La Sicilia si sbarazza del Commissario dello Stato. Ora porcherie a tignitè o maggiore responsabilità?

Le leggi approvate dall’Assemblea regionale siciliana non dovranno più passare dal vaglio preventivo di legittimità costituzionale del Commissario dello Stato. Lo sancisce la sentenza n. 225 della Corte Costituzionale, relatore Sergio Mattarella.

La Corte Costituzionale, in pratica, ha dichiarato illegittima la norma dello Statuto speciale che prevede il controllo preventivo delle leggi, ritenendo che anche in Sicilia deve essere attuata la riforma costituzionale del 2001 (art. 10 del Titolo V) e come nel resto delle regioni italiane, il ricorso alla Consulta debba avvenire dopo la pubblicazione della legge regionale, salvaguardando gli effetti maturati.

Il controllo preventivo, bisogna dirlo, è stato anche un alibi per il legislatore siciliano che, spesso, ha dato il via libera a norme demagogiche confidando nella censura del Commissario dello Stato.

Dobbiamo ora attenderci maggiore responsabilità da parte dei deputati dell’Ars?

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “La Sicilia si sbarazza del Commissario dello Stato. Ora porcherie a tignitè o maggiore responsabilità?”

  1. Vedrete che a breve sarà riproposta la promozione dei 357 funzionari dei beni culturali, a dirigenti, più volte bloccata dal Commissario dello Stato, Sindacati vigilate!!!!!

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