Ti taglio la pensione, ma “lo faccio per il tuo bene” (interessante articolo tratto da contropiano.org)

PensioneIl governo Renzi, per risolvere il problema dell’ulteriore taglio della spesa pensionistica (imposto dalla Troika) senza sollevare una rivolta sociale di dimensioni greche, sta meditando soluzioni da presentare come un “vi vogliamo dare una mano e mandarvi in pensione un po’ prima”.

Ha qualche possibilità di pensarlo perché esiste una massa considerevole di lavoratori anziani che non vedono l’ora di lasciare. E che quindi sarebbero disposti a rinunciare a qualche spicciolo sull’assegno pensionistico futuro pur di finirla qui, o comunque presto.

Come sempre il punto centrale diventa: a quanto bisognerebbe rinunciare per di andarsene?

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Ti taglio la pensione, ma “lo faccio per il tuo bene” (interessante articolo tratto da contropiano.org)”

  1. Buongiorno,

    chiedo di sapere come mai non si legge sul vostro sito alcun “pesante” intervento verso questo vergognoso sistema che ormai almeno 2 o 3 volte all’anno lascia il personale di scuola materna regionale senza stipendio per mesi.
    I signori Crocetta e Baccei sono forse convinti che questo personale percepisce lo stipendio quanto il loro lauto ????
    Quando si decideranno a pagare ??
    Lo sanno che ci sono famiglie che vivono solo di questo e ci devono mangiare, vivere e pagare il mutuo ?
    E’ vergognoso.

  2. PALERMO – L’Ars dice sì al taglio delle indennità di consiglieri comunali, sindaci e assessori. Ma la riforma entrerà in vigore soltanto a partire dal prossimo rinnovo elettorale………….
    Ma tu guarda che bellissima coda che hanno….eppure nessuno di noi ci fa …la rassegnazione si è così talmente radicata che subiamo e basta.Ritengo che sia normale che qualsiasi cambiamento che vada a ledere i diritti acquisiti è sicuramente impensabile in quanto,è stato fatto un contratto con il datore di lavoro e questo contratto deve essere rispettato in toto da entrambe le parti; ed infatti in base a questo criterio L’Ars decide il taglio delle indennità,era ora, ma non DA SUBITO (ci mancherebbe) ma per i posteri…..per quelli che verranno…qualcuno potrebbe spiegarmi perche lo stesso criterio non è stato adottato per tutti coloro che hanno versato i contributi per come stabilito,che ormai si trovano alla fine della propria vita lavorativa e che contavano di andare in pensione sempre secondo un accordo fatto più di 38 anni or sono…..possiamo dire che la beffa non si trova soltanto nella decisione di decurtare una pensione ” ad minkiam” secondo criteri non concordati con le parti sociali…ma si concedono persino il privilegio di posticiparti il T.F.R. alle “calende greche”….non ci sono i denari? la Regione è fallita? bene che si vendano i beni (così come si usa per le società fallite) e con il ricavato si possono liquidare i T.F.R. visto che si tratta di un accantonamento che di fatto è stato utilizzato per fare altre cose e che invece doveva essere lasciato in un fondo per poter essere utilizzato quando serviva……ripeto sino alla noia non si possono adottare due pesi ed infinite misure….qualsiasi intervento strutturale che riguarda l’aspetto economico/pensionistico…deve riguardare il futuro e non il passato e neppure il presente…altrimenti paradossalmente..domani potrebbe arrivare “cicco pallino” e motus sua enunciare che…” caro dipendente negli anni trascorsi ho pagato la tua retribuzione in modo eccessivo secondo i parametri cinesi…per cui devi restituirmi le somme CHE IO ritengo essere eccedenti….ma….stai sereno potrai ritornarmele in comode rate mensili”….siamo alle comiche….tragiche!!!!

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