Una “scoppola” dietro l’altra per Crocetta e il suo governo

Rosario Crocetta2012Rimosso per due volte dal presidente della Regione, Angelo Pizzuto torna come presidente al Parco delle Madonie. Lo ha deciso il Consiglio di Giustizia amministrativa che in Sicilia è organo di appello del Tar. Il Cga ha annullato una recente decisione del Tribunale amministrativo regionale e ha ordinato la reintegrazione immediata di Pizzuto al Parco che intanto era stato affidato al commissario Erasmo Quirino. Pizzuto era difeso dallo studio Armao.

La Regione Siciliana perde la causa: deve riammettere due ex Pip nel “Bacino emergenza Palermo”. Il Tribunale del Lavoro smentisce le decisioni del governo di Rosario Crocetta.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Una “scoppola” dietro l’altra per Crocetta e il suo governo”

  1. Il contenzioso negli enti regionali e’ enorme e girano sempre gli stessi studi blasonati perche’ per qualsiasi controversia il legale viene nominato dal dipartimento di appartenenza e l’ ufficio periferico gli affida l’ incarico con tanto di precisazione di onorario al minimo 500€ …ma quale??????? c’ una lista di di onorario liquidazioni milionarie a carico delle casse regionali di tutti gli enti consorzi partecipate e via scorrendo….un danno incommensurabile che mai nessuno ha messo stop

  2. Buongiorno vorrei spendere due parole sperando che arrivino nella coscienza di qualcuno, vedete l ‘incopetente di turno ci puo stare, ma quello che condanno, sono i signori deputati che pur di stare a attaccati alla poltrona assistono senza battere ciglio al disastro che si sta consumando in sicilia, cari signori, per ogni giorno che passa sotto questa guida disastrosa, ci vorranno anni e anni per ripristinare questo cataclisma, frutto di inconpetenza, tracotanza, fobie spero che vi rendiate conto se amate questa terra martoriata.

  3. Questa è gente che non molla l’osso tanto facilmente.
    Campano così: con incarichi, consulenze, nomine ad hoc gestite dalla (mala)politica.
    Una volta che riescono ad entrare nel “giro”, non ne escono più, anche grazie a cavilli o agli inevitabili errori formali che un bravo avvocato (e loro sanno sempre a chi rivolgersi) riesce a far diventare sostanziali.
    Ecco perché bisognerebbe eliminare totalmente il ricorso alle nomine esterne, a qualsiasi titolo, negli uffici regionali. Risulta davvero difficile da credere che nessun dirigente o funzionario regionale di ruolo avrebbe potuto ricoprire adeguatamente quel ruolo.

I commenti sono chiusi.