«Sì» per il 65%, solo un individuo su tré (35%) respingerebbe le condizioni della ex Troika, posizionandosi come «filo Tsipras».
La maggioranza degli italiani ritiene che la ricetta lacrime e sangue sia la strada giusta.
La maggioranza appare, quindi, rassegnata all’euro, una moneta da «sopportare». La divisa comune è sempre più percepita un male necessario e meno come un’opportunità: solo il 37% è oggi soddisfatto dell’euro ma la stessa percentuale esprime insoddisfazioni pur ritenendo che possa essere più dannoso ritornare alla lira. Come dire: restare in questo circolo ristretto, dai benefici sempre più inafferrabili, è dispendioso, ma il passo indietro sarebbe più dannoso. Una medicina amara, che più o meno tutti, a turno, devono trangugiare.