20 Marzo , 11 : 47 (ANSA) – PALERMO, 20 MAR

20 Marzo , 11 : 47 (ANSA) – PALERMO, 20 MAR – Il sindacato Cobas/Codir smentisce la notizia secondo cui “i sindacati autonomi dei regionali avrebbero deciso anticipatamente di non partecipare allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil prendendo spunto da alcuni dati pubblicati sul sito della commissione nazionale di garanzia dello sciopero”. “Smentiamo con forza questa ipotesi che nasce evidentemente da un equivoco come risulta anche da tutti i documenti sindacali prodotti in queste ore dal cartello dei sindacati autonomi – scrive il Cobas/Codir in una nota -. I sindacati autonomi, a seguito dell’unità delle rivendicazioni sindacali, oltre alla partecipazione sindacale allo sciopero del 20 marzo, avevano dato anche formale adesione come organizzatori alla commissione nazionale di garanzia. In data 17 marzo la stessa commissione, però, ha chiesto alle sigle sindacali autonome, pur potendo partecipare liberamente allo sciopero, di revocare tale comunicazione come sigle organizzatrici dello sciopero per mancato rispetto dei termini di legge (10 giorni)”. “I sindacati autonomi hanno quindi, dovuto comunicare la revoca come organizzatori dello sciopero del 20 marzo – conclude la nota – mantenendo ovviamente la partecipazione alla manifestazione indetta dai sindacati confederali, revocata soltanto la sera del 18 marzo a seguito della firma del protocollo d’intesa con il governo. Resta inteso che i sindacati autonomi si riservano di proclamare lo sciopero generale nel caso in cui gli impegni assunti dal governo non dovessero essere mantenuti”. (ANSA).

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “20 Marzo , 11 : 47 (ANSA) – PALERMO, 20 MAR”

  1. Premetto che un dipendente che rinuncia ad un giorno di stipendio per affermare un’idea va sempre rispettato, però in questo sciopero c’è stata così tanta confusione che non so se valutare positivamente il dietro front o la conferma dello sciopero.
    Dalle diverse bozze di finanziaria emerge che Crocetta sta tentando per la seconda volta di ridurre i molti privilegi della dirigenza siciliana ed anche qualche privilegio sindacale, ed è altrettanto chiaro che la dirigenza, pur avendo un suo sindacato, in realtà è poco avvezza alla lotta sindacale diretta: se lo sciopero non fosse stato revocato è probabile che l’adesione dei dirigenti sarebbe stata bassa .
    Per la seconda finanziaria consecutiva ai tagli su dirigenza e sindacalisti si aggiungono i tagli alle pensioni, capaci di suscitare le ire di migliaia di dipendenti pronti a difendere direttamente la pensione e, più o meno consapevolmente, anche i temi cari a dirigenti e sindacalisti.
    Alla fine , come nell’ultima finanziaria, si decide lo stralcio di tutto, con il risultato da una parte di vedere sfumare per un altro anno il prepensionamento, di cui la regione ha grande bisogno, mentre dall’altra di vedere confermati per un altro anno lo status quo dei dirigenti e sindacalisti.
    Le pensioni , la valorizzazione del personale o il rinnovo del contratto, andavano separate dalla difesa delle postazioni dirigenziali finte o della clausola di salvaguardia, e allora ci sarebbe stata chiarezza.
    In definitiva la mossa di trasferire le questioni all’ARAN non convince affatto, anzi guardo a questa mossa con grande sospetto perchè l’ARAN ha molta competenza sui privilegi della dirigenza, essendone la madre, e quindi potrà su quel tema trovare una mediazione gradita, ma non ha alcuna competenza in tema di pensioni e prepensionamenti.
    C’è quindi il rischio che migliaia di lavoratori vengano usati per questioni che interessano a pochi

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