Precari. Caos in Sicilia. La Regione dovrebbe recepire le norme statali ma l’Ars non riaprirà prima di metà giugno

Giornale di Sicilia del 23 maggio 2017

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’ultima versione del Testo Unico sul pubblico impiego, che include anche le regole nazionali sulle stabilizzazioni dei precari e in Sicilia si apre una corsa contro il tempo perché ora l’Ars, ormai in un clima da rompete le righe, dovrà approvare prima dello scioglimento poche e decisive modifiche alla legge regionale per dare il via alle stabilizzazioni.

E questo fa infuriare i sindacati. La Cgil, con Clara Crocè e Mimma Argurio, ha contestato il rinvio al 2018 e annunciato «assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro e iniziative clamorose di mobilitazione nei prossimi giorni». La Uil, con Luca Crimi, teme che «in Sicilia a causa di una politica assente e pasticciona saremo costretti a registrare un ulteriore ritardo.


Commento

La parola riclassificazione, di per sé, non significa nulla. Ri-classificare significa (ripartire) in modo diverso qualcosa (in questo caso il personale).
Se alla riclassificazione non segue una progressione verticale, il risultato sarebbe solo un semplice cambio del nome.
Cosa, a mio avviso, ancora più grave e pericolosa sarebbe quella di associare alla riclassificazione (ovvero al semplice cambio del nome) l’assegnazione di incarichi e responsabilità senza un congruo adeguamento stipendiale. Ricordo a me stesso che il dirigente è il responsabile del provvedimento finale, ma ciascuno di noi è responsabile di quel pezzo di istruttoria che ha curato.
Fatta questa premessa, è innegabile che la stabilizzazione dei precari e la riclassificazione del personale con successive progressioni verticali sono due processi in conflitto tra loro che necessitano un’armonizzazione e una programmazione.
La stabilizzazione dei precari o l’immissione di personale proveniente da altri enti o società varie (catalogatori e altri) implica, infatti, “l’occupazione” di posti in pianta organica che potrebbero essere destinati alle progressioni, e questo vale sia per gli enti locali che per la regione.
A buon intenditor……….continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Precari. Caos in Sicilia. La Regione dovrebbe recepire le norme statali ma l’Ars non riaprirà prima di metà giugno”

  1. Se parliamo di ritardo ci perdiamo di casa come si dice in gergo Siciliano, la L.n° 296/2006 art.1 comma 557 e 558 finanziaria Nazionale 2006-2007-2008, ha accumulato un forte ritardo è non da poco!!!, la cosa strana è che i treni Enti Locali sono stati soppressi già da molto tempo, per mancanza di rete ferroviaria, mentre quello Regionale è arrivato in stazione già a Gennaio 2011 anche senza vagoni!!!.

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