Attuali requisiti per l’accesso alla pensione. Sistema previgente e sistema Monti-Fornero.

Per venire incontro alle numerose richieste di chiarimento relative al regime pensionistico, ecco uno specchietto che potrebbe esservi utile.

SISTEMA PREVIGENTE

ATTENZIONE

APPLICABILE SOLO IN CASO DI DICHIARAZIONE DI ESUBERI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

QUOTE
2011/2012 il lavoratore deve raggiungere quota 96. L’età anagrafica minima è 60 anni
2013/2014 il lavoratore deve raggiungere quota 97. L’età anagrafica minima è 61 anni
PENSIONE VECCHIAIA
UOMINI 65 anni di età e 20 di contribuzione
DONNE 61 anni fino al 2011
65 dal 1° gennaio 2012
In ogni caso sono sufficienti 20 anni di contribuzione.
In entrambi i casi è possibile comunque ottenere la pensione di anzianità, a prescindere dall’età anagrafica, se si possono far valere almeno 40 anni di contribuzione.
Per coloro che non hanno maturato il diritto a pensione secondo le regole previgenti, si applicano i nuovi requisiti previsti dalla legge Monti-Fornero.
SISTEMA POST LEGGE MONTI-FORNERO 
SISTEMA ATTUALMENTE VIGENTE
L’approfondimento

Prepensionamento nel pubblico impiego? Poche le novità

Continuo a ricevere richieste circa la possibilità di una riforma dell’attuale regime pensionistico e l’eventualità che si apra una finestra per il prepensionamento nel pubblico impiego.

Devo, purtroppo, gelare le aspettative di quanti si aspettavano una controriforma della legge Fornero.

Il pacchetto sulla Pubblica Amministrazione approvato dal Consiglio dei ministri (Dl 101/2013) invece prevede l’applicazione dei requisiti pre-fornero solo in caso di esuberi.

Poco meno di un mese fa la notizia cominciò a circolare con un certa insistenza anche da fonti governative….Per gli statali allo studio un piano di prepensionamenti…..

Dopo le proposte di Damiano e Renzi….Riforma pensioni Governo Letta, le proposte di Renzi e Damiano a confronto…..e i problemi economici sottolineati da Giovannini….Pensioni 2013, Giovannini: “Nessuna contro riforma Fornero”….., arriva l’ipotesi del ministro Giampiero D’Alia con il pensionamento anticipato dei dipendenti di età avanzata della Pubblica Amministrazione in esubero….Riforma pensioni Governo Letta, spunta l’ipotesi anti Fornero di D’Alia.

Ecco cosa prevedono in dettaglio le proposte.

Per Renzi occorrerebbe tagliare le pensioni d’oro, ovvero le pensioni con importo superiore ai 3 mila e 500 euro. Con un simile taglio d’emergenza (taglio sociale, lo si potrebbe definire) si potrebbero rimpinguare le casse statali. Ma, questa proposta per la riforma pensioni del Governo Letta ha un’enorme problema, come ha spiegato lo stesso Damiano. La Corte Costituzionale boccerebbe la proposta in quanto andrebbe a tagliare solo una certa categoria di pensionati.

La proposta Damiano prevede, invece, un ritiro tra i 62 e i 70 anni con 35 anni di contributi, a patto che per ogni anno di pensionamento anticipato si accetti una riduzione dell’assegno pari al 2%. D’altro canto, per ogni anno posticipato si gioverebbe di un 2% aggiuntivo sulla somma.

La proposta del ministro Giampiero D’Alia prevede il pensionamento anticipato dei dipendenti di età avanzata della Pubblica Amministrazione in esubero anche se il ministro Giovannini gela tutti….Pensioni 2013, Giovannini: “Nessuna contro riforma Fornero”.

Alla fine è passata la proposta D’Alia che prevede anche l’obbligo della pensione per gli statali che hanno i requisiti bloccando chi vuole restare in ufficio fino a 70 anni.

Obbligo della pensione per gli statali che hanno i requisiti. Chi lavora fino a 70 anni costa troppo

Niente più rinvii per restare in servizio fino a 70 anni: i dipendenti del pubblico impiego dovranno andare in pensione non appena maturati i requisiti. Il Dl 101/2013 contiene infatti una norma che stabilisce che le amministrazioni «devono» procedere al pensionamento di tutti i dipendenti che hanno maturato il requisito entro il 2011. Anche nei prepensionamenti la risoluzione del rapporto di lavoro ha carattere obbligatorio per i dipendenti con i requisiti pre-riforma. Non c’è solo l’allungamento fino a fine 2015 della validità dei vecchi requisiti pensionistici (pre riforma Fornero) per gestire il personale in soprannumero o eccedente della Pa. Una norma di interpretazione autentica che intende scongiurare la possibilità che i dipendenti pubblici possano rimanere in servizio fino a 70 anni.

La norma, contenuta nei commi 4 e 5 dell’articolo 2, chiarisce che le amministrazioni «devono» procedere al pensionamento di tutti i dipendenti che hanno maturato il requisito entro il 2011 e fa salvi i limiti previsti nei diversi ordinamenti.

