Ricorso Gratuito. Adeguamento retribuzioni regionali ai ministeriali

COBAS-CODIR

COMITATO NAZIONALE LAVORATORI

COMUNICATO CONGIUNTO COBAS/CODIR E SADIRS

Adeguamento retribuzione dei regionali a quelle dei ministeriali.

RICORSO GRATUITO PER GLI ISCRITTI SENZA RISCHI DI CONDANNA A SPESE LEGALI.

Palermo, 13 dicembre 2012

Nel corso degli ultimi anni e a causa anche del mancato rinnovo dell’ultimo contratto economico 2009/2010 (rinnovato, invece, per tutti gli altri dipendenti pubblici dello Stato), il trattamento retributivo dei dipendenti del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana e degli enti di cui all’art. 1 della l.r. 10/2000 si è ridotto a tal punto da essere, complessivamente, inferiore rispetto a quello previsto, a parità di mansioni, per i dipendenti dei Ministeri.

Ciò contrasta con quanto previsto dall’art. 14, lett. q) dello Statuto della Regione Siciliana che prevede espressamente che lo stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione non può mai essere inferiore a quello del personale dello Stato.

Recenti esperienze, tuttavia, impongono cautela.

Alcuni ricorsi che lasciavano intravedere facile vittoria, infatti, sono stati rigettati dai Giudici del lavoro con pesanti condanne alle spese legali a carico dei ricorrenti.

Sulla base di questo principio e tenuto conto, comunque, della disparità di trattamento sopra evidenziata, i legali del COBAS/CODIR e del SADIRS hanno predisposto un ricorso totalmente gratuito per gli iscritti (con spese quindi esclusivamente a carico delle OO.SS.) che, comunque, metterà tutti al riparo dal rischio di eventuali condanne alle spese legali in caso di mancato accoglimento.

Gli iscritti di COBAS/CODIR e SADIRS potranno firmare gratuitamente il ricorso rivolgendosi ai Responsabili Dipartimentali o Provinciali o recandosi nelle rispettive Segreterie, avendo cura di consegnare una fotocopia del documento d’identità in corso di validità e del codice fiscale.

www.codir.it

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Ricorso Gratuito. Adeguamento retribuzioni regionali ai ministeriali”

  1. Ho la vaga impressione che Cobas e Sadirs vogliano “proteggere” i colleghi da eventuali atti sconsiderati di taluni sindacati che avendo come obiettivo principale quello di rimanere rappresentativi (essendo a rischio di estinzione), non esitano a diffondere utopie finalizzate a tale scopo. Sulla sacrosantità della questione, nutro molti dubbi; Qualsiasi giudice, anche di primo pelo, non farebbe altro – volendo scartare le ottime argomentazioni di Benedetto – che mettere a confronto il contratto dei dipendenti delle Regione Siciliana con quei contratti nazionali a questo omogeneo e cioè con quello delle Regioni e delle Autonomie Locali dove gli stipendi sono ancora inferiori.

