Pensioni. La simulazione. La proposta del governo Renzi può costare fino a 400 euro per chi ne guadagna duemila

Repubblica del 16 giugno 2016. Lasciare il lavoro 3 anni prima può costare fino a 400 euro
Repubblica del 16 giugno 2016

Lasciare il posto di lavoro tre anni prima significa rinunciare almeno per vent’anni a 400 euro al mese. E recuperarne, dal ventunesimo in poi, la metà. A quasi 87 anni suonati.

È tutto qui lo scenario base dell’Ape, l’anticipo pensionistico pensato dal governo come risposta all’esigenza di flessibilità in uscita, seppur sperimentale nel triennio 2017-19, poi si vedrà. Un dipendente pubblico o privato, nato tra il 1951 e il 1953, dal prossimo anno potrà chiedere di andare in pensione fino a tre anni prima rispetto al requisito di vecchiaia pari a 66 anni e 7 mesi. Ottenendo così un anticipo sull’assegno futuro, in pratica un prestito dalle banche (ma erogato tramite Inps), garantito da un’assicurazione in caso di morte, che poi restituirà in vent’anni, a un tasso di interesse da fissare, finendo così di pagare a 86 anni e 7 mesi.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Pensioni. La simulazione. La proposta del governo Renzi può costare fino a 400 euro per chi ne guadagna duemila”

  1. Le vergogne della politica, nel comparto agricoltura, in regime di “spending review”, si istituiscono le UIA di Troina 5 dipendenti compreso dirigente sottraendo territorio alla UIA di Nicosia; la UIA di Leonforte 2 dipendenti compreso dirigente sottraendo territorio a ll’UIA di Regalbuto. Si taglia la UIA di Piazza Armerina 12 dipendenti più dirigente la più grossa per territorio e per utenza della ex prov di En e la si accorpa all’UIA di Barrafranca 10 dipendenti compreso dirigente la più piccola per territorio. Giudicate voi se non ci sono gli estremi per un esposto alla Procura della Repubblica.

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