Sbatti il mostro in prima pagina. Inchiesta “Iban”, scagionato Ducato

Cadono le ipotesi di reato a carico del bagherese Michele Ducato, il funzionario della Regione Siciliana coinvolto nell’inchiesta “Iban” dello scorso novembre. Era indicato tra coloro che avrebbero intascato compensi per ore di straordinario mai effettuate.

Al momento solo alcune testate on line hanno ritenuto di dover dare risalto alla notizia….chi pagherà per il danno all’immagine?

Chi volesse leggere l’ordinanza del giudice può cliccare sul link http://www.bagheriainfo.it/news.asp?id=4303

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Sbatti il mostro in prima pagina. Inchiesta “Iban”, scagionato Ducato”

  1. LA BANDA SACCO
    Non leggevo un romanzo di Camilleri ormai da anni perchè, col passare del tempo, non vi è dubbio, che le “storie” sono costruite ad arte per precisi accordi commerciali, ora con Sellerio, ora con Mondadori. Non so nemmeno io perchè…mi sono convinto a leggere “La banda Sacco”, romanzo tratto dal vero, e la cui storia, tralasciando il routinario linguaggio dialettale e personalizzato, nel complesso, per come è scritto, mi appare banale e senza verve, scialbo.
    Tuttavia sono già quasi alla fine delle 178 paginette del Sellerio (di cui sono note le dimensioni e la “grandezza” dei caratteri), ambientato a Raffadali a partire dall’anno 1850 e con particolare attenzione agli anni venti del secolo scorso, durante i quali la numerosa, onesta ed integerrima famiglia Sacco, si trova vittima, in tutti i suoi componenti, di PERSECUZIONI, di angherie, soprusi, vessazioni, minacce, ora della mafia del tempo, ora delle autorità giudiziarie dirette dal Prefetto Mori, ora, soprattutto, dal “fascio” locale, che, tutti insieme, determinano una forzata latitanza delle vittime Sacco, ammazzatine di loro familiari, arresti in pompa magna ed esemplari ordinati dal fascismo, accanimento delle forze dell’ordine che operano con inusitata ed ingiustificata severità ricorrendo ad altrettanta ingiustificata severità. Poi, la gente, il popolo, che guarda con curiosità, che si schiera in qualche caso a favore, molto più spesso, condizionato dalla stampa del tempo (sotto stretto controllo del fascio e del Prefetto) e dalle “rigorose” minacce mafiose, è pronto ad ogni sorta di tradimento, senza escludere le sommesse risatine per le pessime figure dei carabinieri. Scarse cariche di umanità, tanta acredine, tanta cattiveria…
    Sono quasi al termine dicevo, mi mancano una trentina di pagine per finire, e ciò che mi sorprende, ma mi amareggia anche, è che questa storia, a quanto pare vera, risalente all’inizio del secolo scorso, trova riscontro e fondamento ancora nel 2013: come abbiamo avuto modo di verificare nelle scorse settimane, non è difficile che una quindicina di persone possano essere arrestate senza fondato motivo, criminalizzate da certa stampa forcaiola con tanto di fotografie pubblicate, considerate pubblicamente da certa politica da strapazzo la feccia umana, offese, umiliate e vittime di linciaggio mediatico (per fortuna solo quello, almeno per il momento) da parte dell’opinione pubblica….salvo, poi, scoprire che gli estremi degli arresti non vi erano, che le ipotesi di reato sono ancora tali, e che una buona parte di costoro sono già stati prosciolti senza rinvio a giudizio con il conforto delle prove documentali (che potevano essere recuperate prima di tanta “scumazza”, o no signori politici, vero?), ma senza alcuna scusa, senza alcuna smentita, senza alcuna pubblicazione sulla stampa dell’errore commesso. Come ai tempi della Banda Sacco, costoro sono stati bollati a vita senza motivo, costoro hanno subito una umiliazione ed un danno irreversibili, danno che non potrà mai essere sufficientemente risarcito… e tutto questo perchè servivano quindici “capri” da offrire all’opinione pubblica per espiare le colpe di una Amministrazione malata! Poco importa se per questo vengono calpestate la giustizia e i più elementari diritti…così è piaciuto a chi governa, così è piaciuto a chi, pur avendo il dovere di tutelarli, ha preferito dichiarare “…indegni rappresentanti delle Istituzioni…”, così è piaciuto a chi vuole quotidianamente fomentare risentimento ed odio sociale…

  2. Il sindacato ha il “coraggio” di pretendere da Crocetta e dalla Scilabra una pubblica dichiarazione di scuse nei confronti di questo ed altri colleghi?

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