  2. Caro Fabrizio,
    ti ringrazio per il tuo commento che mi offre la sponda per una risposta che, probabilmente, trasformerò in un post.
    Mi mancava l’assist (tanto per usare un termine calcistico) che ora tu mi hai procurato.
    In questa mia risposta io fornirò alcuni spunti di riflessione.
    Poi se il ricorso proposto da un sindacato abbia un fondamento o se quello proposto da altri sia solo “aria fritta”, lo deciderà il giudice. Intanto ciascuno potrà farsi un’idea, decidendo, liberamente, cosa fare.
    “Intelligenti pauca”.
    Vado subito al punto facendo una premessa storica.
    Lo Statuto speciale della Regione Siciliana è stato approvato con R.D.L. 15 maggio 1946, n. 455 (pubblicato nella G.U. del Regno d’Italia n. 133-3 del 10 giugno 1946) ed è stato convertito in legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2 pubblicata nella GURI n. 58 del 9 marzo 1948).
    L’art. 14 lett. q dello Statuto stabilisce che “lo stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione (deve essere) in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato.
    Fino al 1991 il rinnovo contrattuale dei dipendenti regionale avveniva con legge (es. L.r. 7/71, L.r. 41/85, L.r. 11/88).
    Con il D.P.R.S. n. 11/95 è stata data piena attuazione alla L.r. 38/91 (delegificazione e contrattualizzazione in materia di trattamento giuridico ed economico dei dipendenti regionali).
    In altre parole dal 1995 il trattamento giuridico ed economico dei dipendenti regionali non viene più stabilito con legge ma è frutto dell’accordo di due parti: governo (ieri rappresentato dall’assessore alla presidenza e oggi dall’Aran) e i sindacati.
    Se i sindacati ritenevano violato l’art. 14 lett. q dello statuto perché hanno sottoscritto i rinnovi contrattuali dal 1995 ad oggi?
    I sindacati, a mio avviso, ammesso e non concesso che le differenze stipendiali tra regionali e ministeriali (da 2.300 a 4.900 euro) siano reali, sarebbero corresponsabili della violazione dello Statuto e, per tale motivo, andrebbero citati in giudizio assieme al Governo.
    Il sindacato che propone il ricorso sta citando in giudizio se stesso oltre agli altri sindacati e al governo? Non credo.
    Il ricorso, quindi, a mio modesto avviso, andrebbe impostato citando in giudizio Governo e sindacati per violazione dell’art. 14 lett. q dello Statuto (sempre ammesso e non concesso che le differenze stipendiali tra regionali e ministeriali siano reali).
    Ma anche in questo caso le cose stanno, a mio parere, in maniera diversa.
    Dallo studio dei contratti che ho effettuato http://benedettomineo.altervista.org/regione-campagna-stampa-contro-i-dipendenti-regionali-guadagnerebbero-piu-dei-colleghi-statali-ma-sara-vero-analizziamo-i-dati-e-avremo-qualche-sorpresa/?doing_wp_cron=1355656896.4275069236755371093750), è emerso che i Ministeriali guadagnano COME STIPENDIO tabellare+contingenza) tanto quanto i dipendenti regionali (anche qualcosina di meno).
    I Ministeriali, tuttavia, percepiscono una indennità di amministrazione di gran lunga superiore a quella dei dipendenti regionali. Ad esempio i dipendenti del Ministero della Giustizia percepiscono una indennità di amministrazione pari a 530 euro al mese (per le categorie apicali), mentre l’indennità di amministrazione percepita dai dipendenti regionali è pari a euro 149 (sempre per le categorie apicali).
    Quindi, caro amico, la differenza sta tutta nell’indennità di amministrazione.
    L’indennità di amministrazione costituisce voce stipendiale?
    Concludendo.
    Il ricorso “aria fritta”, come lo definisci tu, nasce, prima di tutto per tutelare i nostri iscritti e ma anche per aprire gli occhi a tutti gli altri, in maniera tale da evitare una condanna alle spese legali.
    In ogni caso il ricorso (che nella prima fase è una diffida) è impostato in maniera tale da fare ricomprendere nell’ambito del trattamento economico, di cui parla lo statuto, la totalità delle voci retributive.
    Nessuno, comunque, ha la pistola puntata.
    Sono due scuole di pensiero. Ognuno può liberamente scegliere l’una o l’altra.
    Ma se nessuna delle due scuole dovesse avere ragione, quanto meno con l'”aria fritta” non si corre il rischio della condanna alle spese legali.
    Alla fine si vedrà chi avrà ragione.

  3. ma come , sta storia dell’adeguamento era una stronzata e i nostri bravi sindacati autonomi sconsigliavano vivamente di fare tale ricorso, ora che è successo ?
    Hanno per caso ricevuto tante di quelle disdette per cui hanno deciso di fare marcia indietro e copiare integralmente il sacrosanto ricorso al giudice del lavoro pensato , ideato, proposto e attuato dal SIAD ?
    a fine anno c è per caso la conta degli iscritti?
    e poi una curiosità …….a chi verrà presentato questo ricorso” gratuito” ?
    al giudice del lavoro ? e chi pagherà la spese ? i sindacati in questione?
    anche perchè se lo presenti ad altri…..mi sembra di aver capito, che sia solo aria fritta !

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