Voto di scambio, terremoto all’Ars

Mafiosi che condizionerebbero le elezioni. Consensi venduti a 5 euro. Politici che li comprerebbero in cambio di posti e contanti. Pasta e legumi per i bisognosi usati come ricatto elettorale o venduti. I retroscena dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari Dina, Mineo, Clemente e Bevilacqua.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Voto di scambio, terremoto all’Ars”

  1. A parte la tristezza per le vicende assunte agli onori della cronaca… La butto lì.
    Perchè non prevedere un’interdizione al voto per almeno una tornata elettorale per coloro i quali elargiscono i voti in cambio di soldi o di regalie di altro tipo. Così non solo i “politici” (scusate per il termine usato) verrebbero scoraggiati da tali accordi scellerati, ma anche tutti quelli che, affidandosi a gente del genere nella speranza di benefici futuri o imminenti, contribuiscono purtroppo a rendere questa terra ancora più miserabile.
    Che ne pensi Benedetto?

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