Pubblico impiego, la mobilità può attendere. Precedenza per i trasferimenti ai lavoratori in disponibilità o demansionati

Lavoratore copiadi Luigi Oliveri.

Obbligatorio verificare la presenza di dipendenti in lista di disponibilità o demansionati, prima di indire non solo i concorsi, ma anche la procedura di mobilità volontaria che deve precedere i concorsi. La riforma della mobilità volontaria contenuta nel di 90/2014, convertito in legge 114/2014, dovrebbe eliminare ogni residuo dubbio sull’eventualità che occorra applicare le disposizioni dell’articolo 34-bis del digs 165/2001 anche alla disciplina della mobilità volontaria. Occorre superare quanto sancito, in un regime giuridico molto diverso, dalla Funzione pubblica col parere 198/2005 e ritenere obbligatorio per le amministrazioni di verificare se nelle liste di disponibilità siano presenti lavoratori in esubero, prima di effettuare qualsiasi assunzione a qualsiasi titolo, compresa la mobilità…..continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Pubblico impiego, la mobilità può attendere. Precedenza per i trasferimenti ai lavoratori in disponibilità o demansionati”

  1. Auto Blues ha detto:
    Il tuo commento deve ancora venire moderato.

    18 novembre 2014 alle 14:07

    La mobilità volontaria in sanità però è di fatto soppressa, dato che le aziende sanitarie non concedono il nulla osta a chi vince bandi per trasferirsi ed ignora di rispettare il preavviso di tre mesi!
    Inutili anni di lotte e di contrattazioni nazionali… inutili i sindacati ed inutili gli ordini professionali… Tutto cancellato! Si rimane prigionieri e condannati in esilio dalle proprie famiglie, anche quando il tuo trasferimento non danneggia l’azienda di appartenenza, che gode ad esercitare solo uno sterile esercizio di potere fine a se stesso… Complimenti alla riforma della PA! Danneggiando i dipendenti, si danneggiano anche le aziende e la nazione, non credete? Si continui pure ad opprimere il popolo… continuate! Tanto fra un po’ in Italia rimarrano solo i vecchi e gli extracomunitari di passaggio…!

    P.S.: Finiamola con la storia che se la mobilità fosse più agevole si avrebbe un ritorno in massa dei lavoratori dal Nord al Sud…
    Prima di tutto, molti di quelli, che hanno trovato lavoro al Nord (o anche all’estero) si trovano bene e non intendono tornare.
    In secondo luogo il flusso dei lavoratori si autoregolerebbe, un po’ come succede nel commercio, secondo la legge della domanda e dell’offerta. Chi scrive ha provato per 8 anni a tornare a casa al Sud, ma non c’è riuscito, perché non c’erano posti disponibili… e questo proprio perché: meno popolazione = meno posti di lavoro! Ora che invece potrei farlo a buon diitto, l’azienda per cui lavoro non mi lascia andare!
    Quindi, sarebbe ora di finirla anche con il reiterare l’annuncio demagogico della volontà di far ripartire il Sud… senza crearvi posti di lavoro ed impedendo alla gente di tornare, anche quando questo fosse possibile… è un gatto che si morde la coda!
    Sì è cominciato con l’unità d’Italia a mortificarte il Sud, provocando la chiusura di fiorenti aziende (è tutto documentato, anche se i libri di storia adottati nelle nostre scuole non ne parlano!), per far spostare la forza lavoro verso le zone d’interesse dei governanti dell’epoca (Savoia & Co.)… Il tutto in una visione a dir poco miope e che paghiamo ancora oggi!
    L’Italia è fondata sul lavoro, ma anche sulla famiglia (o almeno dovrebbe)… chi lavora lontano dai suoi affetti lavora male ed è costretto a tirare la cinghia… la Nazione soffre, perchè soffre la famiglia… soffre la gente!
    Il libero circolo delle persone, anche e soprattutto nel lavoro, si autoregola e porta benessere, come il libero circolare del denaro… Provate a tenere i soldi fermi… austerity docet!

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