Servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto elettronici. Siamo alla volata finale

Card mensaStando alle ultime notizie assunte, sembrerebbe che l’iter che dovrebbe portare all’attribuzione dei buoni pasto elettronici stia entrando nella sua fase conclusiva.

Decorsi, infatti, i termini per la presentazione di eventuali ricorsi da parte di altre ditte partecipanti, la Società che si è aggiudicata la gara (“DAY Ristoservice SPA”) ha fornito l’elenco degli esercizi convenzionati suddivisi per comune e per vicinanza agli uffici.

Dei circa 1300 esercizi richiesti dal capitolato sembrerebbe ormai certo che la società aggiudicataria ne abbia fornito circa un centinaio in più. Ciò consentirà di effettuare alcuni aggiustamenti soprattutto in alcuni comuni limitrofi rispetto a Palermo.

La società ha aggiunto anche esercizi convenzionati in alcuni comuni dove, ancorché non siano presenti uffici regionali, risultava un numero cospicuo di residenti.

Nei prossimi giorni le convenzioni con i circa 1500 esercizi commerciali, tra ristoro e catene di supermercati, verranno presentate dalla società aggiudicataria al Dipartimento Funzione Pubblica per l’approvazione.

Gli esercizi commerciali convenzionati verranno resi noti quanto prima. Essi saranno dotati di apposito pos per la lettura delle card che verranno distribuite quanto prima al personale.

A breve partirà un breve corso di formazione per i dipendenti incaricati dai vari dipartimenti che spiegherà il funzionamento del software fornito dalla società.

Sembrerebbe che tutto stia procedendo senza intoppi e il prossimo mese di luglio, giorno più, giorno meno, il servizio dovrebbe andare a regime.

Come già anticipato in un precedente post, in fase di avvio la card dovrebbe essere caricata degli importi maturati relativamente all’anno 2013.

Sicurezza sul lavoro: è penalmente perseguibile il datore che nomina responsabile dei rischi una persona non idonea

SicurezzaLucia Nacciarone

A deciderlo è la terza sezione penale della Cassazione con la sentenza n. 20682 del 21 maggio 2014, che ha respinto il ricorso del legale rappresentante di un srl, colpevole di alcune violazioni del decreto legislativo 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Infatti, precisa la Cassazione, alla luce delle vigenti disposizioni normative, se il responsabile della prevenzione dei rischi in azienda non ha i requisiti per svolgere questo incarico, ad esempio perché non ha frequentato i corsi, si configura un reato a carico del datore che lo ha nominato.
E ciò, in quanto le disposizioni del D.Lgs. del 2008 si pongono in continuità normativa con le precedenti che regolavano lo stesso settore (cfr. D.Lgs. 626/1994), e che prevedevano appunto la rilevanza penale della nomina inefficace.
Gli ermellini, inoltre, sottolineano che l’Italia in passato è stata condannata dalla Corte di giustizia UE per inadempimento degli obblighi europei in materia di sicurezza sul lavoro. Perciò l’interpretazione delle norme interne della materia va fatta alla luce anche delle prescrizioni contenute nella direttiva 89/391/CEE, che impongono appunto la nomina di un soggetto qualificato.
Quindi, concludono i giudici, anche se la normativa di cui al D.LgS, 81/2008 si presenti in alcuni punti, come già rilevato dalla dottrina, disarticolata e carente, non vi sono dubbi sul significato complessivo della fattispecie, che depone nel senso della responsabilità penale del datore che non provveda alla designazione di un soggetto adeguato, atto, questo, non delegabile.

Taglio indennità e pensioni. Si possono colpire i diritti acquisiti?

EuroIeri l’Ars ha approvato il nuovo tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Dai dirigenti generali a quelli delle partecipate: ecco chi rischia, presto, di ricevere una busta paga molto più leggera. Ma per qualcuno, quella norma è solo un bluff.

