Regione, caso Campo-Palazzo Riso.

Comunicato stampa

 Regione, caso Campo-Palazzo Riso: oggi il sindacato diserterà per protesta il tavolo tecnico convocato dal dirigente generale del dipartimento Beni Culturali. Dopo l’avvio del provvedimento disciplinare si scopre una circolare per vietare la libertà d’opinione dei lavoratori.

 Palermo, 16 gennaio 2012

<<Per protesta contro la gestione della cosa pubblica da parte dell’attuale Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali, Gesualdo Campo, aggravata dal comportamento arrogante, tracotante e inquisitorio tenuto nell’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente a capo del Museo Riso di Palermo, il Cobas/Codir diserterà il tavolo tecnico convocato dal dipartimento beni culturali sull’individuazione dei profili professionali>>. A dichiararlo sono i segretari generali del Cobas/Codir, Marcello Minio e Dario Matranga, congiuntamente al segretario regionale delle politiche dei beni culturali, Michele D’Amico.

<<Gesualdo Campo, – sottolineano i sindacalisti –  già salito  agli onori della cronaca per l’assunzione a tempo determinato, senza alcuna procedura a evidenza pubblica, della figlia, presso l’ufficio di Bruxelles, nonché  per il  trattamento economico di favore da lui stesso riservato alla moglie (dirigente  in servizio nello stesso dipartimento), adesso tenta maldestramente di soffocare e “fare fuori” Sergio Alessandro, dirigente a capo del Museo Riso, istituto che, con  centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, dimostra, invece, l’alta professionalità ed una non comune capacità di gestione messe in campo dal dirigente. Ma si sa, nella gestione politica del governo Lombardo e dei suoi fedelissimi “yes-man” come Gesualdo Campo, la competenza e la professionalità non contano per niente. Il clima intimidatorio al dipartimento beni culturali sta, infatti, assumendo toni gravissimi e inaccettabili: lo stesso dirigente generale aveva addirittura varato una circolare senza precedenti per zittire tutti i dirigenti che avrebbero inteso criticare le scelte politiche ed amministrative>>.

<<Davanti a tutte queste palesi e reiterate violazioni amministrative ci chiediamo – concludono i sindacalisti – come l’assessore alla funzione pubblica e capo del personale, Caterina Chinnici, possa ancora assistere inerme a questo vilipendio delle principali norme costituzionali (libertà d’opinione), equità e trasparenza (trattamento di favore riservati alla moglie dal dirigente generale), consentendo addirittura l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di un dirigente regionale la cui unica colpa (secondo quanto confermato dall’on.le Gianfranco Miccichè) sarebbe quella di occupare il posto ambito dalla moglie del dirigente generale. Davanti alla gravità delle azioni prodotte dal dirigente generale Gesualdo Campo, un ulteriore mancato intervento della dottoressa Chinnici verrebbe letto inevitabilmente come un’inaccettabile e indecorosa connivenza>>.

www.codir.it

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir