Vinciullo, appello ai precari di categoria C affinché accettino di essere stabilizzati in una categoria inferiore

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La Sicilia del 27 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Una corsa contro il tempo attende l’Assemblea regionale siciliana, per approvare entro il 31 dicembre, uno striminzito esercizio provvisorio di 45 giorni.

Se non ci sarà un appesantimento di norme, secondo il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, entro giovedì potrebbe esserci l’approvazione finale.

La questione più urgente è quella di varare una norma in grado di dare una prospettiva ai precari. «L’obiettivo ha sottolineato Vinciullo – è la stabilizzazione o una proroga. Il tutto potrà avvenire nel rispetto della legge. Infatti, con la legge di stabilità nazionale del 2015, la cosiddetta “legge D’Alia”, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018, per dare il tempo necessario per valutare gli organici necessari per Città metropolitane e Liberi consorzi di comuni. Nessuno verrà abbandonato al proprio destino, neanche i lavoratori a tempo determinato dei comuni in dissesto. Questo è l’ultimo treno. Lancio un appello ai precari di categoria “C” affinché accettino di essere stabilizzati ad una categoria inferiore, perché altrimenti rischiano di perdere ogni diritto. Successivamente troveremo una soluzione». La norma salva-precari non riguarda solo quelli degli enti locali, ma anche quelli che lavorano negli uffici regionali o in enti vigilati dalla Regione, come Protezione civile, Irsap e Asp.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Vinciullo, appello ai precari di categoria C affinché accettino di essere stabilizzati in una categoria inferiore”

  1. Non si tratta di sicurezza ma di selezione concorsuale per l’accettazione di un contratto di lavoro che alla convocazione con lettera raccomandata dall’Ufficio Provinciale del Lavoro dovevi accettare o rifiutare, anche a tempo determinato e parziale,altrimenti venivi depennato dalla graduatoria e passavi in coda, non è stato un caso che nel 2001 ci sono state le graduatorie pubbliche del bacino unico dei precari in tutta la Sicilia per capirci.. dove ogni precario appartenente prima alla L.R.67/88 e succ.mod. alla L.R.85/95 precari ex art.23, sono stati tutti collocati nelle graduatorie uniche Regionali e Provinciale con la qualifica di inserimento ai progetti banditi dalla Commissione Regionale per L’impiego nel 1987 e in atto pubblicati in tutti gli Uffici di Collocamento,(punteggio per anzianità di provenienza e qualifica), nelle graduatorie Provinciali presso gli U.P.L.M.O. che sono servite per contratualizzare i primi precari, che in un arco temporale dovevano essere stabilizzati perchè hanno occupato un posto di lavoro in pianta organica e che a tutt’oggi non lo sono in vari enti che ne avevano fatto espressa richiesta, come esempio succede nei circoli scolastici, (contratti chiamati Puc= progetti di Utilità Collettiva). successivamente queste graduatorie dovevano scorrere e mantenere l’aggiornamento, dopo, cosa è successo per tutti gli altri contratti che seduta istante si sono formalizzati? I concorsi anche se si vingono come qualcuno sostiene, danno seguito alla selezione!!!!!.

  2. Allora visto che siete cosi sicuri che il posto sia vostro, che facciano i concorsi e poi vediamo se queste persone che scrivono lettere chilometriche così dettagliare riescono a vincerlo!!!

  3. Come si può chiedere dì accettare il declassamento pena la perdita dì ogni diritto. .. ma non è già una perdita di un diritto acquisito quello di essere stabilizzato in tal modo? Sapendo anche che questo personale sarà comunque utilizzato per mansioni superiori ? E allora come la mettiamo?

  4. Onoratissimo Presidente Vincenzo Vinciullo, sappiamo tutti che lei è stato protagonista in diverse occasioni a sostegno e a supporto del precariato in Sicilia. In 30 anni di precariato la storia insegna che esistono ancora le categorie di appartenenza, sempre se qualcuno in questi 30 anni non li abbia azzerati, ma, non credo.. Non possiamo tirare fuori un trentennio di vicissitudini, lei conosce bene la storia del precariato sin dalla nascita ai nostri giorni, quello che ora lei sta chiedendo a tutti i precari di categoria “C”sembra una punizione, e non una affermazione della qualifica, un tempo questa proposta poteva funzionare, ed è stata oggetto di intendere per coloro che a suo tempo un contratto di diritto privato non c’è l’avevano, sempre se si ricorda bene dopo la selezione del bacino unico dei precari che si è svolta 2001 negli U.P.L.M.O. delle rispettive provincie, per cui chi ha accettato allora quelle condizioni,(di declassamento) per avere un contratto, non ha seguito lo scorrimento delle graduatorie degli U.P.L.M.O. così si chiamavano circa 30 fà, è hanno ottenuto il risultato sperato, ma, il resto ancora dopo 30 anni no!!!!.

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