Revocati tutti i dirigenti generali ma per le nuove nomine c’è da attendere

La giunta regionale ha revocato, con decorrenza 15 febbraio, tutti i dirigenti generali nominati dal precedente governo, applicando così la legge sullo ‘spoil system’. Lo comunica una nota di Palazzo d’Orleans, secondo cui “entro cinque giorni la giunta Musumeci deciderà il nuovo assetto dirigenziale della Regione Siciliana”. Dal provvedimento sono rimasti esclusi solo i due direttori in procinto di andare in pensione: Gianni Silvia e Maria Elena Volpes.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Revocati tutti i dirigenti generali ma per le nuove nomine c’è da attendere”

  1. musumeci credo che in fondo sia una brava persona, ma e vittima del suo ego, dopo aver perso tutte le sfide, ha deciso di allearsi con il diavolo, per poter chiudere la propria carriera politica con un incarico di prestigio e di rilievo, purtroppo anche lui si sta piegando alla logica delle alleanze e maggioranze politiche ,ha le mani legate, in fondo dopo quasi quattro mesi, la Regione e immobile, e forse lo sarà ancora per molto tempo purtroppo per i siciliani, per quanto riguarda le presunte incapacità dell’avversario Cancellieri, io ritengo che sia necessario mettere alla prova le persone, invece che farci fare il lavaggio del cervello dai mass media dell’attuale regime che ripete un giorno si e uno no che i 5 stelle sono incapaci, quindi chi non ha votato cancellieri per queste presunte incapacità, rifletta bene, a volte dare fiducia a delle persone che non conosciamo può essere un atto di coraggio, e i siciliani è la sicilia oggi hanno bisogno di tanto coraggio per andare avanti!

  2. Musumeci si sta rivelando troppo attendista, quasi quanto Lombardo.
    Anche su una questione, lo spoil system della dirigenza generale regionale, su cui invece avrebbe dovuto essere rapido e deciso.
    Sta dimostrando cioè quel che molti temevano: la totale dipendenza, nelle decisioni, dall’accozzaglia politica che lo ha fatto eleggere.
    Non solo gli assessori, quindi, com’era consuetudine attendersi, ma anche le nomine dei vertici della burocrazia sono frutto di estenuanti trattative per gli equilibri tra i cosiddetti “alleati” della maggioranza.
    Competenza? Esperienza? Capacità? Argomenti irrilevanti di fronte all’arroganza della politica.
    Per non parlare poi dei soggetti che sono ricomparsi, dopo anni di imboscamento chissà dove, tra la popolazione degli uffici di diretta collaborazione degli assessori: insieme agli “immortali” degli stessi, coloro che cioè hanno la capacità (unico merito che bisogna riconoscere loro) di rimanere presenti indipendentemente dall’esito di ogni consultazione elettorale, costituiscono il folklore locale di ogni assessorato.
    E pensare che in parecchi, dipendenti regionali compresi, hanno ritenuto inadeguato al compito, non votandolo, il candidato presidente del M5S…..

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