La Cassazione sugli assenteisti: «Truffa aggravata per il badge timbrato dal collega»

L’utilizzo indebito del badge da parte del dipendente pubblico, consistente nel timbrare il cartellino del collega di volta in volta assente, integra gli artifici e i raggiri del reato di truffa, tali da trarre in inganno l’amministrazione di appartenenza e provocare all’ente stesso dei danni economicamente apprezzabili, nonché di immagine, per via della mancata presenza sul posto dei lavoratori. Lo ha ribadito la Cassazione con la sentenza n. 45698/15 depositata ieri, dichiarando inammissibili i ricorsi presentati da alcuni dipendenti pubblici contro la misura cautelare loro imposta dai giudici di merito.

 

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “La Cassazione sugli assenteisti: «Truffa aggravata per il badge timbrato dal collega»”

  1. @autoprepensionato
    C’è una legge, ma a memoria non ricordo quale, che prevede l’installazione degli orologi marcatempo negli uffici dove c’è un numero congruo di dipendenti (se non ricordo male almeno 10).

  2. @benedetto……..
    voorei sapere se tutti gli uffici regionali sono obbligati a registrare le presenze del personale su dispositivi meccanici o elettronici o esistono delle deroghe a nopn dotarsi per alcuni uffici e quale è la normativa in proposito……………………………..
    graze x l’eventuale risposta

  3. E io auspico che la magistratura estenda questa sentenza anche a quei magistrati che vanno a lavorare quando vogliono…..

  4. Auspico che la magistratura estenda questa sentenza anche alle fattispecie di utilizzo indebito del badge da parte del deputato, consistente nel timbrare il cartellino del collega deputato di volta in volta assente, all’atto delle votazioni in aula delle leggi. Suddetta fattispecie integra gli artifici e i raggiri del reato di truffa, tali da trarre in inganno il governo ed il parlamento e provocare ai cittadini elettori dei danni giuridicamente ed economicamente apprezzabili, nonché di immagine, per via della mancata presenza sui banchi dell’aula.

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