Annuncio preoccupante e pericoloso, quello del sottosegretario per la Funzione pubblica, che ha lanciato un «grande progetto per il Paese», consistente in mezzo milione (ma potrebbero salire a 600 mila) di posti di lavoro nei prossimi quattro anni nelle pubbliche amministrazioni.
L’annuncio è stato seguito da un coro di consensi sindacali e ha il sapore di una promessa pre-elettorale, non fatta, però, dal presidente del Consiglio dei ministri, come dovrebbe essere, data la sua entità. Chi ha fatto l’annuncio non è consapevole del danno che un tale subitaneo allargamento dei ranghi pubblici potrebbe fare alla pubblica amministrazione stessa.
La sistemazione dei precari e l’assunzione degli idonei, oltre a violare la Costituzione, sono una palese ingiustizia a danno dei più giovani, quelli che non sono riusciti a infilarsi in un lavoro a tempo o in una lista di idonei…..continua a leggere