Rimosso per due volte dal presidente della Regione, Angelo Pizzuto torna come presidente al Parco delle Madonie. Lo ha deciso il Consiglio di Giustizia amministrativa che in Sicilia è organo di appello del Tar. Il Cga ha annullato una recente decisione del Tribunale amministrativo regionale e ha ordinato la reintegrazione immediata di Pizzuto al Parco che intanto era stato affidato al commissario Erasmo Quirino. Pizzuto era difeso dallo studio Armao.
La Regione Siciliana perde la causa: deve riammettere due ex Pip nel “Bacino emergenza Palermo”. Il Tribunale del Lavoro smentisce le decisioni del governo di Rosario Crocetta.
Il contenzioso negli enti regionali e’ enorme e girano sempre gli stessi studi blasonati perche’ per qualsiasi controversia il legale viene nominato dal dipartimento di appartenenza e l’ ufficio periferico gli affida l’ incarico con tanto di precisazione di onorario al minimo 500€ …ma quale??????? c’ una lista di di onorario liquidazioni milionarie a carico delle casse regionali di tutti gli enti consorzi partecipate e via scorrendo….un danno incommensurabile che mai nessuno ha messo stop
Buongiorno vorrei spendere due parole sperando che arrivino nella coscienza di qualcuno, vedete l ‘incopetente di turno ci puo stare, ma quello che condanno, sono i signori deputati che pur di stare a attaccati alla poltrona assistono senza battere ciglio al disastro che si sta consumando in sicilia, cari signori, per ogni giorno che passa sotto questa guida disastrosa, ci vorranno anni e anni per ripristinare questo cataclisma, frutto di inconpetenza, tracotanza, fobie spero che vi rendiate conto se amate questa terra martoriata.
Questa è gente che non molla l’osso tanto facilmente.
Campano così: con incarichi, consulenze, nomine ad hoc gestite dalla (mala)politica.
Una volta che riescono ad entrare nel “giro”, non ne escono più, anche grazie a cavilli o agli inevitabili errori formali che un bravo avvocato (e loro sanno sempre a chi rivolgersi) riesce a far diventare sostanziali.
Ecco perché bisognerebbe eliminare totalmente il ricorso alle nomine esterne, a qualsiasi titolo, negli uffici regionali. Risulta davvero difficile da credere che nessun dirigente o funzionario regionale di ruolo avrebbe potuto ricoprire adeguatamente quel ruolo.