identificabili anche attraverso la foto di uno dei segretari del Cobas/Codir.

  3. Il sig. Sunseri scrive bugie nella piena consapevolezza di farlo, tant’è che non è un caso se fornisce notizie parziali ed in modo parziale, con la certezza di distorcere la verità.
    A cosa è dovuto tanto odio viscerale, non è di facile comprensione. Mi sorge il sospetto che abbia una moglie dipendente regionale, e dalla quale abbia avviato le procedure per il divorzio…
    Battuta a parte, ciò che deve far riflettere è che, non solo vengono dette delle mostruose bugie a “beneficio” dell’opinione pubblica ma, privo di qualunque etica professionale, privo di qualsivoglia decenza, e senza alcun decoro, la sua “posizione” economica di giornalista del Giornale di Sicilia è anche vergognosamente più corposa di quella che lui stesso riporta in modo NON veritiero sui dipendenti regionali.
    Quanto percepisce di stipendio un giornalista con regolare contratto? Mah!, lo dico alla Sunseri (ovvero potrebbe essere un dato falso, ma mi conviene dire così!): circa 4.000,00 euro al mese (potrebbero essere anche molti di più!!!)!!!
    Direte voi, e al sig. Sunseri vengono erogati oltre 4.000,00 euro al mese per dire mostruose falsità ???… Ma è gravissimo!!!…
    Qualcuno potrebbe opinare, e mi riferisco al mondo del giornalismo, che non può essere tacciata la libertà di espressione. E io sono d’accordo. Tuttavia, la libertà di espressione non può e non deve coincidere con una deliberata espressione e pubblicazione di falsità (volute) che arrechino, altrettanto deliberatamente, danno alle persone (nella fattispecie alla categoria dei dipendenti regionali)…e non solamente danno di immagine!!! Nel merito, non può essere sottovalutato che questo continuo gratuito infangare, sfruttando il potere della “incontrastabile” comunicazione a mezzo stampa contribuisce in modo chiaro, netto inequivocabile ad alimentare disprezzo e odio dei cittadini nei confronti dei pubblici dipendenti, in particolare dei dipendenti regionali. Odio e disprezzo gratuiti ed infondati che, dato il particolare momento, possono anche rappresentare l’introduzione alla guerra fra poveri, ad una sorta di guerra civile. E di questo, con i mezzi che la legge mette a disposizione dei cittadini, deve essere ritenuto responsabile il sig. Sunseri, non solo moralmente, ma soprattutto giuridicamente.
    La manifestazione della libertà di espressione deve essere garantita, sempre! Ma ciò deve avvenire nel rispetto e ad onore della verità; il diritto di critica di un giornalista deve essere esercitato e salvaguardato, ma deve essere assolutamente consequenziale e subordinato all’esercizio del dovere di cronaca (che non è soltanto un diritto) che, oltre ad essere veritiera, deve essere completa e totale, ma anche chiara e corretta, senza che possa essere lasciata ad immaginazioni, dubbi ed interpretazioni. Tutti requisiti per definire un giornalista tale, …per definire un buon giornalista. Insomma, l’esatto contrario di ciò che ha fatto, nella circostanza, il sig. Sunseri!
    Il mio parere è quindi che il nostro sindacato, oltre le consuete azioni di natura sindacali che condivido pienamente, intervenga, ahime’ ancora una volta, ricorrendo alle azioni giudiziarie che il caso richiama, ed in questa circostanza, in maniera netta, oserei dire quasi “selvaggia”, per tutelare l’intera categoria da assurdi ed incomprensibili “attacchi” irresponsabili da taluni giornalisti (anche se ho difficoltà a chiamarli tali,…e Sunseri purtroppo non è il solo) senza scrupoli e sicuramente bugiardi.
    Ritengo non più solamente necessario, ma indispensabile che venga ristabilita la verità, e che chiunque fosse ritenuto responsabile di diffamazioni e falsa informazione venga perseguito a norma di legge; della mancata etica e della mancata professionalità, la responsabilità sarà imputata al diretto interessato e al datore di lavoro che inopinatamente lo foraggia; c’è, poi, anche una responsabilità morale imputabile all’autore delle “falsità”: come si fa a parlare di “premi” distribuiti a pioggia per i dipendenti regionali, ritenuti la categoria di lavoratori meglio pagata, consapevole di dire una enorme falsità, ponendo la questione, quindi, sul piano morale, quando proprio lo stesso giornalista, come dicevo all’inizio, percepisce oltre 4.000,00 euro (pertanto, mediamente oltre il doppio di quanto percepisce un funzionario di categoria D a livello apicale e con 25 anni di servizio!) per dire soltanto cose non vere, e CON L’AGGRAVANTE CHE DETTO STIPENDIO LO PERCEPISCE, NON TANTO E NON SOLAMENTE CON I SOLDI DEI LETTORI CHE ACQUISTANO IL QUOTIDIANO (QUINDI DELIBERATAMENTE), MA SOPRATTUTTO GRAZIE AI FINANZIAMENTI PUBBLICI CONCESSI AI “GIORNALI” (COMPRESO QUELLO PER CUI SCRIVE!), PERTANTO CON IL DENARO E CON IL CONTRIBUTO DI TUTTI I CITTADINI!!! (COMPLIMENTI VIVISSIMI!!!).
    Scusate, e noi dobbiamo permettere e tollerare bugie e falsità a nostro carico con i soldi dei contribuenti??? Serve, quindi, anche una “campagna” di opportuno e dovuto sbuttanamento!!!

    P.S.: ma gli altri sindacati cosa fanno…e dove sono…di che cosa si “occupano”???? (Mah! Alcuni, forse, hanno le loro belle grane con la formazione!…ma cu cciù fici fari?…ancora una volta, mah!) Il Cobas (e adesso anche il sadirs) è su tutti i giornali quale sindacato responsabile della tutela della “categoria” dei regionali. La riflessione, per tutti i lavoratori, deve essere d’obbligo; leggete la “parte sana” di una infamante affermazione, leggete, fra le righe la “frase” per intero, esattamente come si sono guardati bene dal non fare (paura, eh?…): Il Cobas è l’unico sindacato che tutela i diritti dei lavoratori, a prescindere dalla categoria di appartenenza, tant’è che, ad esempio, i confederali manco li citano…nella migliore delle ipotesi stanno in silenzio…

    P.S.2: Quanto ai dirigenti, anche questi sono lavoratori, anche questi sono dipendenti regionali, anche questi hanno diritto ad essere tutelati, anche per questi il Cobas, come ha sempre fatto, ha il dovere di tutelarli. Certo, poi ci sono tante cose da “sistemare”…tante cose da rivedere…tante “distanze” da ridurre…ma questo è un altro problema che merita massima attenzione e un giusto e corretto intervento nelle sedi istituzionali di pertinenza.

  4. qualcuno compri una pagina di un giornale e pubblichi il lauto stipendio del moralizzatore sunseri, e gli stipendi dei regionali in fascia a, b, c, d, vediamo chi e irresponsabile, uno che viene pagato profumatamente per scrivere delle simili stronzate, va sbugiardato pubblicamente.(P.S. forse è meglio per non darsi una zappa sui piedi non pubblicare gli stipendi dei dirigenti regionali………. non so se sono stato chiaro.)

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