(altro…)

Decreto PA. Niente riforma pensioni. Requisiti pre-fornero solo in caso di esuberi

Al momento nessuna riforma delle pensioni.
Il pacchetto sulla Pubblica Amministrazione approvato dal Consiglio dei ministri prevede l’applicazione dei requisiti pre-fornero solo in caso di esuberi.

  • PER ESUBERI PROROGA AL 2015 REGOLE PENSIONI PRE-FORNERO: per la gestione degli esuberi (7-8 mila quelli ad oggi rilevati nelle amministrazioni centrali), viene prorogata la possibilità di andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero, portando da fine 2014 a fine 2015 il limite per il raggiungimento dei requisiti.

leggo.it – DECRETO STATALI, VIA LIBERA DEL CDM. D’ALIA: “MAI PIÙ CONTRATTI A TERMINE”

Controriforma delle pensioni. Ecco la proposta D’Alia

Riforma pensioni. Dopo le proposte di Damiano e Renzi….Riforma pensioni Governo Letta, le proposte di Renzi e Damiano a confronto…..e i problemi economici sottolineati da Giovannini….Pensioni 2013, Giovannini: “Nessuna contro riforma Fornero”….., arriva l’ipotesi del ministro Giampiero D’Alia con il pensionamento anticipato dei dipendenti di età avanzata della Pubblica Amministrazione in esubero….Riforma pensioni Governo Letta, spunta l’ipotesi anti Fornero di D’Alia.

Ecco cosa prevedono in dettaglio le proposte.

Per Renzi occorrerebbe tagliare le pensioni d’oro, ovvero le pensioni con importo superiore ai 3 mila e 500 euro. Con un simile taglio d’emergenza (taglio sociale, lo si potrebbe definire) si potrebbero rimpinguare le casse statali. Ma, questa proposta per la riforma pensioni del Governo Letta ha un’enorme problema, come ha spiegato lo stesso Damiano. La Corte Costituzionale boccerebbe la proposta in quanto andrebbe a tagliare solo una certa categoria di pensionati.

La proposta Damiano prevede, invece, un ritiro tra i 62 e i 70 anni con 35 anni di contributi, a patto che per ogni anno di pensionamento anticipato si accetti una riduzione dell’assegno pari al 2%. D’altro canto, per ogni anno posticipato si gioverebbe di un 2% aggiuntivo sulla somma.

La proposta del ministro Giampiero D’Alia prevede il pensionamento anticipato dei dipendenti di età avanzata della Pubblica Amministrazione in esubero anche se il ministro Giovannini gela tutti….Pensioni 2013, Giovannini: “Nessuna contro riforma Fornero”

Controriforma delle pensioni. Si riparla di prepensionamenti….ma con penalizzazioni

Entro la fine dell’estate il Governo dovrebbe occuparsi di risolvere la questione della riforma delle pensioni anche se tante sono le trappole che potrebbero farla saltare, dai contrasti all’interno della maggioranza a una possibile crisi di governo…..Riforma pensioni con uscita anticipata, flessibilità, penalizzazioni. Rimandata. Governo Letta debole….

Molti sono i nodi da sciogliere: la pensione anticipata con penalizzazione, il problema degli esodati e l’introduzione della staffetta generazionale.

La riforma delle pensioni dovrebbe prendere le mosse dalla proposta avanzata da Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera dei deputati.

Secondo il suo schema, nel caso di pensionamento effettivo a 62 anni si applicherà la percentuale di riduzione pari all’8%. A 63 quella del -6%, a 64 anni del -4%, a 65 del 2%. A 66 anni, invece, non ci saranno bonus o malus. Dopodiché scatteranno gli incentivi secondo questo schema: a 67 anni +2%, a 68 anni +4%, a 69 anni +6%, a 70 anni +8%.

Tanto per cambiare si parla di tagli alla spesa pubblica…..Almeno questa proposta mi sembra di buon senso

In una lettera al Corriere della Sera i deputati Tabacci, Melilli, Rughetti e Romano avanzano due proposte: telelavoro o messa in disponibilità per alcuni statali vicini alla pensione e eliminazione del cumulo fra pensione pubblica e compenso per lo svolgimento di un incarico pubblico.

Riforma delle pensioni. Quando i progetti di riforma si scontrano con i numeri

Il neo ministro del Welfare Enrico Giovannini ha annunciato, nei giorni scorsi, la lo studio di una modifica importante all’impianto della legge Fornero, introducendo la facoltà di uscire dal lavoro anticipatamente con penalizzazioni, ma apportando degli incentivi per chi sceglie la strada opposta, rimanendo al proprio posto anche fino a 70 anni.

Ma c’è la questione di massima rilevanza della crescita record della spesa previdenziale che la porterà, entro il 2020, a sfiorare i 300 miliardi di euro.

A fronte di queste cifre, insomma, di spazio per i sogni ne resta poco.