Pensioni: confronto Italia – Europa
Il dato fondamentale è che, in materia di pensione di vecchiaia, l’Italia è fra i paesi UE che richiedono i requisiti più alti. L’età pensionabile nel 2020 è pari a 67 anni, fra le più alte.
- Grecia e Italia: requisito anagrafico più alto d’Europa, a 67 anni.
- Irlanda: età pensionabile 66 anni.
- Germania: in pensione a 65 anni e 9 mesi; scatto di un mese l’anno per i prossimi tre, dal 2024 di due l’anno fino a raggiungere quota 67 anni; allo studio riforma per arrivare a 69 anni.
- Spagna: età pensionabile 65 anni e 8 mesi, in salita progressiva fino a 67 anni nel 2027; pensione anticipata con assegno ridotto.
- Gran Bretagna: età pensionabile 65 anni e 6 mesi, 66 anni dall’ottobre 2020, 67 anni fra il 2026 e il 2028.
- Francia: 62 anni.
C’è proprio da andarne fieri……
Esiste rispetto agli altri paesi una sostanziale differenza. Hanno attuato una politica per l’incremento delle nascite, tramite progetti di assistenza, sostegno sino alla maggiore eta’. Bonus bebe sostanziosi e non una miseria come in italia. Pensate che con 500/600 euro una volta sola uno si accolla la resposabilità di campare un figlio?
L’italia è un paese di vecchi, gli stessi vecchi che sono attaccati alle poltrone, che se ne fregano se i giovani italiani non fanno piu’ figli, tanto a 80 anni sono ancora in campo a succhiare il latte a mamma lupa romana.
Si basano sulle statistiche che calcolano l’aspettativa di vita, non tenendo conto che si’ e’ vero che si campa di piu’, ma se va bene con pillole, bustine, flaconi, per tutti i tipi di acciacchi, se va male chemio terapie, che allungano di un poco la vita, facendo aumentare la base statistica ma a quale prezzo.
Nel 1940 l’ aspettativa di vita era di 40 anni, non perche’ si moriva a quella eta’, ansi i novantenni abbondavano, ma facevano media 4 bambini a famiglia.