Zangrillo: “Nelle grandi città dobbiamo pagare di più i dipendenti pubblici.

Tratto da orizzontescuola.it

Il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, in una lunga intervista a Il Messaggero, fa il punto sul pubblico impiego. Il ministro si appresta a inaugurare una nuova stagione contrattuale, puntando su un obiettivo cruciale: l’innalzamento del merito nella PA.


Benché frequentemente menzionato, il merito rimane ancora un concetto poco applicato nell’ambito pubblico.

Zangrillo propone un approccio più rigoroso, introducendo meccanismi virtuosi per stabilire gli obiettivi, valutare le performance e premiare effettivamente i più meritevoli. La questione si articola su due fronti principali: primo, l’adozione di strumenti adeguati per una gestione efficiente, e secondo, un focus sulla leadership e le competenze manageriali, cruciali per migliorare il lavoro di squadra e la gestione del cambiamento.

Il Ministro sottolinea il ruolo fondamentale dei dirigenti, non solo come esperti tecnici ma anche come leader e gestori di risorse umane. L’accento viene posto sulla conoscenza e sul miglioramento del personale, sottolineando l’importanza di un cambiamento che inizi dalla leadership.

Affrontando le carenze di personale, il Ministro cita il significativo incremento di assunzioni nel 2023. Un elemento chiave è la modernizzazione e digitalizzazione del processo di reclutamento, con la riduzione drastica dei tempi medi di selezione. Inoltre, annuncia l’introduzione di InPa, una app mobile sviluppata con la Federico II di Napoli, che faciliterà l’iscrizione ai concorsi pubblici.

Zangrillo si oppone agli stipendi differenziati, proponendo invece di agire sul salario accessorio nelle aree più complesse. Contrariamente a quanto si crede, afferma che le retribuzioni pubbliche sono competitive, specialmente per i neo laureati. Tuttavia, riconosce la necessità di rivedere i meccanismi attuali di crescita professionale.

Il Ministro propone di dare più responsabilità ai dirigenti nella valutazione e promozione del personale, spostandosi da un sistema basato sull’anzianità a uno più attinente alle competenze e prestazioni effettive.

Nel post-pandemia, Zangrillo riconosce l’importanza di ritornare a una normalità lavorativa, pur mantenendo l’attenzione su chi ha bisogno di condizioni speciali. Le amministrazioni avranno la responsabilità di valutare singolarmente i casi per garantire la giusta tutela: “Guardi, la pandemia è finita. E credo che anche le misure emergenziali come il lavoro agile per fragili e under 14 debbano rientrare. Detto questo non abbandoniamo chi ha dei problemi oggettivi. Le amministrazioni hanno tutti gli strumenti per valutare caso per caso e tutelare chi ne ha bisogno”.

Infine, Zangrillo evidenzia l’importanza del recente finanziamento destinato al pubblico impiego e preannuncia l’inizio delle trattative contrattuali, focalizzandosi sui comparti che necessitano di un intervento più urgente.

Il Ministro termina con una riflessione sul rischio che gli aumenti salariali possano portare alcuni statali a superare il limite di stipendio per la decontribuzione, assicurando che, se necessario, verranno valutate soluzioni appropriate.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Zangrillo: “Nelle grandi città dobbiamo pagare di più i dipendenti pubblici.”

  1. @Nicola
    Mi pare che ne avevo già parlato.
    Fino allo scorso ottobre non c’era nessuna piattaforma dell’Aran. Da ottobre ad oggi ci sono stati diversi incontri in cui l’aran ha presentato diversi blocchi di articoli su cui i sindacati hanno fatto pervenire osservazioni e controdeduzioni.
    Ad oggi cmq non sappiamo quali osservazioni e controdeduzioni siano state accolte.
    Non che le parti già discusse fossero di scarsa importanza, ma le parti più rognose e divisive (ordinamento professionale, tabelle economiche, aumento delle indennità, smart working, etc.) non sono state ancora presentate dall’Aran che dopo l’ultima convocazione dopo la festa dell’Immacolata si è presa una pausa sperando che questa pausa stia servendo all’elaborazione del blocco “pesante” di cui vi parlavo.
    Martedì prossimo sembrerebbe che l’Aran voglia convocare per la ripresa della discussione….

  2. Bravo Zangrillo!! (a parole) Ma, andiamo a noi, noi dipendenti regione siciliana abbiamo gia in scadenza il SECONDO contratto economico e aspettiamo anche quello giuridico,
    nessun aggiornamento!!! E lasciamo perdere anche quella “porcata” della PEO che ha lasciato fuori migliaia di colleghi (non per colpa dei sindacati ma per puro egoismo e ignoranza – invece di pagare l’integgerrima FORMEZ si poteva fare meglio – ).
    Ora una domanda semplice semplice: a che punto siete con il contratto?????

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