Riforma Pa, ecco da cosa potrebbe dipendere se uno statale prende l’aumento o no

Marianna Madia daticameraDati i problemi di risorse, il Governo sta pensando di non aumentare lo stipendio a tutti gli statali, ma solo ad una parte di essi. E su questo obiettivo il Governo Renzi sta lavorando affinché, da oggi all’approvazione della Legge di Stabilità, vengano individuati quei requisiti e parametri per decidere a chi dare l’aumento e a chi no.

In ogni modo, studi e simulazioni del Governo si stanno incentrando su un aumento che dipenderebbe dalla fascia di reddito, dalle funzioni ricoperte e dalle categorie. Tre parametri che, secondo la Madia, ben si interfacciano con la riforma della Pubblica amministrazione in atto perché premia chi lavora bene.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Riforma Pa, ecco da cosa potrebbe dipendere se uno statale prende l’aumento o no”

  1. alla fine i dipendenti più vicini al dirigente che avranno la massima valutazione prenderanno gli aumenti, gli altri leccheranno la sarda, forse per equità gli aumenti dovrebbero essere più sostanziosi per le fasce più basse, che riescono ad arrivare con fatica a fine mese magari qualche dirigente regionale dall’alto del suo stipendio potrebbe anche accontentarsi dei 7 – 8 euro………

  2. @Romeo
    Sono d’accordo con te, anche se, sui sindacati, no generalizzare.

  3. Traslando l’ipotesi alla realtà dell’amministrazione regionale, quali potrebbero essere le “funzioni ricoperte” a cui fare riferimento per il personale del comparto?
    Quanti di noi “ricoprono una funzione” dopo che, per anni, amministrazione e sindacati si sono ostinatamente opposti a volerle individuare e riconoscere ufficialmente, al contrario di quanto avvenuto per il personale dirigenziale?

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