Prepensionamenti alla Regione. In 1353 potrebbero essere obbligati a lasciare gli uffici

Comincia invece a prendere forma l’esodo dei regionali grazie alla norma che congelerà per tre anni (fino a tutto il 2016) la riforma Fornero. Si potrà dunque lasciare gli uffici con 65 anni di età invece di 66 e 3 mesi e con 40 di servizio invece di 42. Oppure si potrà tornare a utilizzare il vecchio meccanismo delle quote che permette di andare in pensione se la somma dei due valori fa 97 (quindi anche con 61 anni di età e 36 di servizio). Il direttore del Fondo pensioni, Rosolino Greco, ha già fatto le simulazioni e ha scoperto che congelando la riforma Fornero nel 2014 andrebbero in pensione 427 dipendenti (di cui 63 dirigenti), nel 2015 gli uffici si alleggerirebbero di altri 346 funzionari (di cui 56 dirigenti) e nell’ultimo anno andrebbero in quiescenza altri 580 regionali (di cui 85 dirigenti). Dunque la pianta organica si alleggerirebbe di 1.353 posti poiché i prepensionati non possono essere sostituiti. E per via del fatto che la norma è inserita in Finanziaria con l’obiettivo di produrre un risparmio, secondo Greco la Regione può anche obbligare i dipendenti che hanno i requisiti a lasciare gli uffici.
Ma al Fondo pensioni hanno anche calcolato che se si potesse congelare la Fornero per un altro anno, nel 2017 si registrerebbe praticamente un fuga: andrebbero via in 820. Se invece il congelamento previsto in Finanziaria non verrà approvato, i paletti più rigidi imposti dal governo Monti produrrebbero in 3 anni appena 446 pensionamenti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

6 Risposte a “Prepensionamenti alla Regione. In 1353 potrebbero essere obbligati a lasciare gli uffici”

  1. Non mi pare di avere letto quello cui tu accenni.
    A parte l’esodo, per chi resta sarebbe un danno enorme.

  2. Tra le pieghe della finanziaria regionale anche il calcolo della pensione solo con il sistema contributivo per gli anni di servizio??!!!…anche questo provocherà un esodo delle quote 96 al 31/12/2011…. Abbiamo notizie più aggiornate?
    Grazie Rita

  3. Caro Saro,
    hai perfettamente ragione!
    Anzi, ti dirò di più.
    Non solo sono approssimativi i risparmi che la regione potrebbe ottenere dai prepensionamenti, ma anche i numeri stessi dei prepensionamenti (1353) forniti dalla regione.
    Mentre, infatti, il requisito dell’età è assolutamente incontestabile (con un semplice click si può verificare ad es. quanti dipendenti al 31 dicembre 2014/16 hanno 66 anni di età), è molto più complicato (anzi è un vero rompicapo) andare a stabilire con certezza il requisito contributivo per l’applicazione della pre-fornero. Vi è, infatti, un sostanzioso numero di riscatti e ricongiunzioni di servizi prestati, molti dei quali in itinere, e mi sembra impossibile che siano stati conteggiati anche questi.
    Cmq, vedrò di saperne di più.

  4. E’ indubbio che nulla di decisivo possa arrivare da questo fronte, ma d’altra parte è pur vero che ogni fegatello di mosca è sostanza.
    L’importante è attenersi ai fatti: dal prepensionamento di una parte dei propri dipendenti la regione otterrebbe risparmi che la FP potrebbe stimare con sufficiente approssimazione.
    Invece troppo spesso si leggono articoli di stampa che inducono a credere il contrario.
    Il prepensionamento non lo scopre oggi la regione siciliana, è una risorsa già utilizzata da molti enti pubblici economici e non , ed anche da società private, e certamente non per rimetterci.

  5. Infatti!!
    Sono di quelle cose che servono, come si suol dire, “pi fari un pocu di scrusciu”…..

  6. Detto tra noi….;)
    Non mi sembra che 1353 pensionamenti (obbligatori o meno) possano essere decisivi per il miglioramento della situazione della cassa regionale….

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