Per Gustavo Piga il bonus degli 80 euro di Renzi è un bluff

EuroSecondo Gustavo Piga, professore di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma, il  bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti con meno di 1.500 euro di stipendio e i cinque punti in meno di Irap non rappresentano un’effettiva riduzione delle tasse, in quanto sono compensati da aggravi su altri fronti.

A farne le spese saranno innanzitutto i cittadini che dispongono di un conto corrente, in quanto la tassazione sulle rendite finanziarie passa dal 20% al 26%. A esserne interessati saranno tutti gli strumenti finanziari, compresi i conti di deposito di banche e Poste. La nuova aliquota sarà applicata a partire dal primo luglio.

A pagare il conto saranno anche le imprese che hanno rivalutato i beni patrimoniali, per le quali è cancellata la possibilità di un pagamento in tre rate sostituite da una rata unica. Saranno inoltre sottratti 400 milioni di agevolazioni alle imprese agricole.

La limitazione dell’esenzione sull’Imu per le aree svantaggiate garantirà maggiori introiti da 350 milioni di euro, cui si aggiungerà un taglio da 33 milioni per le imprese che producono energia elettrica.

Con il bonus da 80 euro, secondo Piga, non si introduce un’effettiva riduzione delle tasse, ma soltanto una loro redistribuzione. Le dimensioni della torta, in sostanza, rimangono identiche, ma la torta sarà ripartita in modo diverso.

La vera questione è se oltre ad alleviare la situazione di alcune persone e i bilanci di alcune famiglie, il bonus riesca anche a creare più crescita. Ciò che ci dobbiamo chiedere è che cosa faranno queste famiglie con questi soldi, se li spenderanno attivando un circolo virtuoso all’interno delle imprese che vendono prodotti, o se invece sceglieranno di risparmiarli.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir