Pensioni, cinque strade per le «uscite flessibili». Tutte le novità a livello nazionale

Pensioni 5 strade per uscite flessibili
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Nella legge di stabilità per il 2016 le soluzioni per consentire il ritiro anticipato.

Le ipotesi sul tavolo tra ricalcoli, quote e penalizzazioni.

Uscita anticipata ma con penalità progressive; ricalcolo dell’assegno pensionistico solo con il metodo contributivo; estensione dell’opzione donna; ritorno alle quote di età e contributi; staffetta generazionale.Sono i criteri tra i quali il Governo e il Parlamento dovranno scegliere, per rendere più flessibile l’accesso alla pensione.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

6 Risposte a “Pensioni, cinque strade per le «uscite flessibili». Tutte le novità a livello nazionale”

  1. Non trovo le parole per manifestare educatamente il mio
    disappunto,Rincorro il momento del pensionamento da diversi anni. e per effetto del continuo allungare il tempo dell’attività lavorativa, è diventato quasi una chimera, nel senso più brutto del termine. E sei si aggiunge a questa incertezza anche la certezza della mediocrità dell’importo della attesa pensione, non posso fare altro che ritenere la poltica del governo come una azione celata di eutanasia sociale. Nel dispregio dei principi di solidarietà ed umanità nei riguardi degli anziani.

  2. la cosa assurda sapete qual’e’?…e che chi ha partorito questo ddl minkiatellum sono proprio i nostri colleghi di alcuni dipartimenti e sacrificandosi pure loro sull’altare !!!!! ma …aspetto di capire per quale cosa o tornaconto eo prebenda hanno permesso cio’…………………
    spero che a breve venga fuori il saldo alla pensione per tutti e cosi’ conosceremo le malefatte dei nostri omologhi a partire dal crocetta che anche lui ha messo il dito nella piaga quando con uh suo dpr poteva mediare il tutto equamente………..ai posteri la sentenza

  3. Giusto sapere cosa fa e cosa prevede il governo nazionale, ma a noi cosa interessa ? è chiaro che è polemico e mi spiego:
    Io non ho mai capito se sono un cittadino italiano o no, perchè quando si tratta di recepire la legge fornero, da italiano lo dovuta accettare o meglio mi è stata imposta, come tutti i cittadini italiani ed è giusto.
    Quando si tratta di avere dei benefici, tipo interscambio con altre amministrazioni, visto che sono costretto a vivere separato da mia moglie per questioni di lavoro, la regione siciliana non lo prevede, in quel caso non sono cittadino italiano, sono buono solo per votare, per subire le leggi cattive, ma non sono “italiano” per godere di “istituto” della legge italiana.
    Non è una questione personale, era giusto per rendere l’idea e quindi ora dico: ma queste cinque strade flessibili, possono essere percorse anche dagli italiani di sicilia, o in quel caso siamo di un altro paese ?
    Visto che la nostra la vogliono impugnare e sappiamo tutti quanto fa schifo, se una di queste strade flessibili fosse percorribile, perchè non posso “subirla” come ho “subito” al fornero ?
    Ecco perchè dicevo chi se ne frega, tanto poi alla fine siamo italiani per le cose brutte (tipo accoglienza agli exstracomunitari) e restiamo fuori dalle cose buone (poche in verità), perchè di un altro stato, dello stato della sicilia.

  4. @antonio 59
    Ricordi bene. Il comma 3 dell’art. 20 della L.r. 20/2003 dice che a decorrere dal 1 gennaio 20014 i requisiti per l’accesso alla pensione sono regolati dalle norme relative agli impiegati civili dello Stato.

  5. Io penso che o prima o poi una norma statale che modifichi la flessibilità in uscita verrà fuori.
    Considerando che io, in base alla nuova legge regionale, maturerò il diritto di andare in pensione solo nel 2010 (e aggiungendo pure l’obolo di un riscatto parziale della laurea), comincio a chiedermi se è davvero conveniente fare domanda di pensionamento entro il 15 luglio.
    Egr. Dotto. Mineo, a tale proposito, vorrei conoscere il suo parere sulla possibilità che la norma statale diventi recettizia da parte della Regione Sicilia. Nel senso che la legge del 2003 se non ricordo male aveva equiparato dal 1 gennaio del 2004 il trattamento regionale a quello dello Stato (ed in questo caso la recente L.9 / 2015 costituirebbe solo una deroga ai principi generali che restano validi).
    Resta aperta la grande questione della revocabilità dell’istanza eventualmente prodotta entro il 15 luglio.

  6. Nel Pubblico impiego le uscite con assegno inferiore all’ultimo stipendio non sono appetibili,saranno fallimentari, salvo casi particolari di disagio. Questo lo dovrebbero capire pure i bambini. E’ inutile fare leggi di fuoriuscita penalizzanti, sono tempo perso. Per questo in Sicilia è fondamentale il diritto di rinunciare al prepensionamento dopo aver presentato la domanda, appena saputo l’assegno pensionistico inferiore all’ ultimo stipendio superiore al 5%. Cav.Ing. Gaspare Barraco.Marsala.

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