Regionali, scattano i trasferimenti d’ufficio

Il Dipartimento della Funzione Pubblica con circolare n. 137071 del 30 ottobre 2014 ha fissato i criteri sulla mobilità dei dipendenti a prescindere dal loro assenso.

La Regione dovrà comunque rispettare dei criteri, come la distanza massima di 50 chilometri dall’ufficio di provenienza, mentre saranno tutelati i lavoratori con figli piccoli o un carico familiare maggiore.

Gli effetti del provvedimento potrebbero comunque ben presto essere superati dalla contrattazione in corso tra Aran e sindacati, che intendono porre dei paletti e limitare al massimo la discrezionalità dei dirigenti nei trasferimenti.

Lunedì prossimo è previsto un nuovo incontro ma i sindacati sono pronti a rivedere alcune regole. I Cobas-Codir Sadirs, ad esempio, potrebbero chiedere di rivedere il limite dei 50 chilometri perché sostengono che la Sicilia è carente nei collegamenti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Regionali, scattano i trasferimenti d’ufficio”

  1. Caro Romeo,
    Non dobbiamo fare l’errore di buttare il bambino con l’acqua sporca.
    Certamente la tutela nasce per quelle situazioni (e sono la maggioranza) in cui, chi svolge attività sindacale in modo serio, potrebbe risultare inviso a uno o più dirigenti generali. Questo vale, infatti, sia per i DG degli uffici dove ti rechi per le contrattazioni, sia per il DG del tuo ufficio perché, magari, oltre ad essere considerato un rompipalle nelle contrattazioni interne, sei pure considerato uno che si assenta spesso, anche se poi, magari, porti a compimento il tuo carico di lavoro.
    Se c’è chi fa un uso distorto dei permessi e delle prerogative sindacali (e ve ne sono), non per questo dobbiamo togliere la tutela facendo lo stesso ragionamento di Renzi e dei sui tirapiedi sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (piuttosto che estenderlo ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti, toglie la tutela a tutti).
    Parlo di me così non urto la suscettibilità di nessuno. Nei Dipartimenti che seguo a cominciare dal tuo, ho avuto diverse occasioni (i verbali parlano chiaro) per scontrarmi con i DG di turno.
    Art. 94, straordinario, indennità, etc. sono stati spesso motivo di accesi dibattiti.
    Relativamente all’art. 94 ho presentato, come rappresentante del Cobas/Codir un esposto alla Corte dei Conti circa l’assenza di criteri obbiettivi e l’ampia discrezionalità lasciata ai dirigenti affinché l’organo di controllo verificasse se l’assegnazione di un certo numero di “posizioni premiali” fosse basata su logiche spartitorie.
    Su questo blog ho spesso criticato politici e burocrati. Secondo te in una scala da 1 a 10 quanto pensi che possa risultare “gradito”?
    Se dovessi restare privo di una sia pur minima tutela, farei una seria riflessione sul prosieguo della mia attività.
    Quanto alla tua ultima affermazione: “Se dovesse toccare a me di venire trasferito, mi tutelerò in tutti i modi possibili, anche legali”…., che tutela avresti a fronte di una legge che prevede questa possibilità?
    Sarebbe una causa persa!
    Ecco perché occorre prevedere dei criteri che stabiliscano: perché Romeo e non Mineo o viceversa.

  2. Prevedo un coro di proteste contro l’inamovibilità dei “rappresentanti sindacali”.
    Perché, parliamoci chiaro, è ora di finirla con l’automatica nomina a dirigente sindacale (e relativi permessi….) di gente che si iscrive solo ed esclusivamente per avere più giorni per starsene a casa.
    Se dovesse toccare a me di venire trasferito, mi tutelerò in tutti i modi possibili, anche legali.

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