COSA ACCADREBBE SE L’ITALIA TORNASSE ALLA LIRA? ECCO TUTTE LE RISPOSTE PER CHI HA DUBBI O PAURE

Articolo tratto dal sito http://www.informarexresistere.fr

Vediamo quindi di capire cosa potrebbe accadere il giorno in cui l’Italia decidesse di uscire dall’euro o, meglio ancora, se l’intera eurozona decidesse di tornare alle monete sovrane.

Prima di, tutto, ci spiace per gli adepti dell’euro, ma un’unione monetaria, così come è nata, può anche morire; nella storia si contano circa settanta unioni monetarie fallite (esse sono molte di più di quelle che sono riuscite ad avere successo).

Uno dei casi più importanti di unioni monetarie morte negli ultimi anni è sicuramente rappresentato dalla fine dell’unione sovietica e con essa del rublo come moneta di scambio. Senza contare che diverse nazioni hanno anche cambiato la moneta interna, come ad esempio il Brasile nel 1994.

Appurata quindi la totale infondatezza dell’irreversibilità di un’unione monetaria (e già per una simile corbelleria, molti “professori” dovrebbero essere spediti a rifare l’esame di storia economica all’università), entriamo nel vivo della nostra analisi: cosa accadrebbe il giorno dopo?…..continua a leggere

Taglio Irpef, ecco chi non vedrà gli 80 euro in busta paga

Taglio Irpef, ecco chi non vedrà gli 80 euro in busta pagaSecondo il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta 80 euro di detrazioni fiscali in busta paga valgono come un contratto rinnovato.

Ma far passare gli 80 euro in busta paga come uno scambio per la rinuncia al rinnovo dei contratti è inaccettabile perché gli 80 euro non andranno a tutti i dipendenti pubblici.

Inoltre per gli 80 euro in più al mese che arriveranno da maggio con le detrazioni fiscali ai dipendenti pubblici con redditi sotto i 25 mila euro non si tiene conto del reddito familiare:

  • 2 coniugi, ciascuno con un reddito inferiore a 25mila euro, prenderanno 80 euro ciascuno.
  • un monoreddito con un reddito appena al di sopra di 25mila euro non beccherà neppure un centesimo.

Il meccanismo messo in piedi dal governo Renzi rischia infatti di escludere, paradossalmente, proprio i papà di famiglia con due pargoli e moglie a carico.

 

Austerity, tasse, tagli, etc. ma per il debito pubblico c’è il nuovo record storico 2.107 miliardi….nonostante Renzi

EuroLa corsa del debito non si ferma. A febbraio è aumentato di 17,5 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.107,2 miliardi.

L’inflazione frena, ma i consumi non ripartono.

La richiesta delle confederazioni del commercio e dell’agricoltura è che il governo rilanci la domanda interna e favorisca la ripresa dei consumi, trasformando rapidamente i provvedimenti annunciati in misure concrete a favore di famiglie e imprese ma, finora, l’aumento delle tasse e i tagli al pubblico impiego non hanno fatto altro che deprimere i consumi.