Riforma pensioni 2014, esodati e Quota 96: ora tocca a Renzi

PensioneRiforma pensioni e Quota 96, adesso si attende lo scatto del governo. Passata l’euforia post elettorale, ora tutti gli occhi sono puntati sul premier Matteo Renzi e le possibili strade che seguirà per imporre la propria linea con molti meno vincoli di una settimana fa. Il mandato scaturito dalle elezioni europee, anche se non ha ricadute effettive sulla composizione del governo e del Parlamento, conferisce a Renzi quella spinta di cui, fino a pochi giorni fa, era deficitario in termini di consenso.

Ora milioni di cittadini si attendono importanti novità sul fronte del welfare.

Tra piano casa, bonus 80 euro in busta paga e sblocco di alcuni provvedimenti come la delega fiscale, infatti, nessuna novità ha riguardato i pensionati o, in maniera ben più grave, coloro che ne avrebbero il diritto, ma sono rimasti al palo dopo l’avvento della legge Fornero.

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Mobilità e staffetta generazionale. Nella riforma Pa più spazio alla valutazione. Ruolo unico per la dirigenza

di Claudio Tucci dal Sole 24 Ore. Mobilità intercompartimentale. Staffetta generazionale, con risorse derivanti dal part-time, dalla revisione dell’istituto dell’esonero, dalla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro. Più automatismi nelle carriere dei dirigenti. Più peso alle valutazioni. Una riduzione consistente degli enti intermedi locali, regionali e nazionali. E un pacchetto di misure urgenti di semplificazione delle procedure. In edilizia. Ma anche per i diversamente abili e sul fronte della prescrizione dei farmaci per i malati cronici. Poi, in una seconda fase, scatterà la caccia alle risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, bloccati ancora per quest’anno. Muove su più fronti l’intervento sul pubblico impiego che il governo punta a mettere in campo. Ieri il ministro Marianna Madia ha portato al premier, Matteo Renzi, il report delle consultazioni sulla riforma della Pa.

Che dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri il prossimo 13 giugno. «Sono arrivate 34.674 mail di proposte. Ci siamo», ha twittato il presidente del Consiglio….continua a leggere

Riforma della PA. Twitt del premier Renzi. “Sono arrivate 34.674 mail di proposte. Ci siamo”

LavoratoreRiforma della Pubblica amministrazione, avanti tutta. L’incredibile successo elettorale ottenuto dal Partito democratico e, in particolare, dal premier Matteo Renzi, consente di far avanzare ad ali spiegate il rinnovamento negli uffici del settore pubblico, annunciato nelle settimane precedenti dal ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia.

Approvata dall’Ars la “manovrina” e la norma salva-Pip. Sì al tetto degli stipendi per i dirigenti

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300Passa con 48 voti a favore e nessuno contrario il ddl che garantirà gli stipendi a migliaia di lavoratori. Ma solo per un mese. Ok anche alla norma che tutela gli “sportellisti” del Ciapi di Priolo. Sì al “pacchetto di riforme” di Crocetta: oltre al nuovo limite per le buste paga dei burocrati, via libera anche al taglio del 5% delle spese per beni e forniture.

Pubblico impiego. Madia: «Vedrò i sindacati prima del 13 giugno. Il blocco dei contratti è solo fino al 2014»

Aran«L’intesa non so, ma certamente incontrerò i sindacati prima del consiglio dei ministri del 13 giugno». Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha risposto, a margine dell’inaugurazione del Forum Pa,  a chi le chiedeva se fosse possibile un’intesa con i sindacati sulla riforma della Pubblica amministrazione. «Ringrazio i sindacati di aver raccolto la sfida, ha spiegato il ministro, di commentare tutti e 44 i punti della riforma». E «il 45mo punto, quello del rinnovo del contratto è quello che io concettualmente condivido ma il problema è che ci troviamo in un momento in cui le risorse non sono tante, sottolinea Madia, ma spero veramente che, in Italia, riparta la fiducia e che, attraverso questa ondata di speranza, si rimetta in moto l’economia e lo sviluppo». L’auspicio della Madia è che comunque “presto” si possano «sbloccare i contratti bloccati, e questa non è una cosa buona, dal 2009»….continua a leggere