Lo stipendificio Regione inizia a scricchiolare (tratto da Repubblica)

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In diversi enti da mesi non si pagano gli stipendi, dall’Istituto vini e oli all’Istituto zootecnico, e senza nuova liquidità e un accordo con lo Stato sul patto di stabilità saranno a rischio entro fine anno gli stipendi di forestali (mancano 25 milioni di euro) e dipendenti di altri enti controllati, a partire dalle Province (occorre una cifra intorno ai 10 milioni di euro).

Crocetta ammette che i problemi finanziari ci sono: «Se lo Stato non ci darà deroghe al patto di stabilità oppure non ci verrà incontro sul bilancio 2015, la soluzione è semplice: farò tagli alla spesa e l’emergenza sociale in Sicilia diventerà un problema nazionale. Io penso invece che, visti i sacrifici fatti e le carte in regole che grazie a me finalmente la Sicilia ha, il governo Renzi ci possa aiutare e sono certo che risolveremo tutto».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Lo stipendificio Regione inizia a scricchiolare (tratto da Repubblica)”

  1. Quali siano le reali intenzioni del governo con la costituzione del bacino unico, ancora non è tanto chiaro.
    Stando ad alcune indiscrezioni, dovrebbe trattarsi di un contenitore all’interno del quale fare confluire i lavoratori delle soppresse province da cui attingere per sopperire alle necessità di personale di altri enti pubblici che ne dovessero fare richiesta. Una specie di area di smistamento.

  2. Gentile dott. Mineo desideravo sapere cosa significa questo “bacino unico dei lavoratori delle ex province” che è stato istituito con l’approvazione del DDL approvato recentemente in Sicilia per la riforma delle Province? In parole povere dove vanno a finire questi poveracci? Poveracci lo dico con tutta la simpatia e il rispetto del caso, s’intende!
    Grazie!

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